Il sovrallenamento porta a essere più impulsivi

Fare sport è una delle abitudini più sane. Tuttavia, per molte persone vuole dire anche portare al limite il proprio corpo, senza tenere conto che anche l'eccesso ha degli effetti negativi. In questa sede, vi parliamo di questi effetti e di come, ad esempio, il sovrallenamento porti a una maggiore impulsività.
Il sovrallenamento porta a essere più impulsivi
María Vélez

Scritto e verificato la psicologa María Vélez.

Ultimo aggiornamento: 05 gennaio, 2023

Lo sport apporta un gran numero di benefici al nostro corpo e alla nostra mente. Grazie a esso, la forma fisica migliora, e così la forza e il tono muscolare, il sistema cardiovascolare e persino la nostra capacità cognitiva. Eppure, il sovrallenamento può anche dare luogo a una serie di conseguenze negative.

Tra i problemi che potrebbero derivare dal sovrallenamento e dalla mancanza di riposo troviamo la dipendenza da determinati sport, nelle forme della vigoressia o della runnoressia; lo vediamo anche negli strappi muscolari, nei problemi cardiaci e respiratori, in un peggioramento del sistema immunitario, in un invecchiamento articolare e nella cosiddetta sindrome da sovrallenamento.

Uomo che corre e presenta sovrallenamento

Sindrome da sovrallenamento

A volte l’allenamento eccessivo può degenerare nella sindrome da sovrallenamento (o staleness). Questa sindrome è simile al burnout che colpisce i lavoratori, e provoca negli sportivi un brusco crollo del rendimento, persino a riposo, che coincide con una serie di sintomi fisici e psicologici. Tra questi bisogna fare una distinzione tra il sovrallenamento fisico e quello mentale:

Sovrallenamento fisico

I sintomi fisici e fisiologici che possono insorgere con questa sindrome sono:

  • Aumento della pressione del sangue e del battito cardiaco.
  • Elevate temperature corporee.
  • Ipertensione.
  • Dimagrimento e inappetenza.
  • Problemi gastrointestinali.
  • Dolori muscolari.
  • Predisposizione a malattie e ad abbassamento delle difese immunitarie.
  • Aumento del cortisolo.
  • Aumento degli acidi grassi.
  • Abbassamento dei valori di ferro, emoglobina e/o glicogeno.

Sovrallenamento mentale

Si manifestano i seguenti sintomi psicologici:

  • Alterazione dello stato d’animo.
  • Affaticamento e stanchezza.
  • Ansia.
  • Irritabilità.
  • Mancanza di concentrazione.
  • Bassa autostima e fiducia.
  • Perdita della libido.
  • Disturbi del sonno.

In uno studio recente è stato dimostrato che l’allenamento eccessivo può dare luogo a una maggiore impulsività. Questo fatto non colpisce in modo lieve questo tratto, bensì può avere conseguenze molto negative sul comportamento e sulla salute.

L’impulsività è un tratto che si sviluppa in fretta, in modo inatteso e smisurato, dinnanzi a stimoli interni o esterni. Il soggetto agisce senza riflettere e senza tenere conto delle conseguenze.

Lo studio

Lo scorso settembre un gruppo di ricercatori francesi ha pubblicato uno studio sulle conseguenze che l’eccessivo allenamento ha sull’impulsività. Nello specifico, sul modo in cui incide sul controllo cognitivo.

Per portare a termine questo studio, sono stati reclutati in totale 37 atleti di triathlon, suddivisi poi in due gruppi: uno in sovrallenamento e uno di controllo. Vale a dire che 19 di loro sono stati sottoposti a un allenamento più lungo del 40% in ogni sessione, per tre settimane. Gli altri 19 sono stati supervisionati durante l’allenamento, per lo stesso periodo di tempo.

Ecco che dopo le settimane sperimentali di allenamento (alla solita intensità o più intenso) i partecipanti sono stati sottoposti a una sessione di valutazione. Questa sessione era così suddivisa:

  • Per 50 minuti, all’interno di un macchinario di risonanza magnetica funzionale sono stati eseguiti esercizi di controllo cognitivo, intervallati da 3 decisioni in cui il partecipante doveva scegliere tra due ricompense economiche: una più immediata e un’altra a lungo termine.
  • Una seduta da 45 minuti di ciclismo alla massima velocità per stimolare gli effetti dell’allenamento eccessivo, alla ricerca dell’affaticamento.
  • Altri 50 minuti sotto risonanza, eseguendo attività cognitive e prendendo decisioni come nella prima fase.

In questo modo, i ricercatori hanno osservato: l’eccitabilità della corteccia cerebrale, il rendimento in determinate attività e la preferenza per le ricompense immediate o rimandate.

Cosa si è osservato?

I ricercatori erano interessati all’attività della corteccia cerebrale, associata all’impulsività e ai risultati nella presa di decisioni temporanee. Le attività cognitive sono state previste principalmente per stimolare l’attivazione della suddetta area cerebrale.

In tal modo, mettendo a confronto l’attività cerebrale dopo i 45 minuti di esercizio intenso con l’attività della prima parte della seduta, si è osservata una riduzione dell’attività della corteccia prefrontale laterale, ma in riferimento alla presa di decisioni, non in merito al rendimento cognitivo.

Questo potrebbe significare che il sovrallenamento ha un effetto negativo su attività in cui si deve prendere una decisione di tipo soggettivo, con consumo di risorse e maggiori difficoltà.

In questa fase, i ricercatori hanno osservato che gli atleti di triathlon mostravano una maggiore preferenza verso ricompense minori, ma che arrivassero prima in ordine di tempo, rispetto al gruppo di controllo e rispetto alla propria tendenza precedente al sovrallenamento.

Uomo che fa il plank

Conseguenze dei risultati ottenuti

Questi risultati sono rilevanti per diversi aspetti. Da un lato, il controllo cognitivo, messo a confronto con l’impulsività, ci aiuta a eseguire ogni dovere con disciplina e consapevolezza. Nello sport un minore controllo cognitivo sembrerebbe comportare una sensazione di maggiore sicurezza, portando il corpo a superare i propri limiti. In tal modo, non fermarsi o riposarsi quando necessario, oppure dare più valore alla ricompensa immediata, potrebbe indurre lo sportivo a infortuni o a comportamenti a rischio.

D’altra parte, questa preferenza nel voler ottenere il meglio nell’immediato è associata al doping. Un’adulterazione dell’organismo che oltre a compromettere gli obiettivi a lungo termine, ha dirette conseguenze sulla salute fisica e psicologica.

Per riassumere, come succede nella maggior parte delle attività, l’accumulo di fatica che deriva dal sovrallenamento può avere conseguenze negative sia a breve che a lungo termine. In effetti, è importante promuovere abitudini sane, che dovrebbero includere il saper prendere sagge decisioni e sapere come non portare il nostro corpo e la nostra mente allo stremo. 


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.