Interazionismo simbolico, significato della comunicazione
L’interazionismo simbolico è una teoria emersa in sociologia, poi estesa ad altri campi come l’antropologia e la psicologia sociale. Questa teoria analizza le interazioni e i loro significati al fine di comprendere i processi attraverso i quali le persone diventano membri delle società. In altre parole, studia le attività sociali e la costruzione dell’Io.
L’interazionismo simbolico si basa sulle interpretazioni, quelle che tutti noi diamo alla realtà e che appaiono più simili tra i membri di un determinato gruppo sociale. Ad esempio, quando si visita un paese straniere, una delle più grandi differenze culturali a generare problemi è costituita dai gesti. Fare il gesto di fermarsi, con la mano aperta e il braccio steso, è assolutamente normale da noi. Tuttavia, intimare l’alt in questo modo in Grecia o Libano potrebbe essere considerata una vera e propria offesa.
Gli inizi dell’interazionismo simbolico
L’interazionismo simbolico si posiziona contro le verità assolute. Sostiene che non esiste una sola verità, ma diverse verità situate. Esistono verità diverse per ogni comunità. Per comprendere queste diverse verità, l’interazionismo studia le relazioni tra persone e simboli: l’obiettivo finale è comprendere l’identità individuale e l’organizzazione sociale.
Un classico esempio di interazionismo simbolico si trova nel tè. Questa bevanda può essere consumata accompagnata da diversi rituali, a sua volta con diversi simbolismi. Ad esempio, non ha lo stesso significato per una persona europea che per una persona asiatica.
Probabilmente, un europeo beve tè per riscaldarsi o rilassarsi, senza dare alcuna importanza alla sua preparazione o al suo consumo. Un giapponese o un pakistano, invece, eseguirà un rituale di preparazione e berrà il tè in compagnia. Insomma il “significato” del tè è diverso nelle tre culture.
L’interazionismo simbolico suggerisce che le persone si definiscono estrapolando il significato di individui dal loro contesto specifico. Poiché siamo animali sociali, il significato di individuo dipenderà in larga misura dalle interazioni che abbiamo con le altre persone.
Generazioni di interazionisti simbolici
Esistono due grandi generazioni di interazionisti simbolici che propongono diverse interpretazioni: la prima considera che le azioni hanno sempre un senso, mentre la seconda descrive la vita sociale come una specie di teatro.
Prima generazione
La proposta di questi interazionisti era che l’identità personale fosse costruita attraverso le relazioni con altre persone. Queste relazioni avevano sempre un significato, erano simboliche. L’identità di ogni persona viene pertanto formata in situazioni e luoghi specifici quando interagisce con gli altri. Il significato dato a queste interazioni è quello di definire l’identità individuale.
Questa proposta sosteneva che le azioni sono più che abitudini o comportamenti automatici. Tutte le azioni devono dunque essere interpretate. Il linguaggio è dunque inteso come la rappresentazione degli atteggiamenti, delle intenzioni, delle posizioni e degli obiettivi del soggetto della comunicazione. Il linguaggio veniva visto come una forma di interazione, utile alla costruzione della realtà.
L’individuo, da questa prospettiva, è una rappresentazione costruita attraverso il linguaggio. Ogni soggetto è “plasmato” attraverso significati che circolano interagendo con altri individui. Tuttavia, ciò che viene costruito non è la persona, ma il sé di quella persona, l’Io, l’identità personale.
Seconda generazione
La seconda generazione ha introdotto un forte cambiamento. Anche per questi interazionisti simbolici, l’identità è intesa come risultato dei ruoli adottati dalle persone. Quando agiamo in compagnia, di solito adottiamo dei ruoli sociali, modelli di comportamento definiti dalla società.
Per capire tale dinamica, basti guardare i reality show televisivi. In essi i partecipanti ricoprono specifici ruoli. C’è sempre un soggetto che è contrario agli altri, un altro che si sente solo e non smette mai di piangere, due che finiscono per mettersi insieme, ecc.
Con questa seconda generazione, appare una nuova prospettiva in base alla quale siamo attori. Gli individui agiscono e rappresentano un ruolo determinato all’interno dei ruoli sociali. Facciamo ciò che gli altri si aspettano in relazione al ruolo che abbiamo scelto per noi. Ma l’interpretazione di questo “compito” non si verifica solo quando interagiamo, ma anche negli spazi e nei momenti in cui nessuno ci vede. Vale a dire, è un ruolo che finiamo per interiorizzare e incollare alla nostra identità.
Interazionismo simbolico nella psicologia sociale
La relazione dell’interazione simbolica con la psicologia è spiegata soprattutto nel contesto della psicologia sociale. Secondo questo ramo, le persone formano identità sociali che hanno norme e valori specifici. Quando le identità sociali diventano più importanti, le persone saranno più propense ad agire seguendo tali norme e valori.
Ma la psicologia sociale va oltre i ruoli e accetta che il comportamento sia guidato dalle norme sociali, dai suoi inizi nell’interazione simbolica. È innegabile che le persone sviluppano le proprie identità, sia individuali che sociali, quando interagiscono con gli altri. Interagire con persone di culture diverse, mantenendo un’adeguata apertura mentale, aiuterà a conoscerci meglio, a ridefinire la nostra identità personale e a cambiare il modo in cui comprendiamo il mondo.
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