Francis Galton, biografia di un grande studioso
Antropologo, esploratore, geografo, inventore, meteorologo, statistico, psicologo e studioso di eugenetica. Cugino di Charles Darwin e nipote di Erasmus Darwin, Francis Galton è stato una delle menti più brillanti del XIX secolo.
Galton apparteneva all’alta borghesia britannica. Fu uno scienziato professionista difficile da classificare in una disciplina specifica. Fu l’ideatore della scuola biometrica inglese. I suoi contributi in diversi ambiti come la meteorologia o la psicologia, tra gli altri, furono davvero straordinari.
Trascorse gran parte della sua vita viaggiando, come molti altri studiosi dell’epoca, dedicandosi interamente alla ricerca scientifica. Dopo essersi dedicato per diverso tempo alla meteorologia, sviluppò un crescente interesse verso l’antropologia, ispirato dall’opera L’origine delle specie di suo cugino Charles Darwin.
In seguito divenne un difensore e teorico dell’eugenetica, disciplina che sosteneva l’applicazione delle leggi biologiche per perfezionare la specie umana. Nel campo della psicologia, le sue teorie sulle differenze individuali furono fondamentali per gli studi successivi. Non a caso Galton è considerato un precursore della conoscenza delle basi genetiche delle capacità cognitive.
Fu il primo a indagare scientificamente sulle cause genetiche e ambientali delle differenze individuali negli esseri umani, studio che possiamo apprezzare nel suo libro Hereditary Genius, pubblicato nel 1892, in cui compare per la prima volta il concetto di regressione.
I primi anni
Francis Galton nacque a Duddeston, in Inghilterra, nel 1822. Mostrò subito di essere un bambino prodigio: a cinque anni conosceva già la matematica, il greco e il latino.
Frequentò la scuola fino a sedici anni, quando decise di abbandonarla a causa dell’ovvietà del programma di studi. La sua famiglia volle che studiasse medicina, scienza che lo avrebbe fatto entrare al King’s College di Londra. Studiò anche matematica al Trinity College e all’Università di Cambridge. Anni dopo, Dalton avrebbe fatto una famosa allusione alla relazione tra genio e follia sulla base della propria esperienza.
Nel 1844, iniziò a viaggiare. Questa lunga esperienza lo porterà a Istanbul e nell’Europa orientale. Si recò in Egitto, Sudan, Beirut, Damasco e Giordania. Successivamente intraprese una lunga spedizione in Namibia e trascorre diverso tempo in Spagna. Come risultato di questi viaggi, pubblicò due libri: Tropical South Africa (1853) e L’arte di viaggiare nel 1855.
L’età adulta
Galton contrasse matrimonio nel 1853, legame che durerà 43 anni senza figli. A partire dal 1860 si dedicò interamente alla ricerca scientifica. Il suo amore per la matematica lo portò a sviluppare interessanti teorie in vari campi del sapere.
Creò le prime mappe meteorologiche pubblicate dal quotidiano Times e coniò il termine “anticiclone”. La sua ricerca sulla mente umana raccoglie la descrizione dettagliata di concetti soggettivi e del modo in cui la mente tratta le immagini mentali. Pioniere in questo campo, si servì dei metodi del sondaggio e del questionario, contribuendo enormemente anche nel campo della statistica.
Nel campo dell’antropologia, spiccano la sua teoria dell’ereditarietà e la statistica demografica, argomenti sui quali sono basati libri come Hereditary Genius, del 1869, e Natural inheritance, del 1889.
Le sue teorie sull’ereditarietà genetica furono di grande importanza ai suoi tempi, anche se alla fine vennero superate da quelle di Mendel e Weismann. Infine, risaltano anche i suoi lavori sulle impronte digitali e sull’eugenetica nel campo dell’antropologia.
La psicologia differenziale secondo Francis Galton
Gli studi di Francis Galton sulle capacità umane lo portarono a teorizzare la psicologia differenziale e a formulare i primi test mentali attraverso lo sviluppo della psicometria.
Nutriva un forte interesse nel misurare tutte le possibili sfaccettature della personalità umana, che a quei tempi sembravano non avere fine. Tra queste, l’abilità cognitiva e l’intelligenza.
Francis Galton e l’eugenetica
Galton è stato il primo autore a mettere in discussione il rapporto tra l’eredità e l’ambiente, dibattito che si è protratto fino ad oggi e che è considerato una questione di fondamentale importanza tra gli studiosi.
Nel 1883 coniò il termine “eugenetica” per riferirsi alla selezione artificiale volto al miglioramento della razza umana. Nel suo libro Inquiries into Human Faculty and its development, 1883, giunge alla conclusione che è possibile determinare uno schema di “voti” per i meriti familiari.
Propone inoltre di incoraggiare il matrimonio precoce tra le famiglie di alto ceto sociale attraverso degli aiuti economici. Era convinto che i matrimoni tra persone non appartenenti allo stesso ceto sociale fosse la causa della scarsa natalità.
Questi e altri postulati servirono come base per le teorie sulla superiorità razziale, come quella proclamata dal nazismo. Purtroppo, l’eugenetica portò alla teoria della razza pura e alla castrazione delle persone con disabilità, dei malati di mente e degli indigenti.
L’Inghilterra, gli Stati Uniti e anche alcuni paesi dell’America Latina adottarono programmi di eugenetica che in seguito vennero vietati perché associati al nazismo.