La famiglia Addams, la bellezza del macabro

La famiglia Addams è tra le più iconiche del piccolo schermo. Il suo successo è stato enorme, tanto da meritare numerosi adattamenti nel corso degli anni. Qual è il segreto del suo successo? Perché ci piace ridere di paura? Che cos'ha di bello il culto della morte? In questo articolo proviamo a gettare un po' di luce in un mondo oscuro.
La famiglia Addams, la bellezza del macabro
Leah Padalino

Scritto e verificato la critica cinematografica Leah Padalino.

Ultimo aggiornamento: 14 febbraio, 2023

La famiglia Addams è senza dubbio una delle più conosciute nel mondo del grande e piccolo schermo. Solo a sentire pronunciare il nome viene voglia di schioccare le dita a ritmo della sua indimenticabile sigla. La famiglia più eccentrica al mondo movimenta ancora le nostre notti di Halloween, burlandosi della morte e divertendoci con il suo gusto del macabro.

Quando pensiamo al genere horror, vogliamo film capaci di stupire, che ci facciano provare l’emozione della paura, ma protetti dalla nostra poltrona. Vogliamo provare terrore, sapendo che quello che stiamo vedendo non è altro che un film. In qualche modo si tratta di una forma di piacere.

C’è chi trova il lato comico nel cinema horror, ridendo delle situazioni inverosimili e per la gran quantità di stereotipi che contiene. C’è invece chi non guarderebbe mai un film di questo genere da solo.

Suscitare paura nello spettatore non è tanto facile come si crede perché entrano in gioco le emozioni e la soggettività. Potremmo applicare questa affermazione al genere comico: far ridere è veramente complicato e ancora di più se cerchiamo la risata collettiva.

E se radunassimo tutti i clichés dei film horror e li leggessimo in chiave comica? È quello che fa La famiglia Addams e in questo risiede il segreto del suo successo.

A spasso per la storia

Nel corso della storia sono state innumerevoli le espressioni artistiche legate alla morte. Gli stessi riti e culti religiosi ci ricordano continuamente l’effimero della vita. L’uomo, da sempre, sente una curiosità immensa per la morte, per l’ignoto.

Questa curiosità è stata plasmata in molteplici forme d’arte. Gli stessi cimiteri sono spesso enormi musei all’aria aperta, pensiamo al Cimitero Monumentale di Milano o il Cimitero della Recoleta di Buenos Aires; senza dimenticare, naturalmente, tutte le manifestazioni antecedenti come le piramidi egizie o il culto della morte preistorico immortalato nei dolmen.

Insomma, non sono poche le tracce nel passato che rendono omaggio alla morte. Al di là della cultura o dell’angolo di mondo, troveremo sempre qualche manifestazione che ci ricorda il tanto noto monito latino “Memento mori. Perché è innegabile che dobbiamo morire, sebbene il modo di interpretare tale idea cambi da un luogo all’altro. Questo culto, avvolto nel mistero, nel tempo è sfociato nel terrore.

Tutto ciò che è ignoto o che rappresenta, in un modo o l’altro, una minaccia alla nostra vita produce terrore. In questo senso, il genere si alimenta di paura, di occulto e, soprattutto, di morte, per confezionare opere (letterarie o cinematografiche) che fanno appello al nostro desiderio di restare vivi. Tuttavia… è possibile un’altra lettura?

La famiglia Addams

La nascita della commedia horror

Il genere horror ha subito un’evoluzione nei secoli, adattandosi ai canoni e all’epoca del momento. Contiene, tuttavia, precisi elementi estetici facilmente identificabili, ma anche suscettibili di scatenare la risata. Cosa c’è, in fondo, di più audace della paura che riderci sopra? Così, i mostri terrificanti possono diventare nostri amici o perfino personaggi ridicoli.

Nell’Ottocento, la narrativa gotica acquistò una notevole importanza e da essa derivarono alcuni sottogeneri. In questo stesso secolo abbiamo un buon esempio di ciò che verrà in seguito conosciuto come commedia horror nel racconto La leggenda di Sleepy Hollow di Washington Irving. A partire da questo momento seguirà una lunga serie di titoli.

Tra i film più noti ricordiamo Gremlins (Joe Dante, 1984), La piccola bottega degli orrori (Frank Oz,1986), Hocus Pocus (Kenny Ortega, 1993), Mars Attacks! (Tim Burton, 1996), Beetlejuice (Tim Burton, 1988), Il giorno della bestia (Álex de la Iglesia, 1995). È il cinema che ci invita a ridere delle nostre paure, delle assurde convinzioni che spesso ci accompagnano.

