Martin Luther King, paladino dei diritti umani
Martin Luther King è stato un eroe in carne e ossa, letteralmente. Ha incarnato una di quelle figure più uniche che rare e che meglio rappresentano l’essere umano. È considerato uno dei personaggi più importanti della storia degli Stati Uniti e del mondo in generale.
Il grande merito di questo pastore battista è stato quello di aver permesso un progresso storico nel riconoscimento dei diritti civili e nello smantellamento della segregazione razziale nel suo Paese. Ottenne il tutto avvalendosi di metodi non violenti e sostenuto solo dalla propria intelligenza, dal proprio carisma e dalla propria leadership.
Fai il primo passo con fiducia. Non è necessario vedere tutta la scala, è sufficiente vedere il primo scalino.
-Martin Luther King-
Martin Luther King è uno di quei personaggi storici che ha dato prova di grande coerenza tra i suoi pensieri e le sue azioni. Più che un leader politico, è stato una guida spirituale. Più che dalle sue convinzioni sull’importanza dei diritti civili, era animato dalle sue profonde convinzioni religiose. Per questo motivo, l’etica e l’attivismo erano per lui un’unica realtà.
Martin Luther King, un giovane brillante
Martin Luther King nacque il 15 gennaio del 1929 ad Atlanta, negli Stati Uniti. Suo padre era un pastore battista e sua madre un’organista della chiesa. Aveva due fratelli, uno più grande e una sorella più piccola. Anche suo nonno paterno era stato pastore e lui stesso lo fu fino alla morte.
All’età di 6 anni, due suoi amici bianchi gli riferirono che i loro genitori avevano vietato loro di giocare con lui perché era nero.
King frequentò la scuola pubblica e lì ottenne risultati brillanti. Spiccò per le sue capacità e non dovette frequentare il liceo perché fu ammesso all’università a 15 anni.
Conseguì il titolo di Dottore in Filosofia all’età di 25 anni, presso l’Università di Boston. Poco prima si era sposato con Coretta Scott, dalla quale ebbe quattro figli. Dopo aver terminato gli studi, fu nominato pastore della chiesa battista nella città di Montgomery, in Alabama. Proprio lì ebbe inizio la sua leggenda.
Un attivista agguerrito
L’episodio che segnò un prima e un dopo nella vita di Martin Luther King avvenne nel 1955. All’epoca prevaleva un’ostilità molto ostentata contro i neri in Alabama. Quell’anno accadde un fatto che avrebbe cambiato la storia degli Stati Uniti e di King stesso, che ne fu protagonista. Una donna di nome Rosa Parks si rifiutò di cedere il posto a un bianco sull’autobus.
A partire da quel momento, Martin Luther King si mise a capo di una lotta di boicottaggio contro gli autobus della città, in una forte protesta che durò oltre un anno. Le persone di colore iniziarono a rifiutarsi di usare gli autobus e alcuni di loro dovevano camminare fino a 30 chilometri al giorno per andare al lavoro. Tutto si concluse quando la Corte Suprema di Giustizia dichiarò illegale la discriminazione sugli autobus di Montgomery.
A partire da quel momento, King non smise di condurre le proteste pacifiche in difesa dei diritti civili e contro la segregazione razziale. Nel 1963, guidò una marcia verso Washington e lì pronunciò un discorso divenuto famoso come “I have a dream” (Ho un sogno), con cui espresse tutto il suo desiderio di un mondo fatto di eguaglianza.
Una vita spezzata prematuramente
Nonostante Martin Luther King fosse radicale nel suo impiego di metodi non violenti, fu tuttavia vittima di violenza e di repressione diverse volte. In totale fu arrestato ben 20 volte. Quasi sempre gli venne offerto di pagare una cauzione in cambio della libertà, ma lui rifiutava. La sua casa fu attaccata in diverse occasioni e l’FBI inviò infiltrati per sorvegliare molto da vicino tutte le sue attività.
Si dice che tra il 1957 e il 1968 abbia intrapreso marce e camminate per un totale di 10 milioni di chilometri. In questo stesso arco di tempo pronunciò circa 2500 discorsi pubblici. “I have a dream”, il suo discorso più emblematico, fu improvvisato davanti a una immensa folla che assisteva.
A 35 anni gli fu conferito il Premio Nobel per la Pace e fino a oggi è la seconda persona più giovane ad aver vinto questo premio. Quattro anni dopo, il 4 aprile del 1968, Martin Luther King venne ucciso da una pallottola che qualcuno sparò mentre era affacciato a un balcone. I responsabili, così come il movente dell’omicidio, sono oggetto di dibattito ancora oggi.
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- Prat, E. (2004). Pensamiento pacifista: Henry D. Thoreau, Leon Tolstói, Ghandi, Albert Einstein, Virginia Woolf, Hannah Arendt, Martin Luther King, EP Thompson. Icaria.