La perversione è una punizione
La definizione di “perversione” presenta innumerevoli difficoltà. In un primo momento il termine è stato erroneamente associato a presunte deviazioni sessuali, ma questa nozione è attualmente esclusa.
La psichiatria ha adottato i termini disfunzioni o parafilie per casi relativi all’ambito sessuale. Nei manuali diagnostici dei disturbi mentali (DSM-IV e CIE 10) la denominazione di perversione è separata da parafilie o disfunzioni sessuali.
Come pensa un pervertito?
Una persona perversa si sente perseguitata da pensieri ossessivi e distruttivi, considerando che gli atteggiamenti umani non sono sinceri.
Si tratta evidentemente di una condizione anomala della personalità, in cui il “perverso” sviluppa una distruttività verso i suoi simili attraverso pensieri e azioni di carattere malvagio.
Numerosi studi scientifici indicano che il comportamento perverso può essere congenito. Tuttavia, affermano anche che la mancanza di affetto nelle prime fasi (l’infanzia) può portare a una mente con caratteristiche perverse.
Il pervertito sviluppa una personalità conflittuale, le sue fantasie sono sempre consapevoli e cerca sempre di danneggiare, umiliare e molestare gli altri.
Nel caso di una perversione sessuale (meglio chiamata parafilia), il pervertito necessita di un ambiente in cui possa sviluppare il suo desiderio di distruzione e attività con connotazioni oscene, o trasferire in quel luogo le umiliazioni ricevute in modo reale o fittizio durante l’infanzia e l’adolescenza.
Quando la vittima è sottomessa e umiliata, il pervertito sperimenta sensazioni di trionfo, dominio e superiorità. In definitiva, deve sentirsi dominatore e non vittima.
“Il male causato da un pervertito è indiscriminato, ma preferiscono le persone vicine, come parenti o partner sentimentali”.
-Paul-Claude Récamier-
Incontrare una persona pervertita
Tralasciando le parafilie, la psicoanalisi interpreta la perversione come un valore delle nosografie psichiatriche: nevrosi e psicosi.
Un pervertito sviluppa in una certa misura un comportamento psicopatico, che si manifesta dall’infanzia alla maturità e lo fa in tutti gli ambiti della sua vita, dalla famiglia al posto di lavoro.
Ci sono tratti comuni nelle persone perverse che presentano spiccati tratti di aggressività ed egoismo. Sono anche persone impulsive, con tratti di disadattamento pronunciati e comportamenti egoistici che possono diventare aggressivi.
Mostrano poca o nessuna comunicazione con l’ambiente circostante. Perseguono con entusiasmo la perfezione in tutte le loro attività, trascinando chiunque nel processo. Sono persone prive di empatia, che mostrano assoluta mancanza di rispetto per gli altri.
Solo il tempo rivela l’uomo giusto; il malvagio, invece, lo riconosci in un giorno solo.
-Sofocle-
Secondo gli psichiatri, l’aumento della perversione di questi individui è solitamente associato all’isolamento emotivo, che cresce a causa del risentimento sociale o affettivo, dell’odio, del fallimento, ecc. È un circolo vizioso che non smette di alimentarsi.
Non esiste una cura per la perversione
La persona perversa non torna indietro: la possibilità di una cura non è contemplata. Occorre intraprendere una cura che inizi facendo capire al pervertito che soffre di una patologia.
Il seguente trattamento farmacologico, istituzionale e la rieducazione delle emozioni, con il relativo orientamento professionale, sarà la strada da percorrere.
Le immagini diagnostiche indicano che nel pervertito patologico alcune aree cerebrali legate alle emozioni presentano un certo grado di deterioramento. Alla luce di ciò, come parte del trattamento vengono proposti antidepressivi e antipsicotici.