Il senso del ridicolo: da dove nasce e qual è la sua funzione

Tutti noi, a un certo punto della nostra vita, ci siamo sentiti ridicoli. Ma a cosa serve "questo senso"? Fino a che punto puoi aiutarci?
Il senso del ridicolo: da dove nasce e qual è la sua funzione
Laura Ruiz Mitjana

Scritto e verificato la psicologa Laura Ruiz Mitjana.

Ultimo aggiornamento: 15 dicembre, 2022

Il senso del ridicolo prende forma con la vergogna, la paura o il nervosismo prodotti dall’idea di essere derisi, di fare brutta figura davanti agli altri... La maggior parte di noi ce l’ha, ma che funzione ha davvero?

Sapevate che esiste una paura patologica del ridicolo, la cosiddetta gelotofobia? Riflettiamo su questi fenomeni e analizziamo cosa potrebbe accadere quando questo senso di ridicolo o non esiste o diventa limitante o invalidante.

Qual è il senso del ridicolo?

La parola “ridicolo” deriva dal latino ridiculus e questo dal verbo ridere (ridere), insieme al suffisso strumentale -culum. Deriva anche dal latino retic ŭ lus, che significa ‘borsa a rete’. Quando parliamo di qualcosa di ridicolo, intendiamo qualcosa che può essere considerato stravagante, grottesco, scioccante… e che di solito provoca qualche ridicolo, risate o stranezza nelle persone. La parola ha diversi significati:

  • Qualcosa che per la sua rarità o stravaganza commuove o può far ridere.
  • Strano, irregolare e di scarso apprezzamento e considerazione.

D’altra parte, quando parliamo del senso del ridicolo, ci riferiamo a quella paura che gli altri rideranno di noi per qualche motivo. È un sentimento che ci paralizza quando si tratta di recitare, proprio per questa paura di fare brutta figura o che gli altri si rendano conto dei nostri “errori”, ne ridano o ci giudichino.

Ad esempio, nasce dalla paura di “sbagliare”, di cadere in errore, di inciampare in mezzo alla strada o davanti a tante persone, ecc.

Donna che si sente imbarazzata

Il ridicolo: tanto, poco o niente?

La maggior parte di noi ha un certo senso del ridicolo (soprattutto quelli che sono più insicuri, o che tendono a prendere le critiche come attacchi personali), anche se non tutti. Ci sono persone a cui semplicemente non importa cosa pensano gli altri.

Tuttavia, una completa mancanza di senso del ridicolo (portata all’estremo) è stata collegata a personalità psicopatiche e asociali, in cui vi è un esagerato disprezzo per le norme sociali e una mancanza di rispetto per gli altri.

D’altra parte, e per curiosità, uno studio pubblicato dall’Associazione spagnola di pediatria (AEP) ha attribuito l’assenza di senso del ridicolo (insieme ad altre caratteristiche) ai bambini in età prepuberale con ADHD.

Il senso del ridicolo varierà notevolmente da una persona all’altra, a seconda della loro personalità, atteggiamento, esperienze precedenti, ecc.

Un eccesso di senso del ridicolo

In generale, le persone che hanno un eccessivo senso del ridicolo tendono ad essere più timide e insicure, e sopravvalutano anche le convenzioni sociali. Hanno anche una grande sensibilità ai giudizi e alle opinioni degli altri, forse alimentata da una bassa autostima e da una grande paura di “quello che diranno”.

Possono anche essere persone molto esigenti e che si osservano costantemente (la cosiddetta auto-osservazione); molto consapevoli di ciò che possono dire o pensare di loro, perché hanno sempre bisogno di farlo bene ad ogni costo, alla ricerca di quella richiesta o perfezione.

Dal senso del ridicolo alla fobia sociale

D’altra parte, quando il senso del ridicolo è estremamente marcato e, inoltre, si aggiunge ad altri sintomi, allora può comparire la fobia sociale. Questa paura estrema è caratterizzata da un’intensa paura (o ansia) delle situazioni sociali.

Ciò che si teme davvero è essere esposti allo scrutinio della gente, con quella grande paura del ridicolo. In questo caso, il senso del ridicolo è molto presente nella vita della persona.

A cosa serve il senso del ridicolo?

Il senso del ridicolo è in realtà un meccanismo di difesa psicologica, che ci porta ad evitare situazioni che ci causerebbero disagio o vergogna. In realtà, la vergogna è un’emozione che gioca un ruolo fondamentale nelle nostre relazioni personali, e può portarci ad essere più cauti, controllare gli impulsi e riparare i danni.

Tuttavia, questo meccanismo può essere inadeguato (o meglio, poco adattivo o funzionale) quando ci blocca e ci porta ad evitare costantemente le situazioni sociali. Nell’evitamento, la persona stabilisce un falso ragionamento volto ad evitare questo tipo di circostanza e quindi a liberarsi della possibilità di affrontare la situazione angosciante.

Così, un certo senso del ridicolo può “proteggerci” (a livello di autostima, per esempio), ma quando questo è eccessivo, ci paralizza e ci fa anche dare più importanza a situazioni che magari non ce l’hanno.

“È divertente, ma è solo quando vedi le persone che si prendono gioco di se stesse che ti rendi conto di quanto le ami.”

-Christie Agata-

Ragazza con vergogna che copre il viso

Gelotofobia o paura patologica del ridicolo

Non è la stessa cosa avere il senso del ridicolo che la paura di rendersi ridicoli. Come curiosità, abbiamo trovato un concetto che si riferisce a questa paura del ridicolo portata all’estremo. Stiamo parlando della gelotofobia, termine descritto in uno studio pubblicato sull’International Journal of Development and Educational Psychology, che deriva dal termine greco gelos (risata) e indica una paura patologica della risata, del ridicolo.

Come causa generale della gelotofobia, gli autori ipotizzano ripetute esperienze traumatiche in cui il ridicolo è stato fatto (o è stato ridicolizzato), durante l’infanzia e l’adolescenza. Di conseguenza, “la vergognosa opinione di sembrare ridicoli o di sentirsi ridicoli si consoliderà durante il processo di formazione dell’identità del bambino o del giovane, producendo così uno stile di vita difensivo che tende ad evitare il ridicolo”.

Così, le persone con questo senso del ridicolo portato all’estremo sono convinte che ci sia qualcosa in loro che non va, e che le fa apparire ridicole agli altri, essendo oggetto di ogni risata.

Come abbiamo visto, il senso del ridicolo ha il suo significato, la sua “funzione”, e in un certo senso è logico che ce l’abbiamo. Tuttavia, se questo è troppo rigido o eccessivo, può portarci ad evitare situazioni, o renderci difficile essere noi stessi, che ci limita.

E voi, avete il senso del ridicolo? Pensate che sia adattivo o piuttosto che vi limiti?


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