Libri di psicoanalisi: i migliori 8
La psicoanalisi è una corrente molto interessante: le teorie e le ipotesi che vene fanno parte affascinano moltissimo. D’altro canto, la lettura di libri di psicoanalisi, in particolare di alcuni autori, può essere un po’ complicata per una persona che non è abituata a navigare in queste acque.
La maggior parte dei libri che rientrano all’interno della corrente principale della psicoanalisi richiede da parte del lettore un’attenta lettura e una lenta digestione dei contenuti. In altre parole, non sono libri che ci sveglieranno quando abbiamo sonno.
In molti casi, il lettore deve ritornare più volte sullo stesso paragrafo per dargli un senso o per proseguire sperando poi di trovare più avanti una chiave che gli consenta di risolvere il garbuglio. Di conseguenza, molte volte la comprensione si raggiunge per una sorta di epifania, detta in psicologia insight.
Ma ci sono alcune opere che meritano questo sforzo. In questo senso, per quanti schemi, note o riassunti possiamo trovare di una determinata opera, il testo originale avrà sempre un fascino che non potrà mai essere eguagliato dai testi che ne parlano. In questo articolo, dunque, vi elenchiamo e vi consigliamo i libri di psicoanalisi che hanno avuto più peso nell’evoluzione di questa corrente psicologica.
Libri di psicoanalisi: gli inizi
Studi sull’isteria (1895)
Si tratta di un trattato scritto da Josef Breuer e Sigmund Freud. In esso viene spiegato il trattamento di cinque giovani isteriche utilizzando un metodo terapeutico innovativo. Questo metodo consisteva nel riportare alla memoria con l’aiuto dell’ipnosi i ricordi traumatici dimenticati.
È incluso anche il famoso caso di Anna O., la quale fu paziente di Breuer e la prima a essere trattata con il metodo catartico, precursore della tecnica fondamentale psicoanalitica chiamata libera associazione (creata da Freud). Diventò uno dei casi emblematici degli inizi della psicoanalisi.
Questo libro presenta due diversi punti di vista sulle cause dell’isteria: una causa neurofisiologica e un’altra psicologica. La prima proposta da Breuer e la seconda da Freud. All’epoca il libro non fu esattamente ben accolto da parte dei medici europei, in quanto rompeva con i paradigmi del tempo.
L’interpretazione dei sogni (1900)
L’interpretazione dei sogni è una delle più famose opere di Sigmund Freud. Con questa pubblicazione diede inizio alla sua teoria di analisi dei sogni, i quali vengono intesi come la realizzazione “allucinatoria” di desideri e quindi:
“la strada maestra per la conoscenza dell’inconscio della via dell’anima.”
-Freud-
In questo libro si può trovare il metodo di analisi dei sogni attraverso la libera associazione dei simboli più importanti di ogni sogno. Si trova, inoltre, un’esposizione sistematica dell’apparato psichico che sarebbe la prima topica freudiana.
L’aspetto curioso di questo lavoro è che nelle sue prime pubblicazioni non ebbe così tanto successo, fu solo dopo una riedizione e l’aggiunta di Freud sui simbolismi universali che cominciò ad acquisire notorietà. D’altra parte, questo aggregato generò controversie e critiche da parte di altri psicoanalisti, perché consideravano i sogni come elementi di analisi carichi di soggettività e, quindi, non generalizzabili.
La maggior parte di questo lavoro si basa sull’analisi dei sogni dello stesso autore -Freud-, a partire dai quali egli costruirà la sua teoria. Come strumento per farlo userà la libera associazione, applicandola ai simboli più importanti che compaiono nella rappresentazione onirica.
Tre saggi sulla teoria sessuale (1905)
Quest’opera, insieme con “L’interpretazione dei sogni”, è uno dei contributi più significativi di Freud. In questo libro, Freud avanza la sua teoria sulla sessualità umana e in particolare dell’infanzia. È in esso che si trova la famosa e controversa dichiarazione: “Il bambino può diventare un perverso polimorfo”.
Con essa Freud vuole esprimere che la perversione è presente anche in persone sane, e che il percorso verso un atteggiamento sessuale maturo e normale non inizia durante la pubertà, bensì durante l’infanzia. Plasma lo sviluppo psicosessuale degli esseri umani e comprende i concetti di penisneid (invidia del pene), il complesso di castrazione e il complesso di Edipo. Diventando così un libro fondamentale per comprendere l’evoluzione della psicoanalisi.
Libri di psicoanalisi umanistica
Esistono vari autori di libri di psicoanalisi umanistica. Tuttavia, il concetto come tale è stato sviluppato da Erich Fromm. Si tratta di un prodotto della sua formazione psicoanalitica freudiana, alla quale aggiunse idee che estrapolò. dal buddismo e dal marxismo. Di seguito parliamo delle sue due opere più importanti.
