La crisi è un'occasione per capire ciò che conta
La psicologia, o meglio, le ricerche condotte nel suo ambito ci dicono che la realtà condiziona il nostro sentire. Non si tratta, tuttavia di un processo vuoto di cui siamo semplici spettatori. Più che gli eventi, agisce l’interpretazione che ne diamo. Lavoriamo, quindi, con una scala soggettiva e individuale delle priorità, utile per identificare in seno a una crisi ciò che è importante.
Perché la crisi causata dal Coronavirus è tanto speciale a livello mentale? All’improvviso, senza pianificare o organizzarci, stiamo stati costretti a cambiare molte delle nostre abitudini. Lo stato di allarme e il distanziamento continuano a dare una forma diversa alle nostre giornate. Quali sono i cambiamenti? Di ogni tipo: personali, lavorativi, sociali, familiari…
Sono variazioni, combinazioni e situazioni che ci influenzano su molti livelli. Ci troviamo di fronte a situazioni non previste. Coppie che stavano per separarsi e che non hanno avuto altra scelta che prolungare la convivenza per un tempo indefinito. C’è chi ha fatto un investimento importante e adesso si trova alle corde, in uno scenario peggiore di quanto avesse previsto all’inizio.
Gli esempi potrebbero essere molti. In questa circostanza, dissipare la nebbia e identificare ciò che è importante è un buon punto di partenza: solide certezze, anche se piccole, su cui iniziare a lavorare.
Imparare a gestire i cambiamenti durante la crisi
L’ordine degli psicologi ha fornito consigli e guide orientative per affrontare la crisi del covid-19 nel miglior modo possibile. Alcune raccomandazioni degli psicologi sono in linea con la necessità di ristrutturare o riformulare la nostra routine per non cadere in una specie di caos temporale.
Altri hanno consigliato di puntare sull’esercizio fisico, per combattere lo stile di vita sedentario su cui è così facile adagiarci. Oppure di essere più consapevoli dei propri pensieri (il tipo, la frequenza, come e quanto ci influenzano).
Oltre a queste linee guida, è molto importante prendere coscienza della propria situazione personale. Abbiamo già parlato della differenza tra accettazione e rassegnazione. La crisi attuale è una buona opportunità per mettere in gioco la nostra capacità di accettazione, ma non di rassegnazione.
È anche il momento per cercare di crescere, per provare a migliorare noi stessi o, per alcuni, a sfruttare il maggiore tempo a disposizione. Possiamo anche concederci un giorno di tristezza, di malinconia, ma è importante saper frenare i pensieri ossessivi.
Approfittiamo di questa crisi, invece, per continuare a formarci, studiare, imparare a rilassarci, concederci del tempo per noi stessi, meditare, leggere con piacere o vedere la nostra serie tv preferita.
È il momento di capire cosa conta davvero
Probabilmente nessuno di noi ha vissuto una situazione simile a quella che stiamo vivendo in questi ultimi mesi. Ci troviamo immersi in un mare di emozioni e pensieri, ma abbiamo la possibilità di scegliere come sentirci e in che modo interpretare quello che ci sta succedendo.
E se cercassimo di imparare da questa situazione? E se facessimo un’analisi di cosa conta davvero per noi, di cosa è importante adesso.
Dall’inizio della quarantena, abbiamo assistito a gesti mai visti, di unione, di solidarietà o di comunità. Senza rendercene conto, abbiamo conosciuto i nostri vicini, ci siamo affacciati alla finestra per chiedere “come va?”.
Abbiamo anche portato all’estremo il vecchio cliché “non sai quello che hai fino a quando non lo perdi”. Se abbiamo considerato prezioso l’abbraccio dei nostri cari, adesso questo gesto assume una nuova dimensione.
Prima del Coronavirus avevamo delle preoccupazioni, senza dubbio. Ma molto di quello che ci crucciava, ora probabilmente occupa un posto meno importante in questa lista simbolica di valori.
Perché ora ci preoccupa che nostra sorella o nostro fratello stiano bene, che i nostri i genitori si riguardino, che quel nostro caro che vive solo in casa non senta troppo la solitudine. Ora ci preoccupa che i nostri figli non soffrano a stare sempre in casa, che siano felici, che non smettano di imparare e che continuino a giocare.
La crisi e le sue piccole rivoluzioni
Con una maggiore consapevolezza di quello che sta accadendo, alla fine della crisi, tutto potrà tradursi in un grande cambiamento: la rivoluzione di una vita semplice.
Rivoluzione è non aver bisogno di nient’altro che di una conversazione, di qualche risata per sentirsi appagati. O di apprezzare un giorno di sole, una passeggiata all’aperto, uscire di casa senza doversi giustificare.
La rivoluzione di passare una bella serata in famiglia, di portare a passeggio il cane. Con le migliaia di piccole rivoluzioni quotidiane, le grandi crisi, quelle che sembrano sospendere il tempo, ci scuotono. Ma sono una grande opportunità per chiarire le nostre priorità, per setacciare i valori importanti da quella trama in cui si insinua, spesso, l’amarezza delle cose superflue.