L'amicizia nella vecchiaia allevia il dolore

L'amicizia nella terza età è più necessaria che mai per evitare l'isolamento sociale e favorire la motivazione e l'entusiasmo.
L'amicizia nella vecchiaia allevia il dolore
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

L’amicizia nella vecchiaia costituisce un pilastro essenziale per il benessere della persona. In questa fase della vita, i legami sociali continuano a essere importanti, se non decisivi: possono essere tanto necessari quanto lo sono stati durante l’adolescenza. Compagnia, incoraggiamento, complicità, fiducia, affetto e vicinanza sono autentici nutrienti per gli anziani.

Per comprendere l’importanza di questo legame durante la vecchiaia, basti pensare che una delle principali fonti di tristezza per una persona anziana è l’isolamento sociale. Sappiamo bene che la solitudine rende la vita difficile, deprime e spegne la voglia di vivere. Purtroppo, di fatto, la solitudine e la vecchiaia vanno spesso di pari passo.

Una persona anziana che ha perso il coniuge non ha altra scelta che accettare la situazione e andare avanti. Ma l’idea che gli anziani non possano evitare la solitudine è senz’altro una forma di discriminazione e una distorsione culturale da correggere. Godere di un’ottima qualità vita è un diritto umano a qualsiasi età e non bisogna abituarsi alla solitudine indesiderata.

Tennessee Williams disse che la vita è, in larga misura, quello che facciamo con gli amici che scegliamo. Instaurare legami durante il corso della vita dà senso, slancio e significato alle nostre esistenze, essenziale a qualsiasi età.

Anziani in spiaggia.


L’amicizia nella vecchiaia è tanto importante quanto i farmaci

A mano a mano che cresciamo e avanziamo nel corso della vita, impariamo molto sull’amicizia. Non a caso, a 20 anni gestiamo i legami di amicizia diversamente da come faremo a 60 anni.

Giorno per giorno, impariamo a conoscere l’essere umano e le relazioni e scopriamo anche chi merita il nostro affetto e chi è meglio lasciarsi alle spalle. Diventiamo più selettivi e sappiamo esattamente cosa vogliamo.

Molti anziani raggiungono la terza età con una rete familiare più limitata o meno accessibile. Alla perdita del coniuge si aggiunge il nido vuoto, non avere figli, fratelli, nipoti nelle vicinanze… L’isolamento sociale è un’ombra che incombe sull’anziano, che può essere evitata solo grazie agli amici.

L’importanza delle visite dei vicini o dei servizi sociali è indiscutibile, eppure sono prive di carica emotiva. I servizi di assistenza sono utili e offrono diversi benefici, ma non possono sostituire un amico che dona speranza.

L’amicizia nella vecchiaia deve essere di qualità, intima e significativa per avere un impatto reale.

I legami di amicizia migliorano la salute mentale più dei legami con i parenti

Il dipartimento di gerontologia dell’Università della Carolina rivela in uno studio che gli amici svolgono un ruolo essenziale quando si raggiunge la vecchiaia. Questo perché hanno un impatto più forte sul benessere psicologico rispetto alla compagnia dei parenti.

Come mai? È vero che un padre o una madre amano i propri figli e i propri nipoti; tuttavia, non sempre si può contare su di loro. Avere una cerchia di amici significa socializzare, uscire di casa, fare progetti a breve e lungo termine, condividere preoccupazioni, tristezza, gioie, confidenze, etc.

Tutte queste dinamiche della vita quotidiana stimolano il cervello e generano emozioni positive. L’amicizia nella vecchiaia è dunque un pilastro irrinunciabile, quasi quanto la famiglia.

L’amicizia nella vecchiaia rende indipendenti e favorisce il benessere

Raggiungere la terza età nel ciclo della vita non significa perdere la voglia di vivere e l’entusiasmo. Alcune rughe sul viso non spengono il desiderio di sperimentare. Purtroppo, l’ageismo e i pregiudizi intorno agli anziani distorcono l’immagine che si può avere di questa fase dell’esistenza.

Molte persone raggiungono i sessanta o settant’anni con vari bisogni sociali inattesi, che possono portare all’isolamento, all’insoddisfazione esistenziale e alla depressione. Per fortuna, tutto questo può cambiare instaurando amicizie significative e stimolanti.

In molti casi, l’arrivo di questa fase può diventare un momento in cui godere del proprio tempo più che mai. La compagnia di altre persone della stessa età e nella stessa situazione può incoraggiare a intraprendere nuovi progetti.

Ciò in molti casi rende possibile soddisfare le aspettative e fare esperienze non intraprese in gioventù per i più svariati motivi.

Le donne amano molto di più circondarsi di amici

Il fatto che siano le donne anziane a godere di più dell’amicizia nella vecchiaia ha una spiegazione. In primis, l’aspettativa di vita è maggiore per le donne, per cui hanno maggiori probabilità di rimanere da sole. La vicinanza di altre persone, soprattutto di amici coetanei, influisce direttamente sulla loro salute fisica e psicologica.

L’amicizia nella vecchiaia è fatta di alleanze complici, soddisfacenti e necessarie nella dimensione quotidiana. Allo stesso modo, è un modo eccellente per prevenire l’isolamento sociale e migliorare la qualità della vita.

Naturalmente non bisogna tralasciare un aspetto: la nostra società deve facilitare queste dinamiche. La comunità dovrebbe fornire spazi di aggregazione per anziani, nonché attività con cui incoraggiare la partecipazione, con obiettivi a breve e lungo termine.

In un futuro in cui la società invecchierà sempre più, abbiamo certamente bisogno di questi grandi cambiamenti.


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.


  • Adams, R. G. (1983). Friendship and its role in the lives of elderly women. (Doctoral Dissertation). Department of Sociology, University of Chicago
  • Adams, R. G. (1985). People would talk: Normative barriers to cross-sex friendships for elderly women. The Gerontologist, 25(6), 605–611
  • Adams, Rebecca & Blieszner, Rosemary & Devries, Brian. (2000). Definitions of friendship in the third age: Age, gender, and study location effects. Journal of Aging Studies. 14. 117-133. 10.1016/S0890-4065(00)80019-5.
  • Blieszner, R., Ogletree, A. M., & Adams, R. G. (2019). Friendship in Later Life: A Research Agenda. Innovation in aging3(1), igz005. https://doi.org/10.1093/geroni/igz005

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.