Il cervello dei mancini: le differenze

In un mondo a misura di destri, il cervello dei mancini deve mettere in atto una serie di adattamenti. Ciò comporta la creazione e l'applicazione di strategie indirizzate a renderlo più abile sia a livello psicomotorio che cognitivo.
Il cervello dei mancini: le differenze
María Paula Rojas

Scritto e verificato la psicologa María Paula Rojas.

Ultimo aggiornamento: 25 gennaio, 2023

Avete mai pensato alle difficoltà che sperimentano i mancini in un “mondo di destri”? Attualmente, la maggior parte degli oggetti vengono realizzati per i destri. Ma come funziona il cervello dei mancini? Nel parliamo in questo articolo.

Sebbene esistano già degli strumenti che tengono conto delle loro esigenze, non tutti hanno la possibilità di accedervi. Ciò comporta, pertanto, la necessità di un adattamento da parte degli individui la cui mano dominante è quella sinistra.

Ma al di là delle esigenze di adattamento, nelle prossime righe analizzeremo le peculiarità che contraddistinguono il cervello dei mancini. Cercheremo di capire come si configura l’attività cerebrale e quali cambiamenti possono verificarsi. Questo, naturalmente, tenendo conto di un ampio spettro di variabili: dall’anatomia all’espletamento delle attività quotidiane.

Cervello mancino

Lateralità nel cervello dei mancini

Si può affermare che il mancino è un soggetto nel quale vi è una dominanza o preferenza a usare il lato sinistro del corpo. Dà priorità all’uso del piede, dell’occhio, della mano e dell’orecchio sinistro nell’esecuzione di qualsiasi attività. Ciò è determinato dalla lateralizzazione cerebrale.

La lateralizzazione si sviluppa a partire dalle abilità psicomotorie. Comprende concetti come lo sviluppo dello schema corporeo, lo sviluppo muscolare per svolgere alcune attività e l’equilibrio necessario per eseguirle. Nel corpo dei mancini, pertanto, il processo psicomotorio è diverso da quello dei destri. I soggetti mancini rafforzano e danno la preferenza alla parte sinistra del corpo.

Per quanto riguarda la lateralizzazione cerebrale, il processo è del tutto diverso. Per poter spiegare questo aspetto è necessario chiarire la preferenza emisferica presente nella maggior parte dei cervelli. L’emisfero sinistro detiene un controllo maggiore sulle funzioni del linguaggio e sull’elaborazione sequenziale delle informazioni. D’altro canto, l’emisfero destro è principalmente legato alle attività spaziali e di informazione corporea.

La lateralizzazione cerebrale nei mancini ha in genere la stessa organizzazione, ma la funzionalità cerebrale è diversa. Ovvero, la stimolazione a cui è soggetta la parte sinistra del corpo provoca una diversa stimolazione della distribuzione dello schema corporeo, dello sviluppo muscolare e dell’equilibrio. In questo caso, il cervello dà la priorità alle aree dell’emisfero destro, pur senza mettere da parte l’emisfero sinistro.

In tal senso, è importante evidenziare che la definizione completa della lateralizzazione cerebrale coincide con la fase di acquisizione di molteplici competenze scolastiche. Un fatto che può avere un impatto sullo sviluppo di queste ultime.

Competenze scolastiche nei mancini

La lateralizzazione implica l’uso preferenziale di una mano nello svolgere alcune attività scolastiche, come la scrittura. Attraverso questo meccanismo di apprendimento, vengono creati circuiti sensoriali e motori nelle aree coinvolte nella scrittura.

Nei mancini, sebbene tali circuiti si sviluppino correttamente, possono presentarsi alcune difficoltà legate a tale attività. Questo perché, data la modalità di scrittura, non vedono chiaramente ciò che fanno. Di conseguenza, sono più propensi a commettere errori. Inoltre, presentano problemi come macchiarsi la mano con l’inchiostro mentre scrivono.

