Triangolazione narcisistica
Il concento di triangolazione narcisistica si riferisce a situazioni in cui una persona è in conflitto con un’altra e cerca di coinvolgere una terza per ottenere sostegno e superare la controversia.
Si tratta di un meccanismo nevrotico, utilizzato con maggiore frequenza da chi ha tratti marcatamente narcisistici. È comune soprattutto in ambito familiare. Capita che gli adulti cerchino il sostegno dei figli e di metterli contro l’altro genitore o la famiglia del coniuge.
Ne consegue che la triangolazione narcisistica è un tipo di violenza psicologica, poiché prevede il coinvolgimento di una terza parte per scopi personali, nello specifico danneggiare qualcuno. Innesca un ciclo tossico di cui più persone possono divenirne vittime.
La triangolazione narcisistica
La triangolazione narcisistica è un meccanismo di manipolazione indiretta. Si consolida quando il manipolatore commette aggressione o abuso nei confronti di un’altra persona con l’aiuto di terzi che in genere partecipano inconsciamente.
Sono dunque tre gli attori coinvolti nella dinamica. Il primo è il manipolatore, colui che innesca il comportamento abusivo. Pur così, non è raro che si percepisca come vittima; si tratta in genere di una personalità conflittuale e infantile.
Il secondo attore è la vittima, che, in un modo o nell’altro, si assume anche la responsabilità della situazione. In genere adotta un ruolo passivo e sottomesso per cui nelle fasi iniziali del conflitto decide di starne fuori per evitare problemi.
Infine, c’è una terza persona, reale o immaginaria, che si presenta come fonte di sostegno per l’aggressore. Il manipolatore utilizzerà le affermazioni reali o inventate di questa terza persona per consolidare la sua aggressività. Quando esiste davvero, il manipolatore non esiterà a ricorrere alle bugie per ottenerne il sostegno.
Le tattiche utilizzate
Lo scopo della triangolazione narcisistica è minare la capacità di risposta della vittima. Svalutarla o squalificarla in modo che non abbia abbastanza forze per affrontare l’aggressore.
La terza parte è un “alleato” che contribuisce, direttamente o indirettamente, ad aumentare la vulnerabilità della vittima. Per raggiungere questo obiettivo, si ricorre in genere alle seguenti tre tattiche:
- Confronto parziale. Implicitamente o esplicitamente, si introduce il confronto con un’altra persona con l’ausilio di uno o più terzi. Ovviamente, la vittima è sempre meno intelligente, attraente, interessante; lo scopo è ridurne il valore al minimo.
- Reclutamento di alleati che si schierano con il manipolatore, in modo che insieme si uniscano contro la vittima e difendano la stessa versione degli eventi.
- Diffamazione. In questo caso, si inventano o ingigantiscono gli eventi in modo che la vittima appaia come una persona indesiderabile, ottenendo di conseguenza il rifiuto degli altri.
Superare la triangolazione narcisistica
La triangolazione narcisistica avvia una dinamica dalla quale nessuno trae vantaggio. Il manipolatore o aggressore mantiene un comportamento che gli offre benefici temporanei, ma al tempo stesso lo immerge sempre più nella propria impotenza e sventura.
La vittima potrebbe sentirsi intrappolata o incapace di agire. Spesso, di fatto, arriva a credere alle diffamazioni sul suo conto o di aver commesso gli errori che le vengono rinfacciati o, ancora, che le sue colpe siano più gravi di quanto non siano in realtà.
Anche la terza parte coinvolta perde perché viene manipolata e prende parte a un conflitto in cui non dovrebbe essere coinvolta. Nel caso dei minori, per esempio, si risente del peso della dinamica tossica e si rischiano gravi conseguenze.
Come reagire alla triangolazione narcisistica
Una volta riconosciuta e compresa la dinamica della triangolazione, il passo successivo è come arrestarla.
1. Riconoscere la triangolazione narcisista
Il primo passo per cambiare questo schema è riconoscere quando si è coinvolto in una dinamica triangolare. Capire che si tratta di uno strumento manipolativo può disfarsi di parte della colpa che viene attribuita.
2. Accettare il ruolo assunto nella triangolazione
È possibile aver interpretato ciascuno dei ruoli della triangolazione. In alcuni casi si era consapevoli del proprio ruolo, a differenza di altri. Riconoscere e accettare ciò aiuterà ad arrestare un simile schema.
3. Parlarne in privato
Denunciare apertamente la triangolazione può essere stressante, soprattutto quando una persona è intenzionata a dividerne altre.
Ricordiamo che un narcisista coinvolge in triangoli per ottenere il controllo della terza persona o della situazione. Parlare in privato del suo comportamento limita le probabilità che ricorra a qualcun altro per ottenere approvazione.
4. Rispondere, non reagire alla triangolazione narcisista
A volte avere una conversazione privata non è sufficiente per impedire al narcisista di trascinarci in un triangolo relazionale. Il manipolatore fa spesso leva sulle reazioni emotive per attirare nei propri schemi.
Per assicurarsi di non prendere più parte alla triangolazione, bisogna solo smettere di parteciparvi. Adottare il silenzio è in genere il modo migliore per segnare il confine.
5. Stabilire dei limiti
Potremmo esserci impegnati attivamente per uscire dalla triangolazione narcisistica, ma ciò non significa che l’altra persona non ci riproverà. I limiti da stabilire in questi casi sono:
- Evitare di rimanere soli con il manipolatore.
- Ignorare i commenti che hanno l’unico scopo di provocare.
- Evitare di condividere informazioni personali.
- Non farsi coinvolgere in certe dinamiche senza la presenza di persone fidate che capiscono la situazione e ti supportano.
Conclusioni
La via d’uscita da questa situazione di solito passa attraverso la consapevolezza di una delle parti.
Tutti i soggetti coinvolti devono essere d’accordo, in un modo o nell’altro, a svolgere il ruolo loro assegnato affinché si verifichi la triangolazione narcisista. È sufficiente che una delle parti imponga dei limiti affinché il “gioco” finisca.
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