Recuperare la memoria è possibile?

Il passare del tempo ha degli effetti sulla nostra memoria. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nature, la perdita di memoria potrebbe essere reversibile. Ce ne parla la neuroscienziata Raquel Marín.
Recuperare la memoria è possibile?

Ultimo aggiornamento: 25 maggio, 2020

In genere, con l’età perdiamo la capacità di memorizzazione. Tuttavia, recuperare la memoria potrebbe essere possibile. Alcune tecniche innovative, come la stimolazione magnetica transcranica, sembrano poter contrastare la perdita di memoria che talvolta accompagna l’invecchiamento.

In effetti, uno studio pubblicato da Robert MG Reinhart e John A. Nguyen ha dimostrato che attraverso questa tecnica è possibile equiparare la memoria degli anziani a quella dei giovani. Vediamo informazioni più dettagliate su questo argomento.

“La memoria è la sentinella del cervello.”

-William Shakespeare-

Perdita di memoria e cervello con ingranaggi

La memoria peggiora con l’età

Molte persone si lamentano del fatto che a partire da una certa età iniziano a perdere la memoria. La perdita di memoria interessa soprattutto nomi, date o mansioni che devono svolgere durante la giornata.

Uno dei sintomi più comuni è la perdita della memoria di lavoro (detta anche operativa) che usiamo ogni giorno. Ricorriamo a questo tipo di memoria per ricordare i numeri telefonici per alcuni secondi, eseguire i calcoli, prendere decisioni al volo o gestire altre situazioni della vita di ogni giorno. In altre parole, è quella che ci consente di archiviare e utilizzare temporaneamente le informazioni.

Con il passare degli anni questa capacità si riduce. Questo fatto può rappresentare un inconveniente nello svolgimento delle normali attività giornaliere.

I neuroni perdono le loro connessioni

Perché perdiamo la capacità di memorizzare le cose senza avere una malattia neurodegenerativa? Ad oggi, la domanda non ha una risposta. Alcuni studi di recente pubblicazione riguardano la possibilità di mantenere e recuperare la memoria se si stimola la sincronizzazione dei neuroni.

I neuroni sono cellule che rispondono agli stimoli e li trasmettono ad altri neuroni. Tuttavia, quando lo fanno in maniera asincrona è come se stessimo ascoltando un’orchestra che suona fuori tempo. Il risultato diventa una cacofonia di suoni. Quando i neuroni perdono la loro sincronizzazione, iniziamo ad avere problemi di memoria.

Recuperare la memoria in 25 minuti

In uno studio pubblicato sulla rivista Nature, si è fatto uso della stimolazione magnetica transcranica per stimolare la comunicazione tra i neuroni al fine di recuperare la memoria. I volontari che hanno partecipato alla ricerca avevano un’età compresa tra i 60-70 anni e i 30-40 anni.

I partecipanti hanno ricevuto per venticinque minuti degli stimoli in varie aree del cervello correlate all’attività mnemonica. In questo intervallo di tempo, si è osservato un recupero della sincronizzazione dei neuroni in queste aree.

Dopo la stimolazione, in maniera sorprendente, le persone più anziane avevano riacquistato un’agilità mentale paragonabile a quella dei volontari più giovani. Tuttavia, questo meraviglioso recupero è cessato dopo cinquanta minuti dalla stimolazione magnetica transcranica. Dopo questo lasso di tempo, la capacità mnemonica degli anziani è tornata ai livelli precedenti.

Una terapia promettente per recuperare la memoria

Sebbene sia stato possibile recuperare la memoria solo temporaneamente, gli scienziati sostengono che questo esperimento dimostra che la perdita di memoria non è un fenomeno irreversibile.

La stimolazione magnetica transcranica potrebbe essere una terapia promettente per migliorare i sintomi del deterioramento cognitivo delle persone affette da Alzheimer senza dover ricorrere ai farmaci.

Uomo anziano di spalle che guarda dalla finestra

Altri usi della stimolazione magnetica transcranica

Oltre a stimolare i neuroni e a migliorare la memoria, possiamo sfruttare questa terapia anche per altri problemi di salute.

Ad esempio, può essere utile per correggere la disfagia causata da una lesione. In questo caso, si attiva l’area del cervelletto per stimolare la muscolatura dell’esofago e migliorare la deglutizione.

Sicuramente, il numero delle applicazioni aumenterà a mano a mano che la tecnica viene perfezionata. È possibile che nel prossimo futuro vengano creati degli stimolatori portatili da utilizzare in modo personalizzato in base alle varie esigenze.


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.


  • Reinhart R y Nguyen J. Working memory revived in older adults by synchronizing rhythmic brain circuits. Nature Neuroscience [Internet]. 2019 [consultado el 16 de agost de 2022]; 22: 820–827. Disponible en: https://www.nature.com/articles/s41593-019-0371-x

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.