D’altro canto, sono state riscontrate anche difficoltà nella lettura. Questo perché il loro orientamento innato è quello di leggere da destra a sinistra, contrariamente a come avviene in lingue come l’italiano e l’inglese, che vanno da sinistra a destra. Ciò crea difficoltà nell’organizzazione della lettura prevedendo un possibile ritardo nell’acquisizione di questa abilità.

Un’altra difficoltà in ambito scolastico è legata all’affaticamento dei mancini nello svolgimento di attività connesse all’uso di carta e penna o di manualità, come il taglio. Nello sviluppo di queste attività tendono a essere più lenti, in quanto devono calcolare la direzione del tratto, oltre a dover prestare attenzione a non macchiare il lavoro con il movimento della mano.

Il cervello dei mancini è più creativo?

Tra le caratteristiche attribuite all’emisfero sinistro abbiamo: abilità spaziali e visive, creatività, capacità di sintesi e talento artistico. Alla luce di ciò, si è portati a pensare che il cervello dei mancini sia più sensibile, creativo e fantasioso.

Ciò è dovuto alla stimolazione ottenuta da questo emisfero durante il suo sviluppo, il che può attribuire una maggiore importanza a tale caratteristica. Il che porta a realizzare più facilmente compiti che richiedono una maggiore creatività, come l’arte. Alcuni esempi più illustri sono artisti del calibro di Leonardo Da Vinci, Raffaello o Michelangelo.

Tuttavia, è importante chiarire che questa capacità non si sviluppa solo nei mancini. Ma piuttosto che il loro cervello può essere avvantaggiato nello sviluppo di tali aspetti, poiché è sempre sottoposto a questa stimolazione.

Caratteristiche psicologiche del cervello dei mancini

Alcune ricerche che hanno fatto uso di immagini funzionali hanno permesso di rilevare che le dimensioni del corpo calloso nel cervello dei mancini sono maggiori. La spiegazione fornita in tal senso è che per integrare correttamente le informazioni e realizzare al meglio le attività, il loro cervello deve generare più connessioni interemisferiche.

Allo stesso modo, è stato scoperto che il senso di direzionalità e di rotazione è diverso. Ovvero, nelle attività in cui viene chiesto di ruotare un oggetto, i mancini lo fanno in senso orario. Elaborano, inoltre, le informazioni grafiche da destra a sinistra. Tutto ciò comporta vantaggi quali astrarre con più facilità oggetti tridimensionali e lo sviluppo di precise abilità visuo-spaziali.

Un’altra caratteristica riscontrata nelle persone con predominanza dell’emisfero sinistro riguarda il modo in cui acquisiscono la conoscenza dell’ambiente circostante. Tendono a creare uno schema del contesto, per poi concentrarsi sui dettagli. Ciò favorisce l’applicazione di soluzioni non convenzionali a problemi quotidiani.

Corpo calloso

Flessibilità e adattamento

In molti casi, i soggetti mancini sono sottoposti a maggiori pressioni in quanto devono adattarsi a un mondo creato a misura di destri. Come effetto secondario, tale pressione in molti casi li rende più abili a livello psicomotorio. Inoltre, migliorerebbe anche le connessioni interemisferiche, facilitando l’apprendimento di nuove informazioni.

Questa adattabilità aumenta anche la flessibilità, soprattutto cognitiva. Ciò offre una maggiore competenza nello svolgimento di attività multitasking finalizzate alla ricerca di novità e a stabilire soluzioni adattabili a richieste mutevoli.

Conclusioni

In sintesi, è importante comprendere che i mancini vivono in un mondo progettato per destri. Sono pertanto costretti ad adattarsi, di conseguenza il loro cervello deve adottare strategie che possono rivelarsi un vantaggio cognitivo in determinate situazioni.

Sebbene possano incontrare difficoltà nell’acquisizione e nell’apprendimento della lettura e della scrittura, grazie ad alcune strategie riescono a portare a compimento tale apprendimento. Analogamente, i vantaggi in ambito creativo legati alla stimolazione dell’emisfero destro rendono il loro cervello più incline all’elaborazione di soluzioni alternative.


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