Miti sulla verginità: quali sono?
Nel nostro secolo esistono ancora numerosi tabù nella sfera sessuale. In particolar modo, sono comuni i miti sulla verginità che condizionano la nostra sessualità. Scopriamoli in questo articolo.
Cosa significa “verginità”?
Sappiamo bene che il significato religioso della parola “vergine”, da cui deriva il concetto di verginità è molto lontano dalla realtà. È tuttavia interessante osservarne le implicazioni sociali e psicologiche.
In primo luogo, come ben sappiamo il termine “vergine” viene usato per indicare una persona che non ha mai avuto un rapporto sessuale. In poche parole, la usiamo per etichettare una persona sulla base delle sue esperienze intime.
I miti sulla verginità
Esistono diversi miti che circondano il concetto di verginità. Questi miti vengono spesso alimentati dai media e dalla letteratura. Vediamo i più diffusi nelle righe che seguono.
La penetrazione è l’unica fonte di piacere
No, la penetrazione non è l’unico rapporto sessuale possibile. Né deve essere necessariamente la più piacevole. La penetrazione è sopravvalutata per via di convenzioni che non sempre corrispondono alla nostra natura fisica, psicologica e sociale.
Prova di ciò è che il clitoride è un organo la cui funzione esclusiva è quella di dare piacere. Il clitoride è accessibile dall’esterno (quindi senza penetrazione) e la maggior parte delle donne assicura di raggiungere l’orgasmo solo tramite la sua stimolazione diretta.
La rottura dell’imene
La perdita della verginità è comunemente associata alla rottura dell’imene, è una membrana molto sottile che si trova all’ingresso della cavità vaginale. Non tutte le donne nascono con l’imene né tutte lo perdono in seguito a un rapporto con penetrazione.
Solo le donne perdono la verginità
Non ha molto senso parlare di “perdita della verginità” a seguito della rottura di questa membrana. Allora la verginità è un concetto che si riferisce solo alle donne? In che modo due donne che fanno sesso perderebbero la verginità? E due uomini?
Come se non bastasse, queste convinzioni provocano maggiore ansia alle donne che non vivono serenamente la propria sessualità.
La prima volta è dolorosa
È comune affermare che il primo rapporto sessuale sia molto doloroso. Anche questa affermazione non è necessariamente vera.
Il dolore accusato durante la prima penetrazione dipende da diverse variabili: una di queste è il grado di rilassamento della persona.
Miti sulla verginità: la prima volta è un momento importante
Il primo rapporto sessuale è legato a diverse connotazioni sociali e religiose. È carico di simbolismo e, curiosamente, è considerato una “perdita”.
Le persone spesso parlano della deflorazione come della perdita di purezza, castità o innocenza. Queste ‘perdite’ sono associate a una pratica specifica (e non altre), ulteriore fatto che sottolinea l’assurdità di una tale associazione.
Sfatare i miti sulla verginità
Accettare le convinzioni sociali sulla sfera intima può essere dannoso, in quanto ci limita fortemente nella nostra libertà sessuale.
È opinione talmente diffusa che la penetrazione sia necessaria che alcune persone la eseguono solo perché “è quello che bisogna fare”. E sappiamo già che nei rapporti intimi fare qualcosa senza desiderarlo non è affatto auspicabile.
Inoltre, i miti sulla verginità impediscono di esplorare un intero repertorio di piacere che è possibile ottenere in modo diverso dalla sola penetrazione.
Parlare di “perdere la verginità” per riferirsi a un rapporto erotico che si verifica per la prima volta è già di per sé sbagliato. È questa la prima lezione di educazione sessuale che dobbiamo imparare per demitizzare la verginità.
Quindi, è meglio parlare di verginità al plurale piuttosto che di verginità al singolare. Ciò aiuterebbe anche a sradicare l’idea che vi siano rapporti intimi più importanti di altri. In questo modo, cancelleremmo la pressione sociale di cui sono intrisi alcuni rapporti e potremmo vivere più liberamente la nostra sessualità.