Le principali teorie della leadership
Perché alcuni leader hanno successo, mentre altri falliscono? Cosa permette ad alcune persone di brillare nel ruolo di leader? In questo articolo analizzeremo le principali teorie della leadership, in cui trovare le risposte a queste e ad altre domande.
Non esiste una formula magica con caratteristiche che assicurino il successo di un leader. Tuttavia, ciò non significa che non ce ne siano alcune che aumentano le probabilità di tale successo né che non sia possibile imparare a essere leader più incisivi.
Come primo passaggio per raggiungere questo obiettivo, è necessario capire i diversi approcci della leadership, in modo da poter usare quello adatto a seconda della specifica situazione. Un modo per riuscirci è conoscere le principali teorie della leadership.
Le teorie della leadership per spiegare la natura del leader
Le teorie della leadership puntano a spiegare come e perché alcune persone si trasformino in leader. Si concentrano soprattutto sulle caratteristiche dei leader, ma alcune cercano di identificare i comportamenti che le persone possono adottare per migliorare le proprie abilità di leadership in diverse situazioni.
I primi dibattiti sulla psicologia della leadership suggerivano che tale abilità fosse semplicemente innata. Alcune teorie della leadership più recenti, invece, sostengono che possedere determinati tratti della personalità possano aiutare, ma che anche le variabili situazionali giochino un ruolo importante.
Le teorie della leadership hanno come obiettivo quello di spiegare come funziona il processo per trasformarsi in leader e quali sono i fattori alla base.
Le principali teorie della leadership
Con l’incremento dell’interesse per i diversi tipi di leadership e per le conseguenze che ne derivano, sono state introdotte diverse teorie della leadership con cui spiegare esattamente come e per quale motivo certe persone diventino grandi leader.
Nel corso della storia, c’è sempre stato un certo interesse verso il concetto di leadership; è però relativamente recente la comparsa formale di diverse teorie che hanno fomentato l’interesse nei confronti di questo argomento nella prima parte del XX secolo.
Le prime teorie della leadership si concentravano sulle qualità che facevano la differenza tra leader e seguaci; le successive teorie della leadership hanno tenuto conto di altre variabili, come del contesto e dei livelli di abilità.
Teorie del Grande Uomo
Secondo questo approccio, i grandi leader sono persone con precisi tratti della personalità, come il carisma, la fiducia, l’intelligenza e le abilità sociali.
Le teorie del Grandi Uomo ipotizzano che la dote di leadership sia intrinseca, ovvero che i grandi leader nascano tali, non ci diventino. Queste teorie tendono a descrivere i grandi leader come eroici, mitici e destinati a ruoli di comando.
È stata adottata l’espressione “Grande Uomo” perché quando si diffusero queste teorie, proposte inizialmente dallo storico Thomas Carlyle, la leadership veniva considerata una qualità prettamente maschile, soprattutto nella sua accezione militare. Queste teorie suggerivano che le persone non possono imparare come diventare dei leader influenti, bensì tale dote deve essere innata.
Teorie dei tratti
Si tratta di teorie simili, per alcuni aspetti, a quelle del Grande Uomo. Le teorie dei tratti indicano che le persone ereditano determinate qualità e tratti che le rendono più inclini alla leadership.
Queste teorie studiano le caratteristiche della personalità e i comportamenti che contribuiscono al ruolo di leader. L’approccio principale riguarda i tratti comportamentali che hanno in comune i grandi leader.
Il problema, però, è che persone dai tratti della personalità simili possono essere totalmente diversi tra loro. In alcuni casi, una persona può diventare un leader, mentre l’altra continua a essere un seguace.
Le principali teorie della leadership: la teoria della contingenza
Le teorie della contingenza enfatizzano gli stili di leadership in base alla situazione in cui il leader si trova. Si concentrano su alcune variabili in particolare, associate al contesto e che possono determinare quale particolare stile di leadership è più adatto alla situazione.
Secondo questa teoria, nessuno stile di leadership è indicato per tutte le situazioni. I ricercatori della leadership White e Hodgson sostengono che in una situazione di leadership davvero efficace non entrano in gioco solo le qualità del leader, ma che si tratta piuttosto di raggiungere un equilibrio tra la condotta, i bisogni e il contesto.
