L'importanza di saper rinunciare

L'importanza di saper rinunciare

Ultimo aggiornamento: 29 gennaio, 2015

Saper rinunciare al momento opportuno è fondamentale per poter andare avanti nella vita e aprire la porta a nuove cose e nuove esperienze. Se vi fissate su qualcosa che non può esistere o non funziona, vi ritroverete in una fase di stallo.

Immaginate un sentiero di montagna. State camminando e volete raccogliere delle more, quindi vi trovate di fronte a dei rovi con diverse varietà di more. Alcune più saporite di altre. Così, trovando quello che stavate cercando, raccogliete le more. Qualcuna è buona, altre meno, e, nonostante tutto, continuate a camminare alla ricerca di nuovi rovi. Alcuni saranno facili da raggiungere, ma altri richiederanno uno sforzo maggiore. Ora immaginate di torvarvi davanti ad un rovo con delle more spettacolari che, però, non riuscite a raggiungere. Provate diverse strategie, ma nessuna è abbastanza valida.

I tentativi sono una buona opzione, anche cercare nuove strategie per raggiungere l’obiettivo, ma quando vedete che non è possibile, la cosa migliore da fare è rinunciare. Se insistete più del dovuto, non proseguirete nel vostro cammino, vi arenate nello stesso punto senza poter raggiungere quelle meravigliose more, ma limitandovi a guardarle da lontano e basta.

Vi fissate su quel rovo irraggiungibile pensando che non ce ne siano altri uguali. Ed è per questo che non proseguite. L’esempio del rovo si può facilmente applicare anche a molti ambiti della vita.

Sarà capitato anche a voi qualche volta di desiderare qualcosa e di non poterla raggiungere, ma se siete stati in grado di rinunciare e di andare avanti, di sicuro avrete incontrato nuove opportunità. Se, invece, vi siete intestarditi e non avete rinunciato, avete perso le possibilità che la vita aveva da offrirvi.

Se qualcosa non fa per voi, non importa il motivo, semplicemente lasciate perdere e focalizzate la vostra attenzione su altri traguardi e altre strade. Molte persone chiudono tutte le porte che si aprono lungo il loro cammino e così facendo, rinunciano a nuove opportunità.

L’esempio ideale è quello di una ragazza innamorata di un ragazzo con cui non può avere una relazione. La ragazza sa che non può avere futuro con quel ragazzo, ma invece di tagliare i ponti e conoscere gente nuova, si chiude nel suo guscio e conduce una vita monotona, casa-lavoro-casa. Pensa che non si innamorerà mai di nessun altro. Il problema è che non si rende conto che le cose non accadono da sole, bisogna uscire a cercarle. Magari dopo 10 anni potrebbe non essersi innamorata di nessuno o essere ancora innamorata dello stesso ragazzo con cui non può avere una relazione.

Si verificherebbe, cioè, quanto ha previsto, cioè che non le sarebbe mai piaciuto nessun altro ragazzo. Tuttavia, questo accadrebbe perché lei stessa non ha fatto nulla per aprirsi a nuove opportunità. Se non facciamo nulla per conoscere persone nuove, non entrerà nessuna persona nuova nella nostra vita. Dalla mancanza di azione, quindi, ha origine la fase di ristagno.

Il problema più grande delle persone sono i pensieri che spingono a non agire, del tipo: “non conoscerò mai nessuno come lui”, “non troverò mai un fidanzato”, “non conoscerò nuovi amici“, “nessuno mi vuole bene”, etc.

Pensieri di questo tipo bloccano le persone. Le opportunità non spuntano da sole, bisogna uscire a cercarle, e ricordate che se e quando si chiude una porta, se ne aprono tante altre. Non lasciate che i pensieri negativi vi impediscano di vedere nuovi orizzonti.

La vita è un lungo cammino durante il quale possono verificarsi molte cose inattese. Se qualcosa è andato male, non succede nulla, si può sempre ricominciare.

Uscite a cercare quello che volete, inseguite i vostri sogni e lasciate da parte quello che non funziona o non può esistere, solo in questo modo potrete trovare e raggiungere il vostro obiettivo.

Immagine per gentile concessione di Dani.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.