Genitori troppo esigenti: quali conseguenze?

I genitori troppo esigenti hanno una sola cosa in mente: vogliono che i loro figli diano sempre il massimo. Ma le strategie che adottano funzionano o causano l'effetto opposto?
Genitori troppo esigenti: quali conseguenze?
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 12 gennaio, 2023

I genitori troppo esigenti vogliono solo che i loro figli diano sempre il massimo. Il problema è che non sempre usano dei metodi appropriati, perché spesso dimenticano che i bambini percepiscono e vivono le loro richieste. A volte, pertanto, ottengono l’effetto opposto. È chiaro, però, che ciò non giustifica il loro comportamento.

Molti genitori troppo esigenti hanno avuto a loro volta dei genitori che si sono comportati nello stesso modo. Sembrava che niente fosse abbastanza per loro. Un’insoddisfazione che non si limitava solamente a far notare ai figli che stavano sbagliando qualcosa. Ad esempio, se i figli praticavano uno sport, ai loro occhi non si impegnavano a sufficienza. C’era sempre un “ma” o un “puoi migliorare”.

In seguito all’educazione ricevuta, da adulti riterranno di dover ricorrere allo stesso metodo con i propri figli. Ma questa decisione può avere gravi conseguenze.

Bambino infelice a testa bassa

Alla ricerca di una perfezione che non esiste

I bambini che hanno genitori troppo esigenti cercano si soddisfare tutte le loro aspettative. Purtroppo, però, tutto quello che fanno non è mai abbastanza. Questo li porta a provare un senso di delusione che si trasforma in un vero e proprio senso di colpa. I bambini, inoltre, potrebbero iniziare a pretendere troppo da se stessi andando al di là delle loro possibilità. Questo fatto può provocare in loro stress e ansia.

Bisogna prendere seriamente in considerazione questi comportamenti. Secondo la fondazione spagnola ANAR, che si occupa di assistenza ai bambini e agli adolescenti a rischio, “[…] un determinato profilo della personalità (autoesigenza, necessità di controllo, ricerca del perfezionismo, ecc.) può determinare la comparsa di alcuni disturbi alimentari, come l’anoressia e bulimia”.

Se i genitori dicono al proprio figlio “Sarebbe bello se prendessi un sette in matematica”, e quando ci riesce gli dicono “Vedi, ce l’hai fatta! Adesso devi prendere un nove!”, sarà difficile per il bambino essere orgoglioso del risultato raggiunto. E questo potrebbe essere solo l’inizio. Quando prenderà un nove, gli verrà richiesto un dieci e poi la lode e poi i massimi voti in tutte le materie. Il bambino a un certo punto non ce la farà più.

Questo modo di agire e di pensare può diventare una perversione quando i genitori trasmettono al bambino l’idea che lo ameranno di più se prenderà sempre i voti migliori. Si creerà così un ambiente familiare esigente che può diventare terreno fertile per i già citati disturbi alimentari come l’anoressia o la bulimia. Tuttavia, questi disturbi potrebbero non essere l’unico modo con cui i bambini reagiscono a dei genitori troppo esigenti.

“Una regola universale per crescere i propri figli? Dar loro ogni tanto dei momenti di tregua.”

-Mary Beard-

Madre e nonna che sgridano una bambina

I genitori troppo esigenti non sempre ottengono dei risultati

I bambini possono non essere capaci di rispondere alla pressione esercitata su di loro dai genitori troppo esigenti. In un articolo del quotidiano spagnolo La Vanguardia vine riportata una frase di Isabel Menéndez (psicologa specializzata in bambini e adolescenti) che ci spiega molto bene quello che accade quando per un lungo periodo di tempo i bambini sono sottoposti a richieste estremamente esigenti da parte dei genitori:

“Quando si esige sempre di più, si causa stress ai bambini e, quando raggiungono l’adolescenza, nei momenti più impegnativi della scuola media e della scuola superiore, molti di loro hanno una crisi […] perché sono stanchi, stufi e, di conseguenza, si ribellano”.

Poiché nulla di quello che fanno è sufficiente, i bambini possono iniziare a mostrare un cambiamento nel loro comportamento. Dato che la personalità di ogni individuo è diversa, non tutti reagiscono allo stesso modo. Oltre ai disturbi menzionati, però, ci sono alcuni segnali di allarme che ci avvertono che qualcosa non sta andando per il meglio:

  • Atteggiamento passivo. I bambini non danno importanza a niente. Si sentono tristi, scoraggiati e stanno a testa bassa per la maggior parte del tempo. Dentro di loro sentono di aver fallito. Questo può portare alla depressione.
  • Atti di ribellione nei confronti dei genitori (scherzi, dispetti, atti vandalici, ecc.). L’obiettivo dei bambini è quello di attirare l’attenzione su una situazione che non possono controllare cercando di contrastare l’autorità genitoriale.

Esistono molti comportamenti in risposta alle eccessive esigenze da parte degli adulti. I bambini, tuttavia, non sono sempre coscienti dei loro comportamenti e cercano il riconoscimento dei genitori provando a soddisfare le loro aspettative.

Prima o poi, finiscono per provare una profonda tristezza e, automaticamente, vanno contro le aspettative dei genitori perché le associano alla loro frustrazione. Il problema è che entrambe le reazioni hanno delle conseguenze.

Può capitare che i bambini non continuino gli studi o abbandonino lo sport che a loro piaceva tanto. Gettano la spugna perché non ne possono più e non riescono a reggere la pressione. Pertanto, sebbene i genitori esigenti agiscano con l’idea di motivare e incoraggiare i loro figli a dare il meglio, nella stragrande maggioranza dei casi, ottengono solo l’effetto opposto.


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