Il divario digitale: cos'è e cosa comporta

Il divario digitale, come succede per altri tipi di divari, è un punto di partenza per la diseguaglianza in altri settori, come può essere quello lavorativo. Ma da cosa è causato e quali sono le conseguenze più dirette e immediate?
Il divario digitale: cos'è e cosa comporta
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Ultimo aggiornamento: 16 febbraio, 2023

Dalla fine del XX secolo agli inizio del XXI secolo abbiamo assistito a un progresso tecnologico senza eguali. Ma lo abbiamo raggiunto tutti? Rispondendo a questa domanda, arriviamo al concetto di divario digitale.

Kofi Annan, ex Segretario Generale dell’ONU, diceva: “Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione non sono una formula magica, ma possono migliorare la vita di tutti gli abitanti del pianeta”.

Questo divario fa riferimento alla distanza in atto tra le persone che usano le Tecnologie dell’Informazione e della comunicazione (TIC) e quelle che non lo fanno (perché non le sanno usare o perché non possono). In questo articolo analizzeremo più a fondo questo concetto, così come i problemi che derivano da esso e le possibili soluzioni.

 

Persone che usano smartphone e tablet

Cos’è il divario digitale?

Le innovazioni in campo tecnologico non si diffondono in modo uniforme all’interno del sistema. Questo significa che non tutte le imprese o gli individui si trasformano in utenti, tanto meno esperti. Le differenze culturali ed economiche nei Paesi del terzo mondo fanno sì che solo il 10% della popolazione abbia accesso a internet, mentre nei paesi industrializzati questa percentuale è del 58%.

In tal modo, notiamo che la maggior parte della popolazione ha un “deserto” di conoscenze in questo settore che apre le porte a un maggiore sviluppo e ai comfort in ogni aspetto della nostra vita quotidiana. E questo perché oggigiorno la tecnologia può essere considerata uno strumento chiave per lo sviluppo e per il progresso delle nostre vite. Le diseguaglianze riguardano in particolare:

  • L’accesso agli strumenti, ovvero ciò che è conosciuto come divario digitale di primo livello.
  • L’ignoranza in merito alla disponibilità di tali strumenti., noto come divario digitale di secondo livello.

Il primo e il secondo divario digitale

Il segreto è capire che le barriere più difficili da abbattere non sono quelle dell’accesso, bensì quelle dell’utilizzo. Questo perché le innovazioni tecnologiche dipendono dall’uso che di esse facciamo e del modo in cui influiscono sulla vita delle persone. Di conseguenza, è fondamentale che ogni individuo possa usufruire delle innovazioni in base ai propri bisogni e ai propri interessi.

L’accesso a internet non è sufficiente. È dunque il divario nell’acquisizione delle abilità digitali a dover essere colmato per vivere e per lavorare. In particolare, in società caratterizzate dalla crescente importanza data all’informazione e alla conoscenza.

A questo punto, un aspetto che dobbiamo sottolineare riguarda le differenze di genere in merito alle abilità digitali. Mentre il divario digitale di primo livello ha una chiara componente generazionale ed educativa, il divario digitale di secondo livello colpisce molto più le donne degli uomini. In seguito a ciò, la preoccupazione per le differenze di genere nell’uso dei computer e di internet è crescente, oltre a essere una questione di difficile risoluzione.

I problemi del divario digitale

Dal punto di vista sociale, se una parte considerevole della popolazione non ha accesso ad aspetti della tecnologia considerati cruciali, potrebbero generarsi diseguaglianze economiche e sociali e potrebbero rafforzarsene altre già pre-esistenti.

D’altro canto, vediamo come le nuove tecnologie abbiano creato due poli con una chiara incidenza sul mercato del lavoro: persone con facile accesso alle tecnologie e coloro che invece hanno difficile accesso, perché costoso o impossibile. Questa frattura può generarsi tra Paesi diversi, ma anche tra persone di uno stesso Paese o di una stessa città.

In tal modo, i Paesi che non possono usufruire della vendita delle TIC sono meno competitivi. All’interno di uno stesso Paese, inoltre, la differenza tra chi ha accesso e chi non ne ha genera una nuova segmentazione nel mercato del lavoro, in cui i primi hanno privilegi in termini di input e scelta del luogo di lavoro. 

Il divario digitale tra utenti

Esiste una soluzione?

Il sempre maggiore progresso tecnologico ha portato con sé numerosi vantaggi, non ci sono dubbi. Tra questi, possiamo sottolineare i seguenti:

  • La possibilità di comunicare con qualsiasi persona, in ogni angolo del mondo, in modo rapido e semplice.
  • Si tratta di strumento adatti per la formazione.
  • Sono una fonte inesauribile di intrattenimento.

Alla luce di ciò, lo Stato, attraverso misure politiche pubbliche, deve lavorare per eliminare il divario digitale e per democratizzare l’accesso e l’uso delle TIC.

Una riduzione del divario digitale implica una diminuzione delle diseguaglianze in generale, il che permette a più persone di avere la possibilità di apprendere e di trovare impieghi migliori.


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