Fasi dell'Alzheimer e sintomi

Attualmente, il morbo di Alzheimer progredisce in modo inarrestabile. Non disponiamo di una cura; tuttavia, conoscendone il decorso, l'incertezza diminuisce e abbiamo più strumenti per trattarla.
Fasi dell'Alzheimer e sintomi
Sara Clemente

Scritto e verificato Psicologa e giornalista Sara Clemente.

Ultimo aggiornamento: 12 gennaio, 2023

Secondo l’attuare letteratura scientifica, le cause dell’Alzheimer sono molteplici e complesse. Di queste, il principale fattore di rischio che non può essere modificato è l’età. L’aspetto positivo è che la ricerca in questo campo è in continuo evolversi da decenni, ragion per cui oggi conosciamo le diverse fasi dell’Alzheimer, nonché disponiamo di maggiori dati in merito alla diagnosi e al decorso di questa patologia.

Caratteristico di questa malattia neurodegenerativa è il declino cognitivo e comportamentale della persona. Il suo inizio è in genere insidioso, ovvero si tratta di una patologia che avanza lentamente e in modo graduale, per cui i suoi sintomi non sono evidenti sin da subito.

Il suo decorso è progressivo e si presenta negli adulti, in particolar modo una volta entrati nella fase della vecchiaia. Vediamo più nel dettaglio le diverse fasi dell’Alzheimer.

Donna con l'Alzheimer.

Fase preclinica

Questa fase si basa sulle evidenze per cui il processo patologico comincia diversi anni prima della sua manifestazione clinica. Da qui l’inizio insidioso a cui ci riferivamo nel paragrafo precedente.

Si tratta di una fase fondamentale per scoprire le terapie che possano prevenire un deterioramento maggiore, o perfino frenare il decorso della malattia.

Anche se è la fase finora meno studiata, sappiamo che è uno stato in cui iniziano a crearsi delle alterazioni molecolari che sfociano in un processo di degenerazione dei neuroni.

Ma queste alterazioni risultano ancora insufficienti a provocare dei sintomi. Quando parliamo di Alzheimer preclinico, dunque, ci riferiamo a una fase asintomatica.

Fasi dell’Alzheimer

Le tappe che percorre un paziente affetto dal morbo di Alzheimer vanno considerate come una guida generica. Questo perché la malattia può colpire ogni persona in modo diverso.

Alcune possono accusare sintomi in modo più o meno intenso, o semplicemente attraversare le varie fasi in modo diverso. Quindi, una volta diagnosticata la malattia, si distinguono tre fasi dell’Alzheimer:

Fase precoce (lieve)

In questa fase, la persona è ancora autonoma e indipendente: può fare commissioni, partecipare a eventi sociali e lavorare. Tuttavia, nota che la memoria viene meno, perché dimentica alcune parole che usa abitualmente o deve cercare oggetti di uso quotidiano perché non ricorda dove li ha lasciati l’ultima volta.

Le persone più vicine potrebbero cominciare a notare le difficoltà di memoria o concentrazione. E il medico, basandosi su criteri clinici, può diagnosticare l’Alzheimer.

Fase media (moderata)

Ha una durata maggiore, di fatto può prolungarsi per molti anni. Con gli anni, il paziente potrebbe avere bisogno di maggiori attenzioni. Questo perché, a causa delle alterazioni neuronali, è difficile per la persona manifestare adeguatamente i propri pensieri o le proprie emozioni e realizzare le attività giornaliere.

La persona è spesso di malumore, frustrata o arrabbiata senza motivo. Può anche succedere che la sua personalità o il suo comportamento cambino, per cui potrebbe comportarsi in modo inaspettato (ad esempio, non volersi fare la doccia).

In questa fase è comune che la persona confonda alcune parole o non ricordi certi dettagli della sua vita che sono stati particolarmente importanti per lei. Per esempio, il suo numero di telefono, la data del suo matrimonio, l’università in cui ha studiato, dove si trova, oppure che giorno o anno è.

Tutto ciò aumenta il rischio che possa perdere la nozione del tempo e dello spazio e quindi disorientarsi e perdersi. Questo si ripercuote sul bisogno di attenzioni da parte delle persone che se ne prendono cura.

Tappa finale (grave)

La fase più grave della malattia rende enormemente difficoltosa la capacità di comunicazione. La persona è incapace di seguire una conversazione, articolare le parole, deglutire o controllare i movimenti del proprio corpo.

Per questo necessita di una continua assistenza per potere realizzare le proprie attività di tutti i giorni, così come di igiene e cura personale. Allo stesso modo, le sue abilità cognitive peggiorano e aumenta la sua vulnerabilità a determinate infezioni come la polmonite.

Uomo con l'Alzheimer.

Importanza della diagnosi precoce per prevenire le fasi dell’Alzheimer

La speranza di vita in caso di morbo di Alzheimer è aumentata negli ultimi anni, così come la qualità della cura assistenziale. Siamo pertanto fiduciosi nel continuo miglioramento dei trattamenti delle malattie neurodegenerative.

Oggi la ricerca si concentra su come giungere a una diagnosi precoce, che offrirebbe benefici su più fronti. E questi si ripercuotono direttamente sulla qualità della vita, oltre a rallentare il declino cognitivo caratteristico di questa patologia.


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