Non c’è dubbio, però: la famiglia di cui stiamo parlando è tra quelle che più se la ridono della morte. Ha resistito indenne al passare del tempo, conquistando ammiratori di ogni età e paese, combinando nella giusta misura macabro e risate. La famiglia Addams è, meritatamente, parte dell’immaginario di più di una generazione all’interno del genere commedia horror. 

Mercoledì, personaggio della famiglia Addams

La famiglia Addams, una risata macabra

Il vignettista statunitense Charles Addams ebbe un successo sorprendente nel 1933 con una serie di caricature pubblicate sul settimanale The New Yorker.

Si trattava di personaggi macabri descritti con un mix di humor nero e parodia della vita quotidiana. Qualche decennio più tardi, negli anni ’60, queste vignette finirono per ispirare una nota serie televisiva: La famiglia Addams. In quel momento non era l’unica famiglia eccentrica a regnare in tv; un’altra emittente, infatti, rilasciò una serie piuttosto simile, I mostri (The Munsters).

L’umorismo nero e la parodia dei clichés del terrore servivano da base a una satira dei valori contemporanei in cui è la normalità a essere strana. Al contrario, tutto ciò che va oltre il convenzionale è oggetto di venerazione. Questo approccio disegna una specie di mondo sottosopra che diverte lo spettatore con le sue bizzarrie, ma allo stesso tempo lo invita a mettere in discussione i propri valori.

Siamo immersi in una società che condiziona le nostre decisioni, il nostro modo di distinguere il bene dal male. Questo genere, invece, ci invita ad assumere una nuova prospettiva che, a partire dall’umorismo, rompe con gli schemi tradizionali. Il successo della famiglia Addams fu tale che non bastò una serie televisiva, e proseguì con a dattamenti per il cinema, i cartoni animati e perfino un musical.

I suoi personaggi sono calchi del cinema horror, ma trasportati nella vita di tutti giorni. Non sono più apparizioni spettrali che spaventano il vicinato, ma piuttosto vicini eccentrici. In un certo senso, tutto questo ci riporta all’idea dei freaks, quel mondo che, per un motivo o l’altro, non corrisponde alla nostra idea di normalità

Gli Addams sfuggono alle convenzioni, ma hanno una propria morale, le proprie regole e con queste guardano il nostro mondo cercando di trovarvi il senso.

Anjelica Huston nella parte di Morticia

La famiglia Addams, l’ironia che rimette in discussione le regole

Un aspetto interessante, oltre al risibile, è vedere come sia possibile rompere con le convenzioni, le regole e metterle in discussione attraverso l’ironia. E questa non è una caratteristica esclusiva della commedia horror, ma possiamo applicarla alla vita di ogni giorno. E se il normale fosse completamente l’opposto? A quel punto criticheremmo qualunque comportamento considerato fuori dalla nostra norma.

Se, ad esempio, ci avessero insegnato che le rose sono più belle senza fiore, che la parte migliore è lo stelo con le spine, probabilmente le taglieremmo, come faceva Morticia. Ci lasceremmo trasportare dalla bellezza delle spine, trovando strano chi ammira fiori e petali. Alla fine, è tutta una questione di punti di vista e di quanto abbiamo appreso dalla società in cui viviamo.

Questo gioco dei contrasti, come risultato, scatena la risata, ma non dimentica l’invito alla riflessione. Si invertono i valori, si accetta il macabro come bello e si finisce per mettere tutto in discussione. Non dimentichiamo, infine, che per molti di noi, l’estetica del terrore può risultare eccezionalmente bella. La bellezza, come i gusti, è una questione del tutto soggettiva.

La vita è effimera, il nostro passaggio in questo mondo è profondamente legato alla morte. Perché avere paura? Perché non trovare l’aspetto comico? La famiglia Addams lo ha fatto con successo per decenni e ci ha regalato una sorta di respiro, un sollievo che rende più piacevole il nostro passaggio attraverso la vita (o verso la morte).

La risata come catarsi

La vita può essere tragica, amara, diversa da come l’avevamo immaginata e proprio per questo, la risata è terapia, una catarsi che allevia i nostri momenti più grigi.

Gli Addams ci hanno catturato con il loro particolare punto di vista sull’estetica, la giustizia, la morale, il comico. E ci hanno affascinato al punto che, a distanza di molti decenni, continuano a riscuotere successo nei teatri di tutto il mondo.


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