L'isolamento di Shrek: scelta o obbligo?

Nel famoso film d'animazione, uno degli elementi che più risaltano è l'isolamento di Shrek. Ma tale condizione è frutto di una scelta o no?
L'isolamento di Shrek: scelta o obbligo?
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 01 marzo, 2023

L’uomo è un animale sociale e sin dall’antichità la vita in comunità è sempre stata vista come utile e necessaria. Anzitutto consentiva maggiori possibilità di sopravvivenza, dalla difesa contro animali e tribù nemiche, fino alla caccia, l’allevamento e la coltivazione. I villaggi e le città offrivano ai loro abitanti protezione, senso di appartenenza e sicurezza. Eppure, alcuni potrebbero preferire l’isolamento.

Cosa succede se crediamo di essere talmente forti da poterci difendere da soli dai pericoli della vita? Non avremmo bisogno di vivere in comunità? Potremmo fare a meno delle relazioni sociali?

In questo articolo analizzeremo la scelta dell’isolamento dal punto di vista del celebre film d’animazione Shrek, l’orco che vive in una palude

L’isolamento in Shrek

Shrek è un film d’animazione del 2001, prodotto dalla Dreamworks. Il protagonista è un orco che vive in una palude molto lontana, nel mezzo di una foresta. È completamente a suo agio in questa situazione e ama la sua vita trascorsa in piena solitudine.

Tuttavia, un giorno, la sua tranquillità viene improvvisamente infranta da un’invasione di noiosi personaggi fiabeschi banditi dal loro regno dal malvagio Lord Farquaad.

L’orco, determinato a recuperare la sua amata solitudine, raggiunge un accordo con Farquaad. Per essere liberato dai fastidiosi intrusi, Shrek promette di salvare la principessa Fiona.

Così, l’orco intraprende un viaggio molto lungo e avventuroso per trovare la ragazza, in compagnia, inizialmente indesiderata, dell’asino Ciuchino. Affronterà moltissimi pericoli e, soprattutto, la fine della sua solitudine.

Shrek arrabbiato.

Quali vantaggi offre l’isolamento?

Tendiamo a credere che stare soli sia un sorta di fallimento personale. Questa idea, però, è decisamente sbagliata.

L’isolamento è solo uno stato di transizione, che può essere scelto volontariamente o meno. Nel primo caso è la conseguenza di una decisione chiara e consapevole.

Spesso l’isolamento volontario nasce dal desiderio di essere il vero motore della propria vita. Deriva dalla necessità di sentirsi autentici, senza dover indossare maschere o adottare comportamenti apprezzati dagli altri.

L’isolamento come scelta può promuovere la crescita personale, nonché il raggiungimento di progetti e aspirazioni. Questi sono alcuni vantaggi che scaturiscono da questo desiderio di starsene da soli:

  • Concentrare le energie su progetti personali. Invece di compiacere gli altri, l’isolamento consente di concentrarsi su determinati obiettivi.
  • Non bisogna rispettare orari né giustificare comportamenti. Ciò comporta estrema libertà.
  • Maggiore spazio alla riflessione. In un mondo ricco di distrazioni e compiti in sospeso, è difficile trovare un momento per meditare su quello che si fa. L’isolamento contribuisce alla crescita personale perché consente la creazione di uno spazio dedicato all’introspezione.
  • Rafforza l’indipendenza individuale, rendendo responsabili di se stessi. Ciò significa non sentire il bisogno di dipendere da nessun altro, con un considerevole aumento del benessere e della felicità.

L’amore bussa alla porta del solitario

Nel film, l’orco deve andare alla ricerca della bella principessa Fiona, rinchiusa in una torre sorvegliata da un drago. Quando Shrek e Ciuchino riescono a liberare la ragazza dal suo temibile guardiano, provano un grande senso di soddisfazione. Tuttavia, questa felicità svanisce presto quando Fiona scopre che il suo salvatore è un orco e non un principe.

Durante il loro viaggio di ritorno al castello di Farquaad, Shrek e Fiona scoprono di avere molte cose in comune. Durante il viaggio si innamorano, ma la principessa non ha ancora rivelato il suo segreto a nessuno. A causa di un incantesimo, ogni notte si trasforma in un’orchessa e torna umana all’alba.

Ciuchino scopre per primo il segreto della principessa. Quindi, Fiona gli spiega che è stata stregata da bambina e che solo il bacio del vero amore spezzerà l’incantesimo. Shrek ascolta una parte della conversazione tra Ciuchino e Fiona, e dopo averlo frainteso, si sente tradito.

Nonostante abbia trascorso molto tempo da solo, Shrek non conosce sé stesso in modo totale. Sebbene l’isolamento possa favorire l’introspezione, l’orco non l’ha sfruttato nel giusto modo. Mostra scarse capacità nel definire ed esprimere i propri bisogni e sentimenti.

Quando Lord Farquaad porta Fiona nel suo castello, Shrek torna nella palude, ora vuota e solitaria. Pur così, non è in pace con se stesso. La palude diventa ora una prigione autoimposta: la stessa solitudine che un tempo lo rendeva felice ora lo fa stare male.

Lo isolamento di Shrek finisce con l'amore di Fiona.

La fine dell’isolamento

Shrek si rende presto conto che, nonostante abbia riacquistato la sua solitudine, si sente infelice. Ha bisogno della compagnia dei suoi cari: Fiona e Ciuchino. Tuttavia, l’orco ha una bassa autostima, non si sente meritevole di nulla.

Come capita spesso in caso di scarsa autostima, Shrek tende ad allontanare gli altri. Una cattiva immagine di sé può portare a non sentirsi in grado di relazionarsi con gli altri.

Questa sembra essere la causa dell’isolamento di Shrek, piuttosto che una libera scelta. A causa della sua paura di soffrire o di essere ferito dagli altri, preferisce isolarsi. Quando l’isolamento è dettato da simili ragioni, bisogna lavorare sull’autostima per sentirsi degni della compagnia altrui.

Quando finalmente capisce di essere apprezzato, Shrek sceglie di condividere il suo tempo con Ciuchino e Fiona, le persone che ama di più.

Quando la solitudine viene avvertita come un peso, favorisce le emozioni negative e la tristezza e l’umore della persona peggiorano. Stare da soli diventa un problema solo quando non è una situazione scelta consapevolmente, ma qualcosa che nasce dalla paura.

Non temete l’isolamento, sfruttatelo per conoscervi meglio e lavorare su alcuni aspetti del carattere. D’altro canto, se volete trascorrere più tempo con gli altri, sforzatevi di farlo. Dopotutto, siamo tutti degni di essere accettati dagli altri.


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