Disturbo borderline di personalità: come si vive?
Il disturbo borderline di personalità è uno dei disturbi della personalità che più si ripercuotono sulla vita giornaliera di chi ne soffre e della sua famiglia. Si tratta di un disturbo psicologico poco frequente che si verifica nel 2% della popolazione e che di norma viene diagnosticato intorno ai 20-25 anni di età, ma i sintomi cominciano a presentarsi già intorno ai 12-13 anni, ovvero quando la personalità del soggetto inizia a svilupparsi.
Nonostante sia poco frequente, sono molti gli studi che indagano sulle difficoltà di convivere quotidianamente con il disturbo borderline di personalità. Trattandosi di un problema legato all’impulsività, alla forte paura di essere abbandonati e all’incapacità di regolare le proprie emozioni, è normale che comporti una serie di inconvenienti che impediscono di condurre una vita “normale”.
In quest’articolo vogliamo illustrarvi cosa vuol dire convivere con il disturbo borderline della personalità e cosa si può fare quando se ne è vittima.
I punti sviluppati in quest’articolo sono basati su varie testimonianze di persone con questo disturbo, mentre i consigli che vi diamo sono ispirati al manuale dell’esperta mondiale nel campo, la dottoressa Marsha M. Linehan.
Vivere con il disturbo borderline di personalità
Problemi legati all’impulsività
Una delle principali caratteristiche del disturbo borderline di personalità è la forte impulsività, che varia a seconda dello stato d’animo del soggetto e delle situazioni che sta vivendo. Soffrire di questo disturbo vuo dire convivere con una forte tendenza a presentare comportamenti impulsivi che spingono a prendere decisioni e a fare cose delle quali poi ci si pente. “È come vivere tenendo tra le mani un palloncino che potrebbe scoppiare in qualunque momento”.
L’impulsività si sperimenta sotto vari aspetti della vita, per esempio a livello interpersonale, prendendo decisioni affrettate basate sulle emozioni che si provano in quel momento. Anche sul piano lavorativo o professionale il disturbo borderline di personalità può portare a dover cambiare spesso lavoro in quanto non si trova un’occupazione nella quale ci si senta completamente appagati. L’instabilità che ne deriva colpisce naturalmente anche la sfera emotiva.
“Vivere con il disturbo borderline dipersonalità significa vivere con la forte tendenza a presentare comportamenti impulsivi che spingono la persona a prendere decisioni affrettate e ad avere comportamenti dei quali poi si pente”.
Il soggetto deve dunque saper impiegare strategie e abilità cognitive e comportamentali atte a gestire la loro impulsività. Deve essere anche in grado di impiegare affermazioni positive e flessibili nel valutare le situazioni di vita quotidiana che vive e sperimenta.
Insicurezza legata alla paura dell’abbandono
Vivere con il disturbo borderline di personalità equivale, molte volte, a “non poter apprezzare le relazioni per paura che la persona che si ama… se ne vada” – secondo quanto spiega una paziente di 37 anni a cui è stato diagnosticato il disturbo quando ne aveva 19. Un’altra caratteristica è dunque la paura dell’abbandono che fa sì che la persona si concentri talmente su una relazione da perderne di vista gli aspetti positivi e facendosi assalire dalla paura preventiva di un possibile abbandono.
D’altra parte, la paura dell’abbandono non si presenta sempre verbalmente. La persona non dice necessariamente al partner, all’amico o al familiare “ho paura che mi abbandoni”. Può manifestarsi anche e soprattutto in termini di gelosia, di controllo, evitando attività individuali e di rimanere da soli. In fase di terapia si lavorerà anche sulla gestione di questa paura e sull’eliminazione dei comportamenti di gelosia e ipercontrollo.
Il soggetto può aver vissuto esperienze di abbandono a livello familiare o sentimentale e non riesce a superare l’accaduto generalizzando l’esperienza a tutti gli ambiti della sua vita personale. La terapia in questi casi si occupa di cicatrizzare le ferite del passato implementando diverse tecniche volte a superare la paura.
Montagne russe emotive
La persona si trova ad affrontare ogni giorno una quantità di emozioni intense e spesso sproporzionate rispetto alla situazione che vive. Per questo “vivere con il disturbo borderline di personalità significa vivere intensamente, nel bene e nel male”.
È opportuno sottolineare che i problemi di gestione emotiva hanno le proprie radici nell’infanzia, quando il bambino non vede valorizzati i propri sentimenti e immagazzina il messaggio che ciò che prova non è importante né corretto. Non acquisisce la capacità di catalogare le emozioni né impara ad alleggerirle, arrivando una volta adulto a “provare un sacco di emozioni che non comprende e che arrivano tutte insieme”.
“Vivere con il disturbo borderline di personalità significa vivere intensamente, nel bene e nel male”
La persona sperimenta il meglio e il peggio del mondo emotiva in quanto non è in grado di adattare le sue risposte emotive arrivando a provare emozioni scarse, ma molto intense. In fase di terapia ci si concentra dunque sullo sviluppo di abilità di regolazione emotiva, lavorando sulla catalogazione delle emozioni e su tecniche per alleggerirle, come il rilassamento, l’intenzione paradossa, distrazione e mindfulness.
È importante sottolineare che chi vive con questo disturbo deve dare mostra di enorme pazienza ed empatia verso gli altri. Infatti, esso non affetta soltanto chi ne soffre, ma anche l’ambiente circostante.
Se soffrite di questo disturbo, ricordate che molto spesso le persone che vi vogliono bene non sapranno come fare per aiutarvi. La cosa migliore è recarvi da un professionista esperto che vi dia le giuste indicazioni.