Modello della produttività educativa di Walberg

Il modello della produttività educativa di Walberg ha lo scopo di analizzare i fattori che influiscono sul rendimento degli studenti.
Modello della produttività educativa di Walberg

Ultimo aggiornamento: 21 aprile, 2021

Herbert J. Walberg è un rinomato professore che ha lavorato come pedagogo, ricercatore emerito in pedagogia e psicologia presso l’Università dell’Illinois. Ha scritto più di 50 libri e ha condotto quasi 300 ricerche, ma deve la fama e il prestigio al suo modello della produttività educativa.

Il modello della produttività educativa di Walberg ha lo scopo di determinare i fattori che influenzano il rendimento scolastico degli studenti e in che modo. Si basa su quattro pilastri fondamentali che descriveremo in dettaglio in questo articolo.

Il modello della produttività educativa di Walberg

Come anticipato, il modello di produttività educativa di Walberg ha lo scopo di spiegare quali fattori influiscono sul rendimento scolastico.

Conoscere questi fattori e le variabili che li condizionano ci offre degli indizi, ad esempio, sul perché uno studente non sfrutta il suo pieno potenziale.

Per determinare ciò, il modello di Walberg si basa su quattro elementi che aiutano a spiegare il rendimento accademico. Li presentiamo nelle righe che seguono.

Ragazza che studia per gli esami.


Attitudine

Il primo elemento che compone il modello della produttività educativa di Walberg. Riguarda la capacità dello studente di progredire e di eseguire adeguatamente le proprie mansioni. A sua volta vi sono quattro elementi associati all’attitudine:

  • Conoscenze pregresse: le conoscenze che lo studente ha già acquisito in precedenza. Per scoprirle, molti insegnanti impartiscono un test o un esame prima di iniziare una materia per poi adattare il programma.
  • Variabili cognitive: gli studenti con un QI superiore alla media avranno potenzialmente delle prestazioni diverse e necessiteranno di attività appositamente personalizzate per le loro caratteristiche.
  • Motivazione: è l’intenzione che ogni studente ha di svolgere le attività, risolvere i problemi e farsi coinvolgere attivamente nelle lezioni. Oggi c’è una chiara mancanza di motivazione: molti studenti non smettono di chiedersia cosa serve studiare questo?”
  • Stadio di maturità: questo ha una forte influenza sul rendimento degli studenti e sull’assimilazione di nuovi concetti. Allo stesso modo, influenza anche il coinvolgimento in classe.

“Le radici dell’educazione sono amare, ma il frutto è dolce.”

-Aristotele-

Ambiente nel modello della produttività educativa

L’ambiente in cui avviene l’apprendimento è un altro elemento fondamentale di cui tenere conto nella valutazione delle prestazioni di uno studente. Per esempio, bisogna valutare il clima in classe. Ci sono molti studenti? Parlano tutto il tempo?

Allo stesso modo, non possiamo dimenticare altri contesti come la biblioteca o la casa. Certe caratteristiche degli stessi possono influire sulle prestazioni.

Per esempio, se a casa ci sono problemi o discussioni tra i genitori, molto probabilmente le prestazioni dello studente ne risentiranno.

Apprendimento

L’apprendimento è un altro fattore chiave nel modello della produttività educativa di Walberg. Se esaminiamo le aule e vediamo come viene messo in pratica l’attuale modello educativo, noteremo che in molti casi il clima e la metodologia sono tutt’altro che motivanti.

Le lunghe ore di lezione, per lo più teoriche, generano noia negli studenti. Per evitare ciò, stanno iniziando ad essere usati nuovi metodi educativi come quello di Maria Montessori.

Tuttavia, l’istruzione pubblica si basa ancora su un modello che non favorisce affatto la diversità degli studenti. Walberg ha indicato l’apprendimento cooperativo come una fonte di accesso alla conoscenza.

Insegnamento

In quest’ultimo elemento entrano in gioco sia la qualità sia la quantità. La qualità dell’insegnamento è fondamentale. Una volta acquisiti gli strumenti giusti, bisogna concentrarsi sulla quantità.

Quantità e qualità insieme migliorano il rendimento degli studenti, che devono essere motivati ​​e partecipare attivamente all’apprendimento.

Sebbene vi siano degli orari stabiliti, questi possono essere estesi con esercitazioni o lezioni di rinforzo.

“L’essenza dell’educazione è aiutare il bambino nel suo sviluppo e riuscire a farlo adattare a qualsiasi condizione”.

-Maria Montessori-

Il ruolo dei genitori nel modello della produttività educativa

Gli elementi che compongono il modello della produttività educativa di Walberg sono fondamentali e vale la pena conoscerli, soprattutto per chi lavora in ambito educativo. Ma c’è un altro fattore molto importante che non abbiamo ancora citato: l’impegno da parte dei genitori.

Può essere incluso nel contesto, in particolare a casa. I genitori che desiderano contribuire al miglioramento del rendimento accademico dei propri figli rappresentano un aiuto importante.

Tuttavia, il lavoro, i problemi di coppia e altre preoccupazioni possono distrarre i genitori da questo scopo. Le conseguenze possono essere studenti demotivati ​​che non vogliono andare a scuola.

Sebbene gli insegnanti non possano influenzare il comportamento dei genitori, grazie al modello della produttività educativa di Walberg possono individuare il problema e trovare una soluzione.

Inoltre, quando possibile, gli educatori dovrebbero sempre offrire un feedback positivo ai propri studenti. Ciò significa che, oltre a segnalare gli sbagli, bisogna anche lodare i successi, quindi non dare per scontato che uno studente debba fare bene, ignorando i suoi meriti.

Infine, è importante incoraggiarli a migliorare ed essere flessibili ed equi con coloro i quali hanno difficoltà a superare determinati argomenti con successo.


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