Estremismo e dogmatismo, uno studio ne spiega le cause

Uno studio di ricerca della Royal Society condotto da esperti dell'Università di Cambridge fornisce nuovi elementi per comprendere l'estremismo e il dogmatismo, due fenomeni presenti in molte società.
Estremismo e dogmatismo, uno studio ne spiega le cause
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Ultimo aggiornamento: 15 ottobre, 2022

Estremismo e dogmatismo sono fenomeni presenti sin dagli albori dei tempi. Questi comportamenti sono alla base di molte tragedie sociali e culturali, poiché favoriscono l’intolleranza.

Un gruppo di ricercatori della Royal Society si è riproposto di esaminare i tratti che definiscono le persone caratterizzate dall’estremismo e dal dogmatismo. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Philosophical Transactions of the Royal Society B nel 2021.

La ricerca citata è stata condotta da esperti dell’Università di Cambridge e mirava a definire i tratti cognitivi e di personalità che consentono di anticipare comportamenti dogmatici/estremisti.

Uomo e donna che litigano.
Le persone che praticano l’estremismo e il dogmatismo sono spesso impulsive.

Estremismo e dogmatismo secondo uno studio

I ricercatori hanno diviso in due gruppi i tratti che predispongono all’estremismo e al dogmatismo. Il primo ha a che fare con la personalità e il secondo con la cognizione inconscia, ovvero con i modi in cui il cervello cattura ed elabora le informazioni di base.

Secondo gli scienziati, la persona in questione presenta una memoria di lavoro più povera. Ciò significa che la memoria a breve termine o la memorizzazione temporanea di informazioni in queste persone è meno efficiente rispetto a quelle con una mentalità più flessibile.

D’altra parte, hanno riscontrato ridotte strategie di percezione, ovvero il modo in cui il cervello elabora la percezione di stimoli mutevoli come forma e colore. Apparentemente, nelle persone estremiste e dogmatiche ciò avviene più lentamente.

Allo stesso modo, gli esperti hanno scoperto che coloro i quali adottano con frequenza condotte estremiste o dogmatiche sono anche più impulsivi e attratti dalla ricerca di sensazioni.

Altri fattori

Nella ricerca guidata dal Dr. Leor Zmigrod dell’Università di Cambridge vengono citati anche studi precedenti. In questi, particolare importanza è stata data ai fattori demografici.

Sulla base delle informazioni provenienti da persone che avevano commesso massacri, era stato stabilito un profilo medio di uomini di mezza età con alti livelli di testosterone, vittime di esclusione sociale.

Si fa altresì riferimento allo studio condotto nel 2018 dal Dr. Trevor Robbins sugli atteggiamenti associati a estremismo e dogmatismo. In esso si evince che i profili estremisti e dogmatici elaborano più lentamente le informazioni strategiche e hanno una minore sensazione che le ricompense perdano valore se ritardate.

Si stima che la ricerca citata abbia aumentato la possibilità di prevedere l’estremismo e il dogmatismo nelle persone. Nel primo caso è possibile prevedere il 32,5% dei soggetti; nel secondo, il 23,6%.

Uomo arrabbiato.
Il trattamento delle informazioni strategiche è minore nella persona estremista e dogmatica.

Altri approcci

I fenomeni dell’estremismo e del dogmatismo erano già stati affrontati dalla psicologia in diverse occasioni. Uno degli sforzi più notevoli è stato quello svolto dallo psicologo Erich Fromm nel suo lavoro Fuga dalla libertà. In esso afferma che la paura e l’insicurezza portano a idee o soluzioni autoritarie.

Il lavoro di Fromm si basa sull’esperienza del nazismo, ma potrebbe essere esteso ad altri eventi simili in cui l’estremismo e il dogmatismo hanno prevalso negli individui e nella società.

Il desiderio di certezza, controllo e di elementi che alimentano l’orgoglio personale e sociale alimentano i suddetti fenomeni.

Secondo una simile prospettiva, alla base dei pensieri estremisti e dogmatici ci sarebbe un bisogno di certezza, accresciuto da carenze nello sviluppo dell’autonomia personale e sociale.

Il lavoro della Royal Society offre nuovi elementi per comprendere questi fenomeni, ma non li spiega interamente.


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  • Zmigrod, L., Eisenberg, I. W., Bissett, P. G., Robbins, T. W., & Poldrack, R. A. (2021). The cognitive and perceptual correlates of ideological attitudes: a data-driven approach. Philosophical Transactions of the Royal Society B, 376(1822), 20200424.

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