Paura della libertà (1941)
Questo libro tenta di spiegare gli aspetti della crisi contemporanea, particolarmente marcata nella civiltà occidentale, legata alla libertà dell’uomo. Fromm si riferisce a due fenomeni – al fascismo come espressione politica, e alla crescente standardizzazione degli individui nelle società avanzate come espressione socioculturale – per spiegare le diverse manifestazioni della crisi.
Discute su come entrambe le manifestazioni della crisi non sono altro che forme collettive di eludere la realtà. Causando gravi conseguenze per l’uomo della moderna società industriale: una coscienza di sé di insignificanza personale, un senso di solitudine morale e la rassegnazione a sacrificare la propria vita in virtù di poteri esterni e superiori.
L’arte di amare (1957)
Un’altra opera di Erich Fromm che non bisogna smettere di leggere. Sebbene sia un libro di psicoanalisi, la sua lettura potrebbe essere classificata come meno densa o un po’ più divertente, pur essendo una approfondita analisi della natura umana e dei principi teorici che aveva già cominciato a sviluppare nel suo libro “Paura della libertà”.
In questo libro, Fromm sostiene che l’amore può essere il risultato di uno studio teorico, dato che lo eleva al livello dell’arte. Che ha la sua teoria e la sua pratica che devono essere padroneggiate. Così, uno dei più importanti postulati di questo libro è che l’amore è la risposta al problema dell’esistenza umana, dal momento che il suo sviluppo porta a una dissoluzione dello stato di separazione o di separatività senza perdere la propria individualità.
Fa un viaggio nello studio dei diversi tipi di amore: amore fraterno, amore di padre e di madre, amore per sé stessi, amore erotico e amore verso Dio. Sviluppando l’idea che gli elementi necessari per lo sviluppo di un amore maturo sono la cura, la responsabilità, il rispetto e la conoscenza.
Libri di psicoanalisi lacaniani
La bibliografia di Jacques Lacan, psicoanalista francese freudiano, è caratterizzata da uno sviluppo teorico che continua l’opera di Freud, ma che d’impatto è molto complicato da capire. È un autore che è difficile da comprendere al primo approccio, quello che scrive può sembrare addirittura sconcertante o senza senso. La logica del suo approccio viene di solito scoperta quando il lettore lascia maturare il testo nella sua testa, e vi ritorna in seguito. In ogni caso, se leggiamo con molta attenzione, scopriremo approcci sorprendenti.
Il seminario. Libro III. Le psicosi (1955-1956)
Si tratta di un libro molto interessante: nelle sue pagine Lacan realizza uno sviluppo teorico relativo alla psicosi. Propone approcci del tutto rivoluzionari e innovativi. In questo senso offre una visione diversa di quanto questa struttura rappresenta, dalle basi della sua comparsa al modo di affrontarla.
Fa uno studio del libro “Memorie di un malato di nervi”, autobiografia di Daniel Paul Schereber, che fu presidente della corte d’appello in Germania e soffriva di schizofrenia paranoide. Lavoro al quale Freud prestò molta attenzione e su cui Lacan in seguito sviluppò tutta una interessante comprensione teorica del caso.
I problemi dei bambini (1986)
Si tratta di un libro della psicoanalista francese Françoise Dolto. Sebbene sia un libro di psicoanalisi, presenta una lettura piuttosto piacevole e con un realismo incredibile, qualità tipica di questa autrice. Si tratta di un libro che si distacca dall’universo del bambino descritto dalla psicoanalisi classica, invertendo l’ordine in quanto osserva il mondo dal punto di vista del bambino e nel suo unico interesse.
Così, Françoise Dolto non solo ci invita ad ascoltare i bambini, a comprenderli appieno attraverso la propria lingua, ma anche a parlargli con la nostra senza necessità di imporgliela. Si tratta di un contributo coraggioso e lucido che non deluderà coloro che già conoscono la Dolto e non lascerà indifferenti nemmeno chi l’ha appena scoperta.
Enciclopedia della psicoanalisi di Laplanche e Pontalis (1967)
Si tratta di un libro di psicoanalisi che aiuta a comprendere la terminologia di questa corrente. Estremamente utile per coloro che si avventurano per la prima volta in questo mondo. Contiene spiegazioni molto chiare e confronti tra autori, quindi è molto interessante averlo a portata di mano se si vuole comprendere le problematiche di base di questa corrente prima di addentrarsi in essa.
Ogni concetto presente al suo interno ha la sua definizione e i suoi commenti pertinenti, predominando la chiarezza espositiva. All’inizio di ogni articolo vengono indicate le equivalenze del termine in lingua tedesca, francese, inglese, spagnola, italiana e portoghese.
È uno strumento di lavoro molto utile. Diremmo anzi che è indispensabile per seguire lo sviluppo della psicoanalisi e per avvicinare il lettore novizio ai suoi termini e concetti più importanti. Non è una semplice classificazione di concetti in ordine alfabetico, ma una struttura completa di riferimenti e rimandi tra articoli che permette al lettore di stabilire relazioni significative tra concetti e orientarsi nelle reti di associazioni del linguaggio psicoanalitico.