Devo perdonare per guarire?

Il perdono è un passo difficile da fare. Il valore del perdono è incalcolabile, tanto quanto il danno che può causare la società o un gruppo che cerca di imporlo, quasi come un obbligo.
Devo perdonare per guarire?
María Alejandra Castro Arbeláez

Scritto e verificato la psicologa María Alejandra Castro Arbeláez.

Ultimo aggiornamento: 18 febbraio, 2023

Perdonare non è una sfida facile, e diventa più complicata quanto più vicine sono le persone che ci hanno fatto del male e quanto più profondo è il danno arrecato. Oggi desideriamo andare un po’ più a fondo nell’argomento per capire se è necessario perdonare per guarire.

In realtà, per quanto possiamo seguire delle strategie o delle linee guida, non esiste un metodo universale per ricucire le ferite. Né quelle che causiamo noi, né quelle subite da altri. D’altro canto, nello stesso contesto, troviamo il dolore: talvolta talmente intenso che ci impedisce di avanzare verso il cammino del perdono o della ricostruzione della nostra pelle.

Donna che pensa se è necessario perdonare per guarire

Cosa significa perdonare?

Se ci atteniamo al significato più esatto della parola “perdonare”, rifacendoci al dizionario Treccani, quest’atto è definito come “Non tenere in considerazione il male ricevuto da altri, rinunciando a propositi di vendetta, alla punizione, a qualsiasi possibile rivalsa”.

Se andiamo oltre alla semantica, vedremo che ogni cultura concepisce una forma diversa di perdono. Persino ogni singolo individuo, anche a seconda della tappa della vita che sta vivendo, può attribuire diversi significati al termine.

Quest’azione è comunemente associata a una forma di sollievo per entrambe le parti; può assumere persino una connotazione terapeutica. Molte delle persone che riescono a perdonare l’hanno definita come una liberazione da un enorme peso.

Perdonare per guarire come obbligo

In alcune società o gruppi viene proiettata l’idea che il perdono sia una virtù e che, viste le sue qualità, debba essere quasi un dovere. Il fatto che in alcuni contesti venga istituita una sorta di imposizione verso il perdono, fa sì che gli individui lo rifiutino, intralciando il suo processo naturale. La falsa proiezione al perdono finisce per diventare un ostacolo per dare, ricevere o raggiungere il perdono.

Se pensiamo a situazioni difficili da elaborare, come una violenza, riusciremo a capire meglio perché possa essere così difficile perdonare. Quando una persona vittima di violenza si sente obbligata a perdonare, può persino sentirsi in colpa nel caso in cui non riesca a farlo.

Perdonare diventa quindi un intralcio alla guarigione, portando al prolungarsi del dolore nel tempo. Dovremmo dunque riconsiderare quando è opportuno il perdono.

Alle volte, il perdono è associato all’azione di dimenticare un torto. Quando ci sforziamo in questo senso, possiamo causare ulteriori danni. Per questo c’è chi ritiene che il perdono vada ben al di là del dimenticare, che consista nel liberarsi di un carico per non farsi del male, eliminando il rancore, ma ricordando il torto subito.

Ragazza con mani giunte

Perdonare per guarire come scelta

Se, al contrario, arriviamo al perdono dopo una scelta sincera, ecco che troveremo la guarigione, anche in quelle situazioni in cui ci sembrerebbe impossibile.

Come farlo? Bisogna guardare il perdono come un atto di liberazione, non solo di riconciliazione. Possiamo lasciare andare il rancore o l’ira, o esprimerli, sentendo che perdoniamo quello che è successo, ma lo visualizziamo come lezione di vita. Se invece lo guardiamo come un atto di riconciliazione, sarà più complesso applicarlo in ogni situazione.

Abbiamo il diritto di prenderci tutto il tempo necessario per perdonare, o persino per guarire senza aver perdonato. Guarire non passa necessariamente attraverso il perdono. La resilienza, per esempio, ci aiuta a imporci sulle situazioni che generano in noi grande dolore.

Ebbene, alcuni libri possono aiutarci a lavorare sul perdono o a capire a fondo il significato di questo termine. Un esempio è I sette passi del perdono di Daniel Lumera, che ci mostra il senso autentico del perdono.

Quando il perdono ci risulta insopportabile, allora possiamo dare un nuovo significato alle nostre esperienze, attribuire esse un senso che sia più sano per noi. Così facendo, favoriamo l’apprendimento e resteremo in sintonia con noi stessi, senza dover forzare l’impossibile.

In altre parole, guarire perdonando è una questione che dipende da ogni singolo individuo, a seconda della percezione che abbiamo del perdono, delle credenze a esso associate nella nostra cultura e nella società in cui viviamo, dei nostri apprendimenti e così via. Se i gradini da salire ci portano verso il nostro benessere, avanti!


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  • Lumera, D. (2014). Los siete pasos del perdón. Barcelona: Ediciones Obelisco.


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