La moralità: cuoriosità sul senso della morale

La morale è un tema controverso. Un elemento all'apparenza così naturale ma anche tanto complesso. Oltre a questo motivo, ce ne sono tanti altri che rendono la moralità un tema controverso.
La moralità: cuoriosità sul senso della morale
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Ultimo aggiornamento: 22 marzo, 2023

La moralità comprende tutto quell’insieme di principi e norme che stabiliscono ciò che è “bene” o “male” per un certo gruppo di persone. È perenne e trasversale alle società umane, indipendentemente dal tempo o dal luogo di cui si parla.

Sebbene la moralità sia dinamica, ci sono alcuni valori che sembrano essere presenti in tutti i tempi e culture. Ad esempio, la giustizia, l’onestà, il coraggio, il rispetto e la generosità, per fare qualche esempio. Fondamentalmente, tutte queste virtù sono considerate preziose, indipendentemente dalla società di cui stiamo parlando.

Nell’ambito della moralità occidentale, l’intenzionalità è presa in considerazione. Una presunta buona azione compiuta con secondi fini ha poco valore; d’altra parte, un atto apparentemente riprovevole, ma compiuto per caso, rende la cosa meno grave.

In molte culture non occidentali, l’intenzione è raramente considerata valida. Vediamo altre curiosità sull’argomento.

« Con la morale correggiamo gli errori dei nostri istinti, e con l’amore gli errori della nostra morale».

-José Ortega y Gasset-

uomo che pensa

Alcune curiosità sulla moralità

In termini di moralità, potrebbe valere la vecchia massima: “dimmi cosa hai e ti dirò cosa ti manca”. Lo stabilisce uno studio condotto dal dottor SJ Reynolds e pubblicato sul Journal of Applied Psychology. La ricerca è stata condotta con 230 studenti post-laurea, ai quali è stato chiesto di definirsi moralmente. In seguito, il loro comportamento è stato attentamente monitorato.

I risultati rafforzano l’ipotesi che tutti coloro che si erano classificati come “brave persone ” o “di alta morale” fossero anche i più propense a imbrogliare agli esami. Allo stesso tempo, questo non le riguardava, poiché credevevano che altri atti morali da parte loro compensassero questi piccoli difetti.

Sembra che qualcosa di simile accada con alcune delle persone che hanno forti convinzioni religiose. Un’indagine condotta da scienziati degli Stati Uniti e del Canada ha rilevato che non vi erano differenze significative tra il comportamento morale dei credenti e quello degli agnostici. L’unico contrasto significativo era il fatto che le persone religiose provavano più sensi di colpa e rimorso quando sbagliavano.

Uno studio sull’origine della moralità

Per molto tempo filosofi e scienziati si sono chiesti se la moralità sia qualcosa di innato o appreso, poiché su questo aspetto ci sono ancora molti dubbi. In tutte le culture del mondo, e nel corso della storia, le società hanno stabilito punizioni per chi si comporta in modo da danneggiare uno dei membri del gruppo.

Per indagare su questo argomento, il dottor Yasuhiro Kanakogi, dell’Università di Osaka, ha svolto una ricerca con bambini di 8 mesi. La domanda era se a quella tenera età ci fossero già alcuni segni di comportamento morale.

Per verificarlo, il team di ricerca ha sottoposto ai bambini l’approccio con un sistema informatico che mostrava loro dei cartoni animati. Se i piccoli fissavano uno qualsiasi dei personaggi, questo personaggio veniva distrutto. Una volta che i bambini hanno capito come funzionava, sono state presentate loro immagini di personaggi che feriscono gli altri.

Il risultato è stato sorprendente per gli scienziati. Tutti i bambini hanno usato il loro “potere” per eliminare il carattere antisociale. I risultati dello studio hanno indicato che forse la morale, o buona parte di essa, è il prodotto dell’evoluzione umana e che, quindi, sarebbe innatamente presente nell’uomo.

Siluetta di un uomo con una bussola

Il senso della morale negli animali

Un’altra domanda che preoccupa molte persone è questa: gli animali non umani hanno una morale? La domanda nasce perché quotidianamente, e soprattutto con gli animali domestici, si scoprono comportamenti che sembrano suggerire una certa distinzione tra il bene e il male, al di là dell’istinto.

Ci sono due libri recenti e interessanti che affrontano proprio questo argomento: gli animali possono avere una morale? di Mark Rowlands; e Wild Justice: The Moral Lives of Animals, di Marc Bekoff e altri. Entrambi narrano casi come quello di un leone che protegge un neonato, o di scimpanzé che puniscono chi ruba il cibo ai propri simili.

Ci sono riferimenti a scimmie rhesus che si rifiutano di scioccare i loro coetanei anche quando hanno fame e si aspettano di ricevere cibo in cambio. Si parla anche di cani che rischiano la vita per salvare altri canidi. Sebbene non ci siano conclusioni definitive al riguardo, tutto indica che anche gli animali non umani hanno un senso della moralità.


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  • Kanakogi, Y., Miyazaki, M., Takahashi, H., Yamamoto, H., Kobayashi, T., & Hiraki, K. (2022). Third-party punishment by preverbal infants. Nature Human Behaviour, 1-9.
  • Reynolds, S. J., & Ceranic, T. L. (2007). The effects of moral judgment and moral identity on moral behavior: an empirical examination of the moral individual. Journal of applied psychology, 92(6), 1610.
  • Weinberg, L. (2007). El ensayo latinoamericano entre la forma de la moral y la moral de la forma. Cuadernos del CILHA, 8(9), 110-130.
  • Wisneski, D. C., Lytle, B. L., & Skitka, L. J. (2009). Gut reactions: Moral conviction, religiosity, and trust in authority. Psychological Science, 20(9), 1059-1063.

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