Epistemologia: lo studio della conoscenza
Epistemologia, già la parola di per sé è complessa e dà un tono complesso al suo significato (che in effetti lo è). Anche se molti non sono coscienti dell’epistemologia che li riguarda, c’è chi l’ha studiata e discussa. Si tratta di quella branca della filosofia il cui oggetto di studi è la conoscenza.
La conoscenza è l’insieme di saperi che accettiamo come veri, ma perché una conoscenza venga accettata come tale, altre conoscenze devono essere assunte come false. L’epistemologia, di conseguenza, si concentra sui criteri che validano la conoscenza.
Il fenomeno opposto è la distruzione della conoscenza e si chiama epistemicidio. Un esempio di epistemicidio ci è stato lasciato dalla storia quando le donne accusate di stregoneria venivano bruciate al rogo. La verità è che le loro idee e conoscenze non piacevano ai potenti; in questo modo, la conoscenza veniva messa a tacere.
Epistemologia e tipi di conoscenza
L’epistemologia studia la conoscenza. Nello specifico, studia come raggiungerla. Vale a dire, quali criteri bisogna seguire per arrivare alla conoscenza. Inoltre, definisce concetti quali “verità“, “obiettività”, “realtà” e “giustificazione”. In questo modo, questa branca della filosofia serve a definire, tra l’altro, cosa è la scienza.
Innanzitutto, per sapere cosa è conoscenza e cosa non lo è, bisogna chiedersi se è possibile raggiungere la conoscenza di una qualche verità. Se pensiamo che non sia possibile, facciamo parte degli scettici. Se pensiamo che la verità esista, sorgeranno in noi due nuove domande.
La prima: in che modo è possibile raggiungere questa verità? Se rispondiamo che è raggiungibile solo attraverso i sensi, siamo degli empiristi. Se pensiamo che si possa giungere alla verità mediante la ragione, saremo dei razionalisti.
La seconda domanda si riferisce all’oggetto della verità. Se pensiamo che l’oggetto di questa verità si trovi in noi stessi -ad esempio, l’opinione che abbiamo su qualcosa- allora saremo degli idealisti. Se invece riteniamo che l’oggetto della verità sia una realtà esterna, saremo dei realisti.
Ritengo che l’epistemologia creata dalla televisione non sia soltanto inferiore all’epistemologia basata sulla carta stampata, ma la trovo anche pericolosa e assurda.
-Neil Postman-
Implicazioni nella scelta dell’una o dell’altra epistemologia
Nel campo della psicologia, come in altre scienze, prendere una posizione epistemologica è fondamentale. In generale, si pensa che le scienze siano il mezzo per raggiungere la conoscenza della verità mediante i sensi. In altre parole, le scienze sono empiriste. Ma sono anche realiste, poiché considerano la verità come una realtà esterna.
Tuttavia, non tutte le scienze assumono questo approccio. Ci sono scuole, come il relativismo, il costruzionismo e l’umanesimo che non danno la stessa risposta alle domande epistemologiche. Al contrario, il positivismo e il postpositivismo si situano più vicino all’epistemologia di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente.
Di conseguenza, esiste un dibattito su quale tipo di epistemologia offra la conoscenza vera.
Il motivo è che la conoscenza che parte da ciascuna di queste scuole si sviluppa in modo diverso. Sebbene possano coincidere su alcuni punti, i modi per raggiungere la conoscenza e le metodologie differiranno tra loro. La conoscenza di alcune scuole, pertanto, può essere rifiutata da altre.
Implicazioni in psicologia
L’epistemologia può sembrare un tema di dibattito tra saggi che non trovano una risposta, eppure oggigiorno tale dibattito è tutt’ora accesso e molto interessante; riguarda le terapie alternative, come quelle omeopatiche.
Di recente è stata messa in dubbio l’effettiva efficacia dei prodotti omeopatici. Funzionano davvero? La risposta che dà il postpositivismo è “no”. Diversi esperimenti confermano che l’omeopatia non ha alcun effetto reale, ma solo uno placebo. Tuttavia, una scuola la cui posizione epistemologica si concentra sul razionalismo e sul mondo interiore potrebbe ribattere che se chi usa questi prodotti sostiene funzionino, allora funzionano davvero.
Il dibattito sulle terapie alternative si sposta su un livello epistemologico. In base alla risposta alle domande che abbiamo esposto all’inizio, si possono fare considerazioni sull’effettivo raggiungimento dell’effetto desiderato grazie a queste terapie.
Si rende dunque necessario conoscere la posizione epistemologica con cui si difende l’una o l’altra corrente di pensiero; e, ovviamente, conta essere critici e conoscere i limiti dei diversi metodi.
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- Blanco, A., De la Corte, L., & Sabucedo, J. M. (2018). Para una psicología social crítica no construccionista: Reflexiones a partir del realismo crítico de Ignacio Martín-Baró. Universitas Psychologica, 17(1), 1–25. doi:10.11144/Javeriana.upsy17-1.pscc
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