La mancanza di fiducia può farci apparire egoisti

La mancanza di fiducia in se stessi genera molti "danni collaterali". Uno di questi è la difficoltà di interagire con gli altri in modo cooperativo e solidale. La paura del rifiuto o di sbagliare porta spesso ad atteggiamenti egoistici.
La mancanza di fiducia può farci apparire egoisti
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 12 marzo, 2023

La mancanza di fiducia in se stessi è un peso capace di rallentarci o di limitarci in molti campi. In questo senso, può essere l’origine di altri problemi, grandi e piccoli. Tra questi troviamo la difficoltà a iniziare o mantenere una relazione sana con altre persone.

Possiamo riconoscerlo, per esempio, nell’eccessiva inibizione o nella difficoltà a esprimersi con naturalezza. Anche se non sembra, la mancanza di fiducia in se stessi è un fattore che alimenta condotte egoiste o apparentemente tali.

In realtà, non significa che le persone con questi tratti non si preoccupano degli altri, ma piuttosto che, poiché danno poco valore a se stessi, tendono a sopravvalutare la loro vulnerabilità. Ciò le spinge a stare spesso sulla difensiva e a pensare di avere ben poco da apportare.

In molti casi, questo è il motivo per cui ci si tiene le parole per sé o non si prende l’iniziativa. Si parte dal presupposto di non poter offrire qualcosa di prezioso agli altri, comportandosi in definitiva in modo egoistico.

“La fiducia ci dà coraggio e allarga i nostri orizzonti, ci permette di prendere rischi maggiori e di andare molto più lontano di quanto immaginiamo”.

-Jack Welsh-

Ragazza che riflette.

La mancanza di fiducia in se stessi e la solidarietà

È molto comune per una persona insicura si convinca che il suo aiuto non sia necessario o rilevante per gli altri. Succede in situazioni di poco conto e no.

Quando c’è bisogno di un volontario, la persona con bassa autostima non si fa mai avanti. Si tratta di una spirale che si alimenta su se stessa.

La mancanza di fiducia in se stessi porta all’ermetismo e quest’ultimo alla mancanza di fiducia. La persona rafforza cosi la sua sensazione di incompetenza o inadeguatezza.

È sempre bene chiedersi se c’è qualcosa che possiamo fare per gli altri in situazioni di necessità o problemi. Se è possibile contribuire, è sempre opportuno offrire aiuto. Quando, per qualsiasi motivo, viene rifiutato, si è fatta comunque la cosa giusta: esprimere la volontà di aiutare.

La gestione degli errori

Una persona che non si ritiene all’altezza si astiene dal condividere o dare agli altri per paura di fare un errore. Il livello di autocritica è eccessivamente elevato e non consente di affrontare con intelligenza l’errore.

La paura scatena le insicurezze. Vengono in mente frasi come “Non ce la farò” o “Si aspettano troppo da me e li deluderò”. Questo blocca qualsiasi interesse a partecipare o qualsiasi possibilità di contribuire di più a un gruppo.

Succede anche nelle situazioni personali. Per esempio, si vuole dare un regalo molto speciale, ma si teme di essere troppo smielati o che il dono potrebbe non piacere all’altra persona. In questo modo, le opzioni di contribuire finiscono per diventare minacce alle quali si cede.

Donna che piange.

Comunicazione e profezie che si autoadempiono

La mancanza di fiducia in se stessi tende anche a influenzare la comunicazione con gli altri. Si tace su cose che dovrebbero essere dette, come se non si avesse nulla da esprimere. È anche possibile sviluppare l’atteggiamento opposto: voler monopolizzare le conversazioni, essere minacciosi o intransigenti con gli altri.

Una persona insicura avverte molte interazioni come attacchi. Pertanto, tende a prendere le critiche sul piano personale. In queste situazioni si chiude oppure combatte, impedendo il dialogo o rendendolo un campo di battaglia. Questi atteggiamenti generano di nuovo una spirale che finisce per aggravare il problema.

Alla fine dei conti, tali dinamiche si trasformano in profezie che si autoadempiono. In altre parole, aspettative che finiscono per avversarsi perché inconsapevolmente si fa di tutto perché sia così. Molte persone finiranno per rifiutare o minimizzare l’aiuto o il contributo perché fatto in modo molto ansioso.

È anche possibile che la persona insicura finisca per essere etichettata o individuata come egoista. In seguito a ciò, gli altri difficilmente cercheranno la sua partecipazione o aiuto, il che finisce per aumentare la mancanza di fiducia in se stessi.

La persona si sente inutile e gli altri, in qualche modo, finiscono per concedere questo posto (ecco la profezia che si autoadempie). Un complicato circolo vizioso che può essere spezzato solo prendendo coscienza del proprio modo di agire.


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  • Riso, W. (2003). Aprendiendo a quererse a sí mismo. Editorial norma.


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