"L'ultima eclissi": la forza di una madre
Sotto un cielo grigio e malinconico, Stephen King ambienta una delle sue tragedie oscure e tortuose, Dolores Claiborne, da cui è tratto il film L’ultima eclissi. Un horror, ma questa volta privo di elementi soprannaturali. A fare paura sono gli orrori quotidiani: l’alcolismo, la violenza di genere, l’umiliazione, la disumanizzazione, lo sfruttamento del lavoro e l’abuso sui minori.
Dolores Claiborne (interpretata da Kathy Bates) è la domestica di Vera Donovan (Judy Parfitt), una fragile anziana che muore dopo una caduta dalle scale. Il detective Mackey (Christopher Plummer) deve dimostrare la colpevolezza di Dolores.
Venti anni prima, un precedente. Il detective aveva allora indagato sulla morte accidentale del marito di Dolores (David Strathman) cercando, senza riuscirci, di far incriminare la donna. Dopo l’arresto della madre, Selena (Jennifer Jason Leigh), torna alla sua casa d’infanzia, scenario di molti ricordi traumatici.
Trama
Dolores Claiborn ha lavorato per Vera Donovan per più di venti anni. Un compito non facile. Vera, ad esempio, voleva che le lenzuola venissero stese con sei mollette e non cinque, sempre nella stessa parte del giardino. Un rituale che doveva essere ripetuto sia d’inverno che d’estate.
Dopo il ritorno di Selena, madre e figlia si recano nuovamente nella fatiscente casa di famiglia. Selena consuma alcol, pillole e sigarette per controllare lo stress.
La nuova situazione le provoca una forte ansia, alimentando il risentimento che già nutriva per la madre. Anche lei sospetta che Dolores abbia a che vedere con la morte del padre, caduto in un pozzo abbandonato durante un’eclissi totale.
L’ultima eclissi
Mentre Selena cerca di aiutare la madre a modo suo, Dolores la aiuta a recuperare il ricordo degli abusi sessuali subiti da bambina per mano del padre. Padre colpevole di abuso e di aver sottratto tutti i risparmi per gli studi della figlia. Approfittando di un’eclissi totale, Dolores aveva studiato, vent’anni prima, un piano perfetto.
Il detective, che allora era quasi riuscito a farla incriminare, ora torna a investigare sul caso di Vera ed è deciso a chiudere il conto una volta per tutte. Sta per andare in pensione e non vuole lasciare casi irrisolti.
Dolores: una madre che vuole proteggere la figlia
Dolores è una madre dedita alla felicità della figlia, ma senza alcuna capacità naturale di farglielo capire. Il racconto acquista intensità quando il blocco di Selena diventa evidente: il bisogno di mutilare le emozioni per farsi meno male.
Il padre è un abbozzo di emozioni che invita solo al rigetto; ci mostra unicamente l’esistenza di persone che non hanno terminato il loro processo di umanizzazione. In realtà la sua unica funzione nel film è consentire allo spettatore di capire il comportamento di madre e figlia.
L’ultima eclissi: vivere in un mondo maschile
Le donne del film gravitano in un mondo maschile che cerca di dividerle e di tacitarle. Si delinea una società patriarcale in cui le donne anziane sono invisibili a meno che non commettano azioni efferate. Donne continuamente svalutate, la cui forza proviene spesso dal legame con altre donne.
L’ultima eclissi è centrato su questa dinamica, la stessa che si ripete all’infinito nella nostra realtà. Dolores ha finalmente l’opportunità di dire la verità a sua figlia. Selena si rende conto via via della forza della madre, una donna che ha perso tutto per tenerla in salvo dalla brutalità del marito.
Ora, grazie a un esercizio di onestà, Vera può riconoscersi nella madre, nonostante le differenze che le separano. Si incontrano, infine, in uno stesso piano per superare il dolore dell’abuso. Kathy Bates è l’attrice perfetta per interpretare una donna come Dolores, una recitazione feroce e tragica allo stesso tempo.
Jennifer Jason Leigh, invece, gestisce con delicatezza il lento decadere di Selena. È però la relazione frenetica tra madre e figlia a dare impulso al film, con il suo riflesso nella tempestosa amicizia tra Vera e Dolores.
Il ruolo di Vera è altrettanto eccellente, ci ricorda che le donne possono restare intrappolate in un’infinità di situazioni. Le tre donne rappresentano un fronte di resistenza contro un mondo che le rende vittime. Anche se, come osserva Vera, “a volte essere una cagna è tutto a cui una donna deve afferrarsi”.
Un finale di emozioni
Il film richiederebbe un finale diverso, una Selena che si ricongiunga con le proprie emozioni. Quello di cui ha bisogno lo spettatore è un’ondata di emozioni.
Assistiamo invece a una fredda atmosfera, anche se leggermente temperata dalla speranza di un riavvicinamento tra madre e figlia. È una scelta certamente realistica, ma non emotivamente soddisfacente. Ma si tratta, dopotutto, di un film sugli orrori familiari, traumi che lasciano solchi nella pietra. Ecco perché l’epilogo è più sincero del desiderio di descrivere una realtà diversa.