Effetto Matteo, di cosa si tratta?
In sociologia l‘effetto Matteo indica un fenomeno di accumulazione di beni, ricchezza e fama. L’espressione è stata utilizzata per la prima volta dal sociologo Robert K. Merton in un articolo pubblicato nel 1968. In seguito l’uso si è esteso ad altre discipline come l’economia, la psicologia e le scienze dell’apprendimento, nelle quali fa riferimento sia ai beni materiali, come il denaro, sia ai valori immateriali, come la fiducia e il prestigio sociale.
Si chiama effetto Matteo per via del passo biblico presente nel capitolo 13, versetto 12 del Vangelo di Matteo, (che si ripete anche in Matteo 25, 29 e altre cinque volte in altri vangeli) il quale recita testualmente: “Perché a chi ha sarà dato e sarà nell’abbondanza; e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha”.
Nel campo delle scienze dell’apprendimento, il primo a osservare il fenomeno e ad utilizzare il nome effetto Matteo è stato lo psicologo canadese Keith Stanovich.
«Vuoi essere ricco? Non preoccuparti di aumentare la tua ricchezza, ma di diminuire la tua avidità.»
-Epicuro-
Esempi dell’effetto Matteo
L’effetto Matteo è stato osservato e descritto in diverse discipline, vediamo alcuni esempi in base all’area di studi.
Scienze
In ambito scientifico si conosce un esperimento davvero sensazionale condotto una decina di anni fa. Un team di scienziati ha selezionato cinquanta articoli di altrettanti rinomati ricercatori che lavoravano nelle migliori università nordamericane e pubblicati qualche anno prima.
Gli scienziati hanno cambiato i titoli degli articoli, hanno inventato nomi di autori fittizi legati a università di livello inferiore e li hanno inviati alle stesse riviste che li avevano precedentemente pubblicati. Risultato: quasi tutti gli articoli sono stati respinti.
Interpretando il fenomeno in senso opposto, si ha invece la cosiddetta legge dell’eponimia di Stigler, per cui spesso le scoperte scientifiche non portano il nome dell’autore.
Scienze dell’apprendimento
In questo campo, si tratta di un fenomeno più simile all’effetto Pigmalione, che descrive il miglioramento da parte degli studenti che ricevono più attenzioni e sono oggetto delle aspettative più ottimistiche dell’insegnante, a scapito dei progressi altrui. l’effetto Matteo è strettamente collegato alla cosiddetta profezia auto-avverante, formulata anch’essa da Merton.
È stato lo psicologo canadese Keith Stanovich a notare che chi raggiunge una certa ricchezza nell’espressione scritta e orale già in tenera età tende a vedere rafforzate sempre più queste abilità; viceversa chi impiega più tempo a ottenerla, risente del senso di frustrazione, motivo per cui prova a evitare di ripetere la brutta esperienza, pertanto legge e scrive meno.
Questo li porta a essere svantaggiati rispetto a coloro i quali dominano la lettura e la scrittura; i quali, essendo soddisfatti dei loro risultati tendono a esercitarsi sempre di più. Ciò fornisce a questi ultimi un reale vantaggio in termini di successo scolastico e di studio.
«Nella scienza il merito va all’uomo che convince il mondo, non all’uomo che ha per primo l’idea.»
-William Osler-
In sociologia
In questo campo potremmo fare il seguente esempio: la banca concede un prestito più facilmente a chi può dimostrare di avere maggiori garanzie (ovvero a chi ha di più) rispetto a una persona povera, che poi è chi ne ha più bisogno; cosicché i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri.
Conseguenze dell’effetto Matteo
Secondo Jiménez (2009), tale effetto presenta due facce, in genere antagoniste tra loro:
- L’apporto di una maggiore quantità di vantaggi, sia materiali (economici e di altre risorse, premi) sia immateriali (privilegi, considerazione, credibilità, potere, fama), perché si detiene il valore massimo di un determinato parametro considerato rilevante.
Il soggetto si trova in prima posizione in una determinata classifica o categoria in ambito locale, regionale, nazionale o mondiale. La conseguenza dell’essere valutato il migliore fa di lui il più avvantaggiato, sopravvalutato e spesso eclissa il risultato altrui.
- D’altro canto, si riducono o scompaiono i vantaggi di qualunque tipo per i soggetti o gli enti che ottengono il valore minimo di un determinato parametro considerato rilevante. In molti casi, si verificano casi di emarginazione, in quanto la considerazione nei confronti di tali soggetti o entità cambia nel momento in cui vengono percepiti come ultimi in classifica.
Spesso raggiungono posizioni più basse di quanto previsto, tenuto conto delle risorse di cui disponevano all’inizio. In casi estremi, chi possiede meno viene privato anche di quello, che viene paradossalmente donato a chi ha già di più.
«La ricchezza assomiglia all’acqua di mare; quanto più se ne beve, tanto più si ha sete.»
-Arthur Schopenhauer-
Un modo per correggere le conseguenze dannose dell’effetto Matteo è dare la priorità alla partecipazione piuttosto che alla competitività. Un altro consiste nello stabilire dei meccanismi che proteggano i soggetti più svantaggiati.
La forma più radicale per ottenere tale scopo sarebbe concedere aiuti al contrario. In altre parole, aiutare di più chi ha dimostrato di star peggio, di sapere meno o di possedere meno. In pratica, correggere le disuguaglianze.