David Healy, storico della psichiatria
David Healy fa parte di quel gruppo di medici e psichiatri che ci fanno notare le lacune presenti nella medicina e nella psichiatria. In modo particolare, si è unito a chi ha segnalato gli abusi da parte delle aziende farmaceutiche e i significativi cambiamenti che queste hanno introdotto nella pratica medica.
Attualmente David Healy è docente di psichiatria presso la Bangor University, nel Regno Unito. È medico, psichiatra, esperto in psicofarmacologia, ricercatore e autore di oltre 150 articoli recensiti dalla comunità scientifica e di altri 200 pubblicati su riviste specializzate. Ha scritto una ventina di libri su argomenti medici.
“La medicina di oggi è solo marketing.”
-David Healy-
Una delle sue sue opere più controverse e di successo è Pharmageddon: Eclissi della cura e marketing della medicina. In questo libro fa una dettagliata analisi della storia della psichiatria e presenta inquietanti prove sugli errori dell’industria farmaceutica in questo campo.
La maggior parte del libro è incentrata sul dimostrare che la medicina ha cessato di essere una scienza al servizio dell’umanità per diventare un business milionario da cui molti traggono profitto.
La questione dei brevetti secondo David Healy
Uno dei problemi evidenziati da David Healy riguarda i brevetti medici. Durante il XIX secolo e in gran parte del XX, la comunità medica ha condannato l’esistenza dei brevetti perché hanno portato la medicina nel regno degli interessi economici.
Un brevetto non è altro che un diritto per sfruttare un bene. Con i brevetti, i farmaci diventano automaticamente degli oggetti che entrano nella logica della domanda e dell’offerta, proprio perché diventano beni da sfruttare.
Nel 1922, ad esempio, la Eli Lilly and Company tentò di brevettare l’insulina. La comunità medica, tuttavia, espresse un forte rifiuto e quindi l’operazione non ebbe successo. Accadde qualcosa di simile anche a Jonas Salk che abbandonò il suo intento di brevettare il vaccino antipoliomelite.
A partire dagli anni ’60, in vari paesi del mondo i brevetti sui farmaci iniziarono a essere molto frequenti. Le aziende farmaceutiche ottennero così il monopolio su alcuni farmaci. Ne controllavano il prezzo, la distribuzione e, ovviamente, la produzione. Sebbene oggi le cose siano leggermente diverse, lo schema rimane lo stesso.
Il problema è che l’uso dei brevetti ha portato le aziende farmaceutiche e, in generale la medicina, a ricorrere alla logica del mercato: vendere di più, ottenere maggiori profitti e rendere il business il più redditizio possibile. Le conseguenze sono disastrose, in particolare quando si tratta di farmaci psichiatrici.
Le ricerche di David Healy
David Healy ha pubblicato molti articoli in cui sottolinea che gli antidepressivi, in particolare gli SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina), contribuiscono all’ideazione suicidaria nei pazienti depressi.
Appartengono a questo gruppo medicinali molto famosi come il Prozac, la paroxetina o lo Zoloft. Healy ha insistito affinché le etichette di questi farmaci avvertissero del problema.
David Healy ha anche mostrato in dettaglio come il farmaco talidomide (un sonnifero) abbia avuto effetti disastrosi nel 1962. Oltre 10.000 bambini sono nati con malformazioni dovute al suo uso da parte delle madri. Ciò ha portato ad alcuni cambiamenti, ma Healy ritiene che non siano sufficienti.
Secondo l’esperto, sono molti i farmaci psichiatrici che causano gravi problemi. I pazienti non lo sanno perché non vengono avvertiti dei possibili effetti collaterali. Questo occultamento è deliberato e supportato da false ricerche e pubblicazioni.
Pratiche non etiche
Uno degli aspetti più preoccupanti è l’esistenza di “scritti fantasma”. Si tratta di pubblicazioni di dubbia provenienza apparentemente firmate da esperti. Lo stesso Healy ne fu vittima.
In una riunione per promuovere l’antidepressivo Effexor, gli fu presentata una bozza di articolo da sottoscrivere. Healy la lesse e fece due annotazioni in merito a quanto diceva il testo: una che non c’erano prove che il farmaco fosse migliore di altri del suo genere e l’altra che la sua assunzione poteva generare tendenze suicide.
Ciononostante, la Wyeth, l’azienda farmaceutica proprietaria del farmaco, pubblicò l’articolo indicando come autore lo stesso Healy e omettendo le sue annotazioni.
Ci sono molte prove che gli autori del DSM (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) conducano studi finanziati dalle compagnie farmaceutiche. Lo stesso vale per alcuni settori dell’OMS (Organizzazione mondiale della sanità).
Ciò costituisce un conflitto di interessi che non viene dichiarato esplicitamente. Ovviamente, David Healy ha molti detrattori. Come per altri ricercatori, nessuno ha contestato scientificamente le sue conclusioni né è stato citato in giudizio da nessuna azienda farmaceutica.
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Lamas, S. (2002). A propósito de la era antidepresiva de David Healy de la historia de la Psicofarmacología y de la industria farmacéutica. SISO-SAUDE, Boletín de Asociación Galega de Saude Mental, H. ª, 36, 69-106.