Disinformazione: modi per non esserne vittime
Viviamo in un’epoca in cui le persone fanno di tutto per “distrarsi”, per non essere continuamente occupate… È paradossale, perché se ci voltiamo, è difficile trovare un’altra epoca in cui siamo stati così distratti dalla realtà come adesso. Questo stato di vivere sulla luna ha delle conseguenze, ad esempio essere vittime della disinformazione.
Non abbiamo mai ricevuto tante informazioni come adesso, ne siamo letteralmente sommersi. Le riceviamo ovunque in ogni momento. Il problema è che una grande quantità di quei dati sono falsi, o quanto meno travisati. Siamo, complessivamente, vittime della disinformazione.
“La libertà d’espressione porta con sé una certa libertà di ascolto.”
-Bob Marley-
Le conseguenze sono davvero serie, in particolare in campo politico. Veniamo continuamente bombardati con le informazioni false sui politici, in particolare durante il periodo di elezioni o di grandi decisioni. Ed è così che molti diventano simpatizzanti o meglio scelgono come strategia l’indifferenza. Quindi, che possiamo fare per non cadere vittime della disinformazione?
Strategie per non cadere vittime della disinformazione
1. Filtrare gli argomenti
È fondamentale fare un esercizio di coscienza per stabilire cosa interessa sapere davvero. Attenzione: può essere che ci INTERESSI il baseball, ad esempio, ma tralasciamolo per un attimo. L’idea è quella di definire di cosa ABBIAMO BISOGNO di sapere, non tanto ciò che attira la nostra attenzione.
Quello che abbiamo bisogno di sapere è tutto quello che riguarda direttamente la nostra vita. Quello che ci coinvolge in modo diretto. Se non vogliamo essere vittime della disinformazione, dobbiamo dare la precedenza a questi fattori. Altrimenti, finiremo facilmente col perdere tempo con informazioni irrilevanti, anche se attraenti.
2. Filtrare le fonti
Questo è uno dei meccanismi più importanti per non cadere vittima della disinformazione. Al giorno d’oggi, è diventato più importante chi dice le cose che quello che viene detto. Chiunque può dire stupidaggini e farle diventare virali, o diffondere notizie false che, essendo di massa, finiscono col diventare vere.
Scegliete fonti riconosciute e serie. Non dovete simpatizzare per i grandi mezzi di comunicazione (che disinformano anche), ma per i siti, le riviste e le persone che hanno una reputazione solida. Non significa che quelle fonti siano infallibili, ma sicuramente sono più caute riguardo ai contenuti diffusi. È il modo migliore per evitare di essere ingannati.
3. Leggere libri
I libri presentano, quasi sempre, informazioni molto più appurate e affidabili. Scrivere un libro è molto più complicato che mettere in circolazione un pettegolezzo sui social network. Richiede molto più lavoro e, inoltre, quando viene pubblicato da una casa editrice prestigiosa, presuppone una selezione attenta.
I libri sono un’eccellente fonte d’informazione, soprattutto per quegli argomenti per cui ci sono troppe opinioni contrastanti. Certamente, sono migliori i libri di persone formate, con carriere professionali consolidate o riconosciute dal punto di vista letterario. Forniscono qualcosa di più della sola informazione: aiutano a formare un giudizio.
4. Allenare la capacità critica
La critica non consiste nel guardare gli aspetti negativi di qualcosa o qualcuno. Piuttosto si tratta della capacità, in questo caso, di valutare le informazioni. Per sviluppare questa capacità, non c’è niente di più sensato che allenarla ed esercitarla. E il miglior modo per iniziare a farlo è non credere a tutto quello che dicono in giro.
Pensate, ad esempio, se chi fornisce una determinata informazione possa avere interesse nel farvi vedere il mondo in un determinato modo. Valutate quanto vogliono impressionarvi con quello che vi dicono. Arrivano alla vostra mente o scommettono per impressionarvi? Forniscono argomenti validi o si avvalgono soltanto di prove deboli e isolate? Lo scetticismo aiuta a sviluppare la capacità critica.
5. Coltivare la coscienza
Tantissimi problemi della vita derivano dalla mancanza di coscienza, ma esiste anche una certa tendenza a non voler sapere. Smettiamo di domandarci il perché delle nostre parole e azioni e di quelle degli altri. Molte volte, vogliamo vivere distratti, pensare o fare solo le cose fugaci, che non richiedono nessuna riflessione.
Questo è così dannoso quanto il contrario. Non possiamo vivere preoccupati per tutto e consapevoli per la minima azione o parola. Quello che possiamo fare è cercare un equilibrio. Coltivare la nostra coscienza rispetto a ciò che conta davvero e dare meno importanza a ciò che non conta.
Se diventiamo vittime della disinformazione, perderemo sia la nostra libertà che la possibilità di avere una coscienza lucida e autodeterminata. Dobbiamo quindi fare attenzione a cosa entra nella nostra mente. Filtrarlo, travasarlo, analizzarlo. In questo modo, potremo essere più coscienti e liberi di decidere.
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- Arriagada, H. F. G. (2013). Desinformación en Internet y hegemonía en redes sociales. Gestión de las Personas y Tecnología, (16), 26-34.