Depressione da lavoro: cause e trattamento

Cos'è la depressione da lavoro, a cosa è dovuta e quali sono i sintomi? È uguale alla classica depressione? Esiste una terapia psicologica e farmacologica? Ne parliamo in questo articolo.
Depressione da lavoro: cause e trattamento

Ultimo aggiornamento: 12 febbraio, 2021

Avete mai sentito parlare di depressione da lavoro? Potreste pensare al congedo per malattia legato a depressione o a problemi sul lavoro. Niente di più sbagliato: con depressione da lavoro si indicano disturbi dell’umore causati da difficoltà o problemi sul lavoro.

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), il lavoro fa bene alla salute mentale degli individui, ma se è causa di infelicità e sofferenza, può sfociare in depressione da lavoro. Sempre secondo l’OMS, tra i rischi per la salute mentale legata al lavoro, troviamo:

  • Politiche inadeguate di sicurezza e di tutela della salute.
  • Bassi livelli di supporto per i dipendenti.
  • Orari di lavoro rigidi.
  • Mancanza di chiarezza negli aspetti organizzativi o negli obiettivi.
  • Pratiche di gestione e di comunicazione inefficienti.
  • Scarso potere decisionale del lavoratore o mancanza di controllo sulla proprio ambito di lavoro.

Non sono, tuttavia, le uniche cause. Nelle prossime righe descriviamo più nel dettagli questa triste realtà.

Uomo depresso dallo psicologo.

Depressione da lavoro: in cosa consiste?

La depressione da lavoro è una delle cause principali dei congedi per malattia. Si tratta di un disturbo depressivo, ma in questo caso causato dal lavoro.

Trascorriamo gran parte della nostra vita al lavoro, motivo per cui quando non ci soddisfa provoca forte stress o disagio. Protratta nel tempo, questa situazione sfocia in questo particolare tipo di depressione.

Sintomi

La depressione da lavoro si manifesta come conseguenza dell’attività professionale. In particolare, appare quando quest’ultima interferisce negativamente con la nostra vita. Una situazione che può essere causata da un folto numero di aspetti: eccessiva pressione, mobbing, demotivazione, maltrattamenti, ecc.

I sintomi sono gli stessi (o simili) a quelli della depressione. Secondo il DSM-5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali), tra i più importanti vi sono i seguenti sintomi:

  • Emotivi: tristezza, sconforto, sofferenza, irritabilità.
  • Motivazionali e comportamentali: inibizione, apatia, anedonia, mancanza di motivazione, agitazione.
  • Cognitivi: scarso rendimento e deficit dell’attenzione, della memoria, della velocità mentale.
  • Fisici: disturbi del sonno, affaticamento, aumento o diminuzione dell’appetito, calo del desiderio sessuale.
  • Sociali: deterioramento delle relazioni sociali, diminuzione dell’interesse per le persone, sensazione di rifiuto, ecc.

Detti sintomi possono influenzare negativamente la vita della persona e spesso sono legati al lavoro. Per esempio, il soggetto potrebbe avere incubi legati al lavoro oppure difficoltà a conciliare il sonno per via delle preoccupazioni legate alla propria professione.

Cause della depressione da lavoro

Per quanto riguarda le cause di questo disturbo, come già detto, vanno ricercato nel contesto lavorativo. Tra i più comuni abbiamo:

  • Eccessive responsabilità e non commisurate allo stipendio.
  • Insoddisfazione generale, non sentirsi valorizzati (come professionisti) o compensati finanziariamente.
  • Aver vissuto una situazione traumatica o particolarmente stressante, come evento specifico o in modo continuato (come nel caso del mobbing).
  • Eccessivo stress sul lavoro.
  • Demotivazione professionale.
  • Ambiente di lavoro altamente tossico o sensazione di non avere il controllo su nulla.
  • Frustrazione continua in relazione agli obiettivi o ai risultati non raggiunti.
  • Vivere situazioni di abuso (come ad esempio, un insegnante da parte dei suoi studenti).

Quando si vive una o più situazioni di questo tipo, e in forma continuativa, si può incorrere nella depressione da lavoro.

Benché ognuno di noi sia influenzato, in un modo o nell’altro, dalle esperienze personali, all’interno e all’esterno dell’ambiente lavorativo, alcune persone sono più inclini a sviluppare tale disturbo. Ciò si traduce nella richiesta di congedo per malattia (sebbene non sempre venga richiesto o concesso).

Trattamento

In caso di depressione da lavoro, il trattamento è uguale a quello per il disturbo depressivo. Tuttavia, è fondamentale tenere conto dei fattori contestuali, causali e di mantenimento del disturbo, consci del fatto che sono legati all’attività lavorativa.

In tal senso, è necessario eseguire una buona diagnosi differenziale, evitando di confondere questo tipo di depressione con la sindrome da burnout. A tale scopo, è particolarmente importante tenere conto dei sintomi fisici e psicologici provocati dalla depressione da lavoro.

Secondo gli esperti, i trattamenti ben consolidati (efficaci) per il disturbo depressivo sono quattro: la terapia comportamentale (includendo diverse modalità), cognitiva, interpersonale e la farmacoterapia. Per quanto riguarda le terapie meno comprovate, ma dai risultati promettenti, troviamo: la psicoterapia psicodinamica e la terapia sistemica.

Tecniche e procedure utilizzate

La terapia comportamentale in genere prevede la programmazione di attività piacevoli per il paziente, l’allenamento delle abilità sociali, la risoluzione dei problemi e la gestione del tempo, tra le diverse tecniche.

Per quanto riguarda la terapia cognitiva, invece, si concentra sulle distorsioni cognitive del paziente, così come sui pensieri negativi, in particolare con la ristrutturazione cognitiva.

D’altro canto, la terapia interpersonale si propone di migliorare le abilità sociali del paziente, così come il supporto ricevuto, tra i vari obiettivi. Infine, la farmacoterapia prevede soprattutto farmaci antidepressivi e ansiolitici.

Ragazza in terapia.

Considerazioni finali

L’ansia e la depressione da lavoro sono tra le cause più frequenti di richiesta dei congedi per malattia. Si tratta di un disturbo grave, ma curabile, pertanto può (e deve) essere trattato da professionisti qualificati tramite un trattamento adeguato alle esigenze e alle caratteristiche del paziente.

È importante evitare i sensi di colpa che possono nascere dall’aver richiesto un congedo per malattia per questo motivo e lottare contro la stigmatizzazione e i pregiudizi associati alla salute mentale. D’altronde, nessuno fa storie per una richiesta di malattia per una gamba rotta, Perché dovrebbero farlo per la depressione?

Mantenere una vita equilibrata, prestare attenzione alle proprie emozioni e imparare a riconoscere i nostri bisogni può aiutarci a chiedere aiuto, a stare meglio e a prevenire i disturbi dello stato d’animo.


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