Gli effetti della caffeina sul cervello, quali sono?

Molti di noi fanno fatica a iniziare la giornata senza il caffè del mattino; gli effetti della caffeina sul cervello sembrano implicare una dose extra di energia che ci serve a metterci in moto. Ma c'è un lato negativo per il nostro organismo? O forse la caffeina ha effetti più positivi di quanto non pensiamo?
Gli effetti della caffeina sul cervello, quali sono?
Andrés Navarro Romance

Scritto e verificato lo psicologo Andrés Navarro Romance.

Ultimo aggiornamento: 21 dicembre, 2022

Per alcune persone è quasi impossibile iniziare la giornata senza una tazzina di caffè. In alcuni casi ci si sveglia con il solo aroma. Ma quali sono gli effetti della caffeina sul cervello? Perché alcune persone sono più sensibili al caffè rispetto ad altre?

L’aroma e il sapore di questa bevanda risvegliano una piacevole sensazione che, oltretutto, svolge un ruolo ben specifico: quello di stimolare i meccanismi di allerta e di attenzione.

A livello chimico, la caffeina è una molecola che agisce da stimolante cerebrale e bloccante dell’adenosina, sostanza che ci fa provare la sensazione di stanchezza. Ecco perché quando beviamo il caffè ci sentiamo più attivi.

In effetti, la caffeina presente nel caffè, ma in certa misura anche nel tè e nel cacao, è in grado non solo di attivare il nostro cervello, ma anche di migliorare il nostro umore.

In seguito a ciò, può provocare dipendenza ed è per questo che la caffeina viene considerata una droga a tutti gli effetti di uso comune.

A livello neurobiologico può modificare lo stato di coscienza e la qualità di determinati pensieri e azioni. Tuttavia, se assunta con moderazione non rappresenta un serio rischio per la salute.

Gli effetti della caffeina.

Perché beviamo caffè?

Sebbene la maggior parte delle persone bevano caffè per puro piacere, altre lo consumano per i motivi più disparati. Alcuni tra questi sono:

  • Attivare o aumentare i livelli di allerta.
  • Prolungare lo stato di allerta (soprattutto in ambito lavorativo e accademico).
  • Aumentare la capacità di concentrazione.
  • Aumentare la forza bruta (può contribuire a sviluppare una maggiore forza muscolare nel tempo).
  • Migliorare l’umore, visto che la caffeina possiede leggere proprietà antidepressive.
  • Nella propria alimentazione, per il suo effetto saziante.
  • Come diuretico o stimolatore della motilità intestinale, visto che influisce sul sistema nervoso autonomo.
  • A mo’ di ipertensivo, visto che può aumentare la pressione sanguigna.
  • Nell’ambito dell’estetica e della cosmesi, come componente di prodotti che fanno leva sulle proprietà decongestionanti della caffeina.

Sebbene il consumo in piccole dosi sia relativamente sicuro, il consiglio è di non consumare caffeina per questioni di salute senza prima aver consultato il medico di fiducia.

Quali sono gli effetti della caffeina sul cervello?

La caffeina è una sostanza eccitante che produce diversi effetti sul cervello. Non riguardano solo le abilità cognitive, ma spiccano anche a livello psicologico.

Questa sostanza, inoltre, blocca i recettori dell’adenosina, interagisce con altri neurotrasmettitori -come la dopamina, la noradrenalina e l’acetilcolina- che in genere sono associati alla cognizione e all’emozione.

Effetti della caffeina sulla cognizione o sulle abilità mentali

In generale, si osservano dei miglioramenti di alcune specifiche abilità cognitive, grazie al consumo di caffeina. Tra queste spiccano:

  • I tempi di reazione.
  • Il livello di allerta e lo stato di veglia.
  • La qualità generale dell’elaborazione delle informazioni a livello mentale.
  • Lo stato di coscienza delle attività e l’individuazione di errori.

Tuttavia, assumere caffeina come strategia per migliorare il rendimento della mente non è una buona idea. Non ci sono studi a dimostrazione di una differenza quantitativamente significativa tra chi consuma caffeina e chi non lo fa.

Inoltre non è stato nemmeno provato che a un maggior consumo di caffeina corrisponda un migliore rendimento mentale. Di fatto, c’è un limite alla quantità di sostanza ingeribile, e a partire da questo limite non sono osservabili miglioramenti cognitivi.

A ciò bisogna aggiungere l’ansia che probabilmente genera e la possibilità che sia responsabile di potenziale sindrome da astinenza a seguito di un consumo eccessivo.

D’altra parte, si è osservato un importante effetto placebo: se chi beve caffè si aspetta dei miglioramenti nel proprio rendimento ma ciò non avviene, potrebbe impegnarsi di più affinché avvenga. Il risultato finale, ovviamente, sarà un miglioramento del rendimento, attribuibile alla caffeina.

Una tazza di caffe.

Gli effetti della caffeina sull’umore

Come già detto, la caffeina aumenta i livelli dello stato di allerta. E questa sensazione di attivazione rappresenta, per molte persone, un incentivo a provare una sensazione di benessere in un dato momento.

Alcuni, di fatto, affermano di avere la sensazione di poter portare a termine un compito, quando sono sotto effetto della caffeina.

Tuttavia, come può succedere con altre sostanze eccitanti, la caffeina tende a produrre -tra gli effetti secondari- un aumento dell’ansia. Questo effetto potrebbe ostacolare qualunque minimo miglioramento dello stato d’animo derivante dal consumo di caffè.

In generale, l’impatto della caffeina sullo stato d’animo è associato alle aspettative, ovvero sul tipo di influsso che ci aspetta possa avere e sul contesto in cui avviene il consumo di caffeina.

Ecco dunque che secondo alcuni professionisti dell’ambito clinico e della ricerca, l’effetto positivo più forte cui la caffeina potrebbe dare origine in un individuo non è tanto compensare l’assenza di energia, quanto piuttosto alleviare i sintomi di una sorta di sindrome da astinenza causata da un lungo periodo di tempo senza questa sostanza.

Sebbene questa posizione, tuttavia, non sia stata convalidata scientificamente, l’esperienza ci dice che lo stato d’animo di un individuo può migliorare grazie al consumo di caffeina, a prescindere dal tempo trascorso dall’ultimo caffè.


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