Detti popolari: fonte di grande saggezza

I detti popolari sono strumenti di cui gli anziani si servono per trasmetterci lezioni di vita. Come nella medicina, una sorta di "psicologia della nonna" da cui abbiamo molto da imparare.
Detti popolari: fonte di grande saggezza
Andrea Pérez

Scritto e verificato la psicologa Andrea Pérez.

Ultimo aggiornamento: 16 febbraio, 2023

Non c’è bisogno di essere uno psicologo per comprendere i comportamenti dell’essere umano in alcuni momenti della sua esistenza. Di fatto, possiamo trovare un’infinita saggezza un po’ ovunque intorno a noi. Per esempio, i detti popolari sono un pozzo di scienza.

Un detto popolare recita così: “val più un vecchio in un canto che un giovane in un campo”, e questo perché la saggezza non è puramente questione di intelligenza, abilità o studi accademici. Parte di ciò che impariamo deriva dalle esperienze che abbiamo vissuto e collezionato.

Le nostre nonne hanno molto da raccontarci e questo perché le esperienze di vita delle persone anziane le rendono profondi conoscitori di molte lezioni su cui dovremmo prendere appunti.

Ascoltare attentamente quello che i detti popolari hanno da dirci può aiutarci in alcuni aspetti importanti della nostra vita.

Anziano che si diverte in compagnia.

Detti popolari da tenere a mente

Non giudicare un libro dalla copertina

Sebbene questo modo potrebbe indurci a essere diffidenti nei confronti degli altri, desideriamo soffermarci sull’insegnamento che ci offre.

Vogliamo dare a questa frase la seguente interpretazione: non bisogna giudicare gli altri sulla base della prima impressione. Ricordiamo che nessuno è in grado di capire a prima vista cosa nasconde dentro di sé una persona.

Soprattutto nell’ambito della psicologia, non possiamo dare per scontato che una persona stia bene sulla base di quella prima impressione.

Come ben dice questo detto popolare, osservare il viso di una persona non ci aiuta capire come sta il suo cuore. Spesso la sofferenza umana non lascia segni sul viso né è visibile a occhio nudo.

Una persona può sorridere e sembrare felice pur serbando dentro di sé una profonda solitudine e una certa sofferenza.

Ci sono persone che riescono a fingere sfoggiando una serenità paragonabile al mare calmo; eppure, può darsi che stiano attraversando una tempesta di pensieri e di emozioni.

Detti popolari: la gatta frettolosa ha fratto i gattini ciechi

In generale la fretta non ci rende né precisi né abili. Trascorriamo la maggior parte del tempo a pensare a tutto quello che abbiamo da fare, quasi senza concentrarci su quello che stiamo facendo proprio in quel preciso momento momento.

Mentre facciamo colazione, pensiamo a cosa prepareremo per pranzo; mentre lavoriamo, pensiamo a cosa fare dopo il lavoro. A volte, anche quando la giornata lavorativa si è conclusa, continuiamo a pensare al lavoro che dobbiamo completare.

In termini di benessere emotivo, è importante tenere bene a mente questa lezione di vita: fare le cose con calma, dedicando alle nostre attività tutto il tempo necessario e concentrandoci su quello che stiamo facendo nel momento presente, aiuta a stare meglio.

Mangiare, fare una passeggiata in mezzo alla natura, fare una doccia sono tutte esperienze del tutto nuove quando dedichiamo esse l’attenzione che meritano.

Uno degli strumenti di cui si serve la psicologia per mettere in pratica questo detto popolare è la mindfulness, o piena consapevolezza.

Acquisire una certa consapevolezza delle sensazioni e delle esperienze che viviamo nel qui e ora, di fatto, ci aiuta a muoverci più lentamente, a concentrarci sui dettagli, a mantenere la calma nei momenti più burrascosi.

Piedi caldi pieno il ventre, me ne infischio della gente

Ce lo diceva Luis de Góngora, poeta e autore spagnolo che criticava con eleganza il lusso e l’ostentazione della sua epoca. Un concetto simile è espresso da Miguel De Cervantes, autore del famoso Don Chisciotte.

In un passaggio della famosa opera Cervantes ci regala questa citazione durante una conversazione tra Sanchita e sua madre.

Che brutti tempi, visti quanti pettegoli ci sono. Ma piedi caldi pieno il ventre, me ne infischio della gente! Dico bene, madre mia?

-Sanchita in Don Chisciotte (Miguel de Cervantes)-

Ormai da anni questa lezione di vita e questa riflessione vengono tramandate di generazione in generazione. Di tanto in tanto è bene rispolverarle per chiedere a noi stessi se stiamo agendo secondo il nostro volere o se invece ci stiamo muovendo per assecondare l’opinione altrui.

Quante volte abbiamo smesso di fare o di dire qualcosa solo a causa di quello che pensavano gli altri? Quanta energia, quanti pensieri abbiamo sprecato dando peso al giudizio altrui?

Porci queste domande e prendere coscienza delle risposte ci aiuterà a capire se in alcuni momenti vale la pena di patire il freddo per evitare che gli altri ci deridano o se invece non sia meglio sentirsi a nostro agio imparando a convivere con la derisione di chi ci circonda.

Donna che riflette da sola.

Meglio prevenire che curare

Potremmo anche mettere in pratica quel proverbio che recita: “uomo avvisato mezzo salvato”. Prevenire e prenderci cura della nostra salute fisica quando non stiamo bene ci aiuta a sentirci meglio. Se ci siamo ammalati, continuare a seguire delle sane abitudini può attutire l’impatto.

Lo stesso vale per la nostra salute psicologica. Coltivare il nostro benessere emotivo non ci eviterà di stare male, di sentirci tristi, frustrati o in ansia, visto che queste emozioni rientrano nella normalità della nostra sfera emotiva. Eppure, prenderci cura di noi stessi ci aiuterà a non diventare vittime delle nostre emozioni.

Prendersi cura di se stessi significa fare qualcosa per sé tutti i giorni. Fare attenzione alla nostra alimentazione, dedicarsi allo sport, rimanere in contatto con le persone che amiamo e, in sostanza, dare la priorità alla nostra salute e alle nostre esigenze sono tutti fattori che fanno parte delle misure di prevenzione alle quali fa riferimento questo detto popolare.


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