Coscienza transpersonale: cosa è?
La psicologia transpersonale è l’unica scuola psicologica che studia i processi che vanno oltre l’identità e gli stati di coscienza. La coscienza transpersonale viene studiata sulla base di un modello a tre categorie: lo stato pre-egoico, egoico e transpersonale (o trans-egoico). Quest’ultimo viene considerato il potenziale massimo dell’essere umano.
Lo psicologo transpersonale Ken Wilber sviluppò il modello dello spettro della coscienza, che viene presentato come un processo di sviluppo interiore che dà luogo alla coscienza transpersonale. Essa viene definita come uno stato che permette all’essere umano di connettersi al proprio ambiente circostante e formare con esso una unità.
Prendendo come riferimento lo studio di Wilber, molti psicologi transpersonali si sono dedicati allo studio di alcune psicopatologie rispetto allo stato del paziente con il suo livello di coscienza transpersonale, pre-egoico o egoico, e che la psichiatria convenzionale non tiene in considerazione durante le terapie.
Cosa è la coscienza transpersonale?
Questa scuola di pensiero psicologico considera la nostra normale coscienza -quella che possediamo durante la veglia– solo come uno dei tipi di coscienza che l’essere umano possiede. Secondo questo approccio, esistono altri stati di coscienza, separati l’uno dall’altro da una sottile linea.
È come se la nostra normale percezione della realtà non fosse altro che un’isola insignificante, circondata da un vasto oceano di coscienza, sconosciuto e non localizzato, le cui onde si infrangono continuamente contro gli scogli, che si ergono come barriere dinnanzi alla nostra percezione quotidiana… fino a quando, spontaneamente, le onde irrompono o inondano quest’isola con la conoscenza di un nuovo mondo di coscienza, così vasto e così inesplorato, ma intensamente reale.
-Wilber, 1984-
Questa presa di coscienza e questa comprensione è ciò che Wilber chiama Coscienza dell’Unità. La si conosce, di fatto, sin dai tempi più remoti con diversi nomi: illuminazione, nirvana o satori. Si tratta di uno stato in cui i soggetti si ritrovano a vivere una dimensione che va ben oltre il razionale (identità transpersonale) e diventano un tutt’uno con l’universo. La coscienza è unità.
Il modello della coscienza transpersonale
Il modello evolutivo della coscienza sviluppato da Wilber è un modello gerarchizzato. Ognuna delle tre categorie iniziali è formata a sua volta da altri livelli.
- Livello pre-egoico (o degli ambiti inferiori) è caratterizzato da istinti e processi somatici. Impulsi di carattere emotivo e sessuale basati su percezioni semplici e su emozioni. Tale livello pre-egico è anche conosciuto come pre-personale e prevede tre livelli o tappe:
- Fisico-sensoriale
- Fantasmatico-emotivo
- Mente rappresentativo
- Livello egoico, che si raggiunge superando il livello pre-egoico, principalmente attraverso il livello di interiorizzazione. Si tratta di ciò che Piaget ha denominato “egocentrismo decrescente”. Vale a dire, ottenere un maggiore sviluppo presuppone la capacità di superare il proprio punto di vista e trovarne uno superiore. Questo livello viene anche chiamato livello personale e ha tre sublivelli gerarchizzati, che sono:
- La regola/ruolo della mente
- Il riflessivo formale
- La visione logica (o Centauro)
- Livello trans-egoico, che si sviluppa anch’esso in tre tappe:
- Il livello psichico: ovvero il culmine del livello personale della visione logica. È caratterizzato da un aumento del livello di percezione e delle capacità della mente ordinaria.
- Il livello sottile: è un livello intermedio dello sviluppo spirituale. Implica uno sviluppo del Dio personale, degli archetipi e del misticismo genuino.
- Il livello causale, che è uno stato descritto come il self universale e senza forma. Usando le parole di Ken Wilber: una coscienza di unità senza frontiere che invade tutto… un essere che è fondamentalmente un tutt’uno con il Self Supremo.
L’approccio psichiatrico
In genere queste nozioni della psicologia transpersonale non vengono applicate ai trattamenti psichiatrici convenzionali per malati con psicopatologie di diverso tipo. Da questo punto di vista, le patologie manifestatesi a un livello pre-personale non sarebbero dello stesso tipo di quelle provenienti da un livello transpersonale. Nemmeno la problematica associata a ciascuno stato di coscienza sarebbe la stessa.
La psicologia transpersonale sorge alla fine degli anni ’60, sebbene alcuni antecedenti molto più antichi si siano presentati in diverse tradizioni filosofiche orientali. Ha fatto parte dei programmi post-universitari e di numerosi progetti di ricerca delle più prestigiose università del mondo. Eppure, oggi, questo interessante approcciò è ancora sconosciuto a molti professionisti del campo della psicologia.