Gli effetti della ipergenitorialità nel bambino

Più che avere figli perfetti, dovremmo preoccuparci di avere figli felici. Uno degli effetti della iper-genitorialità è che mette sotto pressione i bambini e li rende stressati e vulnerabili, il che impedisce loro di sentirsi a proprio agio con sé stessi.
Gli effetti della ipergenitorialità nel bambino
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 15 dicembre, 2022

Gli effetti della ipergenitorialità si riflettono principalmente nel concetto di sé del bambino e nella capacità di stabilire relazioni sane con gli altri.

Questi effetti permangono fino all’età adulta e non sono facili da identificare o superare, una volta installati. Da qui l’importanza di prendere coscienza di questo fenomeno.

Iper-genitorialità è un termine utilizzato da alcuni anni per definire uno stile genitoriale in cui i genitori esercitano una particolare iperprotezione e controllo eccessivo sui figli.

Questo stile di educazione è diventato una tendenza piuttosto diffusa, specialmente tra gli strati intermedi e superiori della società.

“Credo che ciò che diventiamo dipende da quello che i nostri padri ci insegnano in momenti strani, quando in realtà non stanno cercando di insegnarci. Noi siamo formati da questi piccoli frammenti di saggezza”.

-Umberto Eco-

L’aspetto più problematico di questa situazione è che i genitori non percepiscono questo stile genitoriali come un modello disfunzionale, al contrario.

Sono pervasi dalla mentalità del successo a oltranza e i figli finiscono per essere un altro progetto inquadrato nella logica del “massimo in tutto”. Gli effetti della ipergenitorialità sono silenziosi all’inizio e più evidenti sul lungo periodo.

Madre tiene figlia per mano.

Cos’è l’ipergenitorialità?

La ipergenitorialità è un modello genitoriale in cui si vogliono affrontare le carenze e risolvere i problemi dei figli.

Vogliono anche che i loro figli abbiano prestazioni eccellenti in tutto ciò che si sono prefissati di fare. Inoltre, li fanno sentire come se meritassero tutto, semplicemente perché esistono. I genitori vogliono avere iper-figli.

È uno stile genitoriale artificiale, in cui si pensa che il bambino non debba affrontare momenti difficili, commettere errori o prendere decisioni. Proprio a questo servono i genitori: impedire che il disagio raggiunga i figli, impedire loro di commettere errori e dirigere la loro vita verso le vette del successo.

Sul breve termine, è possibile che gli effetti dell’ipergenitorialità siano anche positivi, in contesti specifici. Ma a lungo termine e da una prospettiva globale, tali effetti sono molto dannosi.

Questo fenomeno è dovuto a diversi fattori. Ora le famiglie sono meno numerose e quelle allargate non sorprendono più. Allo stesso modo, i genitori attuali hanno figli in età più avanzata rispetto a prima. Questo li porta a voler essere i genitori perfetti, di figli ideali.

D’altronde, c’è tutto un bombardamento di informazioni e offerte, secondo cui la genitorialità è una materia molto complicata, che richiede un manuale per tutto.

Infine, molti genitori hanno trovato nell’ipergenitorialità un modello che permette loro di proiettare i propri vuoti e insicurezze.

Gli effetti della ipergenitorialità

Gli effetti dell’ipergenitorialità sono molteplici. Primo fra tutti, la forte dose di stress che genera nei bambini. Nella loro brama di rendere i figli impeccabili, i genitori riducono significativamente gli spazi per l’esplorazione, gli errori, il tempo libero, la noia e la frustrazione.

Non possono essere bambini, e questo affligge soprattutto i più piccoli. Sanno, implicitamente, che ci si aspetta molto da loro.

In conseguenza di quanto sopra, un altro dei grandi effetti dell’ipergenitorialità è il ristagno dello sviluppo dell’autonomia. Il bambino cresce sentendo che ha bisogno di essere diretto e orientato per ogni cosa.

Bambino spaventato abbraccia la madre.

Non si fida delle proprie risorse, poiché non ha potuto nemmeno esplorarle, ma richiede l’approvazione di un’autorità. Non lo sa, perché i suoi criteri non sono stati formati. Ha bisogno di qualcuno che “sappia”, che gli dica se ciò che pensa, sente o fa è valido.

Tutto questo finisce per creare forti insicurezze e sentimenti poca autostima e incompetenza. Oltre a questo, una gigantesca vulnerabilità. È difficile per gli iper-figli tollerare le critiche e si sentono feriti nell’anima se qualcuno li mette in dubbio.

È anche molto probabile che abbiano paura di tutto: hanno bisogno di una mano che li sostenga, perché non hanno abbastanza forza di spirito per osare avventurarsi.

L’iper-genitorialità è tipica di genitori ansiosi e insicuri. Autrice del libro Felici e imperfetti. Come smettere di fare gli ipergenitori, la dottoressa Eva Millet consiglia una genitorialità più rilassata.

Consentire ai bambini di esprimersi liberamente e di partecipare alle decisioni che li riguardano. Comprendere che anche la frustrazione fa parte dell’educazione e che ci rende più forti e più resilienti.

La formazione del carattere avviene, infatti, non ottenendo sempre tutto ciò che vogliamo e commettendo errori. In buona sostanza, questa è la vita.


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  • García Manrique, R. (2009). ¿ Qué hay de malo en ser perfecto? Revista de Bioética y Derecho, 2009, num. 15, p. 16-20.

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