Quando si ha un desiderio, bisogna evitare di dirlo a certe persone
Quando si ha un desiderio o un obiettivo in mente, bisogna essere cauti, prudenti. Bisogna fare attenzione con chi si condividono le proprie ambizioni, perché, anche se non ci crediamo, abbondano le persone che vogliono spegnere l’entusiasmo altrui, che invidiano i sogni altrui, che superano gli altri nel raggiungere questi stessi obiettivi e, di certo, sono le persone che in seguito giudicheranno in base a quello che si è ottenuto.
Una cosa nota a tutti è che non è sempre facile individuare le persone che non sono degne di fiducia. C’è di più, molte volte riponiamo nelle mani, nelle menti e nei cuori altrui la visualizzazione di un intero progetto di vita. Un esempio di ciò sono le volte nelle quali cerchiamo la vicinanza dei nostri genitori e fratelli per parlare loro del nostro desiderio di raggiungere un determinato obiettivo, di intraprendere un viaggio, di rischiare con una relazione…
In poco tempo, e quasi senza aspettarcelo, dall’altra parte compaiono un’espressione scettica, uno sguardo che ironizza e una parola che riduce il nostro entusiasmo. “Toglitelo dalla testa, è una stupidaggine.”, “te lo dico perché ti voglio bene, quello che stai pensando di fare è al di sopra delle tue possibilità, sii obiettivo e abbandona quest’idea”…
Queste e molte altre sono tra le frasi più comuni che ci si presentano in queste situazioni. Anche se abbondano anche, come no, quelli che non ci dicono nulla e ci fanno credere di supportarci, di poter contare sul loro aiuto, sulla loro complicità e sul loro sostegno. Tuttavia, nel momento più inatteso compare il piccolo tradimento o l’inaspettata delusione.
Perché lo facciamo? Perché a volte sbagliamo nel condividere i nostri desideri e le nostre ambizioni con certe persone?
Non è colpa nostra: l’essere umano è programmato per fidarsi degli altri
Per la maggior parte di noi, è familiare la classica situazione di una persona che vuole una promozione al lavoro e lo dice al suo collega durante la pausa caffè. All’ora di pranzo, tutta l’azienda è già a conoscenza del suo obiettivo. L’impiegato doveva essere più prudente? Doveva, forse, applicare un filtro con il quale anticipare le possibili conseguenze della sua rivelazione?
La risposta è “no e sì” al tempo stesso. Prima di tutto “no” perché secondo la neurobiologia tutti noi siamo programmati per fidarci dei nostri simili. Ce lo spiega un lavoro pubblicato su “The Journal Neurosciencie” e nel quale si mette in evidenza che la fiducia è fondamentale per la nostra vita sociale, perché, in caso contrario, se temessimo di essere traditi in ogni momento, vivremmo sottomessi ad uno stress quasi traumatico.
D’altro canto, a volte possiamo peccare di una certa mancanza di cautela o, in altre parole, di non essere competenti nell’applicare le tre regole che definiscono la dinamica di fiducia o del buon confidente. A seguire vi spieghiamo su cosa si basano.
Fidarsi o non fidarsi: questo è il problema
Dinanzi al dubbio, cautela. Tuttavia, quello che ci succede molte volte è che lo stesso entusiasmo del progetto in questione e la scoppiettante emozione dell’innovativo progetto ci portano ad aprire troppo i nostri filtri, fino a condividere con le persone meno adatte le informazioni meno adeguate.
È consigliabile essere prudenti ed applicare questi semplici principi:
- L’affidabilità è di certo il primo pilastro. Dobbiamo confidare i nostri desideri e sogni a chi ci ha dimostrato in altre occasioni che ci possiamo fidare di lui/lei, che non ci giudica, che ci accetta sempre per come siamo.
- Connessione emozionale autentica. Questa seconda dimensione ci obbliga sempre a fidarci delle persone con le quali abbiamo un’intimità emozionale vera e duratura, possono essere amici, familiari, partner…
- Empatia affettiva ed empatia cognitiva. Non è sufficiente che queste persone vengano contagiate dal nostro entusiasmo, dai nostri sogni e dalla nostra allegria contenuta. Vogliamo anche che capiscano quello che pensiamo, che siano capaci di comprendere il nostro punto di vista.
A volte può succedere che, pur esistendo questo “tridente” di fiducia, la persona ci delude. Che il nostro amico di tutta la vita lo faccia, ci tradisca, o che la nostra famiglia reagisca in modo contrario a come ci aspettavamo all’inizio… Sapere come agire in questi casi ci sarà di grande aiuto.
Quando le persone ci deludono
Le persone ci deludono, ma a volte lo facciamo anche noi. Tutti possiamo trasmettere, se ci impegniamo, la sensazione di essere perfetti e fallibili al tempo stesso. Per questo motivo, con il tempo sviluppiamo una certa prudenza, un certo operato positivo basato sulla discrezione e su una vicinanza limitata verso le persone speciali. Queste che hanno saputo esserci in ogni momento: con il vento, la marea o la calma.