In questo senso, i bravi leader sono capaci di valutare i bisogni dei propri seguaci, di fare un resoconto della situazione e, quindi, di adattare a essa i propri comportamenti. Il successo dipende da una serie di variabili, tra cui lo stile di leadership, le qualità dei seguaci e gli aspetti della situazione.
Teoria della leadership situazionale
Le teorie situazionali, come quelle delle contingenze, vedono i leader adattarsi alla situazione in cui si trovano. La differenza con le teorie precedenti è che ci si aspetta che il leader cambi il proprio stile a seconda di come cambia la situazione.
Le teorie situazionali includono il cambiamento nella motivazione del leader e coinvolgono le capacità degli individui che sono seguaci. Il leader può cambiare opinione sui propri seguaci, possono cambiare la sua situazione, il suo stato mentale ed emotivo. Tutti questi fattori contribuiscono alle decisioni prese in veste di leader.
Oltre a ciò, le teorie della leadership situazionale sostengono che i leader scelgono il percorso di azione migliore sulla base di variabili situazionali. Per le specifiche decisioni da prendere possono essere indicati diversi stili di leadership.
Teorie del comportamento
Secondo le teorie comportamentali, i leader si formano a prescindere dal fatto che siano nati o meno con delle caratteristiche piuttosto che con altre. La leadership potrebbe essere acquisita con l’osservazione e l’insegnamento. Così come succede con altri comportamenti, anche la leadership può essere acquisita e sviluppata.
Questo significa che le teorie del comportamento della leadership si basano sulla convinzione che i grandi leader diventino tali, non nascano così. Alla luce di ciò, dunque, le persone possono imparare a essere leader tramite l’insegnamento e l’osservazione.
Teoria della leadership partecipativa
Le teorie della leadership partecipativa sostengono che lo stile di leadership ideale sia quello che tiene conto del ruolo che possono rivestire gli altri. Il coinvolgimento degli altri nel processo decisionale del leader risulta vitale. I bravi leader sembrerebbero ricercare attivamente il contributo altrui.
Tale processo, dunque, coinvolge le persone guidate. Un bravo leader è colui che è in grado di farle sentire valorizzate, oltre che dar loro un ruolo di influenza nel processo decisionale. Questa sensazione di essere parte di qualcosa di importante fa sentire i seguaci più coinvolti nel processo.
Teorie della gestione o transazionali
Le teorie della gestione, conosciute anche come teorie transazionali, si concentrano sul ruolo di supervisione, organizzazione e rendimento di gruppo. Queste teorie sostengono che la leadership si fonda su un sistema di ricompense e di punizioni, ovvero su un sistema di gestione della prestazione individuale da parte dei leader, che premiano il successo e puniscono gli errori.
Si tratta del modello più comune di leadership. Il ruolo del leader passa attraverso la gestione delle aspettative dei seguaci adattandole agli obiettivi del gruppo. In poche parole, il leader sarebbe un gestore di persone e di risorse.
Le principali teorie della leadership relazionale o trasformazionale
Le teorie delle relazioni, conosciute anche come teorie trasformazionali, si concentrano sulle connessioni che si creano tra leader e seguaci. Questo approccio non si concentra solo sul rendimento del gruppo, bensì si interessa del fatto che ciascun membro del gruppo possa sviluppare tutto il proprio potenziale.
I leader trasformazionali motivano e ispirano le persone, gestendo e allineando due tipi di interesse: quello di gruppo e quello individuale. Per loro è altrettanto importante definire l’obiettivo e stabilire i mezzi e l’investimento necessari per raggiungerlo.
Il leader motiva e ispira facendo sì che i seguaci assumano il ruolo migliore possibile, poiché quest’ultimo e il modo in cui viene rivestito sono importanti per il risultato. Il rapporto e la connessione tra un leader e il suo seguace è determinante, senza dimenticare il rispetto dell’etica e l’attenzione individuale a ogni seguace o subordinato.
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