Modello Maudsley per l'anoressia nervosa nei ragazzi
Il modello Maudsley consiste in una terapia familiare per il disturbo dell’anoressia nei minori. È stato definito da Christopher Dare e i suoi colleghi del Maudsley Hospital di Londra.
L’anoressia nervosa (AN) è stata riconosciuta per la prima volta più di 125 anni fa. Al giorno d’oggi continua a sconcertare pazienti e familiari, e a lasciare perplessi i medici. I trattamenti di norma impiegati sono efficaci per il recupero del peso.
Tendono, tuttavia, a essere dannosi per la vita familiare, sociale ed educativa dell’adolescente. Oltre a ciò, il recupero del peso da solo non è sufficiente a guarire ed estirpare le possibili recidive.
Il modello Maudsley per l’anoressia nervoso è un metodo ambulatoriale alternativo e molto valido rispetto ai costosi programmi che prevedono il ricovero in ospedale, secondo quanto analizzato nel Maudsley Hospital. È mirato al recupero del peso dell’adolescente e a correggere la sua traiettoria di sviluppo.
Il modello Maudsley per il trattamento dell’anoressia nell’adolescenza
Pochi sono gli studi clinici condotti finora per esplorare trattamenti ambulatori efficaci per adolescenti con anoressia. Sebbene la ricerca non sia ampia, i rapporti pubblicati di recente sul trattamento della anoressia nervosa adolescenziale con il modello Maudsley si sono rivelati incoraggianti.
A seguito di un controllo approfondito condotto dall’Istituto NICE nel Regno Unito, è emerso che tutti i sistemi sanitari dovrebbero avere come priorità il ricorso a una terapia familiare centrata sull’anoressia, proprio come il modello Maudsley. Al riguardo, sono stati scritti manuali e libri rivolti direttamente ai genitori.
Il modello Maudsley ha anche l’obiettivo di correggere l’attribuzione erronea della colpa. In altre parole, familiari e pazienti non sono ritenuti i responsabili del disturbo alimentare. Si adotta dunque un approccio teoricamente agnostico sull’eziologia del disturbo.
Fasi del modello Maudsley
Il modello Maudsley prevede tre fasi ben definite e protratte per 15-20 sessioni, per un periodo totale di circa 12 mesi.
Fase I: recupero del peso
Nella Fase I, conosciuta anche come fase di recupero del peso, il terapeuta si concentra sui pericoli legati alla grave denutrizione associata all’anoressia nervosa. Si trattano sintomi come l’ipotermia, le alterazioni dell’ormone della crescita, la disfunzione cardiaca e i cambiamenti cognitivi ed emotivi.
Si valutano inoltre i modelli di interazione tra paziente e famiglia e le sue abitudini alimentari. Il terapeuta fa il possibile per guidare i genitori ad aiutare l’adolescente a recuperare il peso forma. La prima fase consiste soprattutto nell’insegnare ai genitori come gestire e favorire il recupero del peso da parte del figlio.
Un altro importante aspetto è il riavvicinamento con i fratelli e con la cerchia di amici. Si supporta l’adolescente nel creare relazioni più forti e appropriate alla sua età, svincolandolo da un’oppressiva relazione parentale.
Fase II: restituire all’adolescente il controllo sull’alimentazione
In questa fase i genitori devono allentare la presa sul figlio per aiutarlo a riprendere il controllo della propria alimentazione. Anche se i sintomi sono ancora al centro delle discussioni tra terapeuta e famiglia, si incoraggia l’aumento di peso con una tensione minima.
In questa fase iniziano a emergere tutte le altre difficoltà generali che colpiscono la famiglia. Le preoccupazioni quotidiane possono ora essere affrontate. Si analizza soprattutto l’effetto di alcuni di questi problemi sull’obiettivo del recupero del peso.
Fase III: stabilire un’identità sana per l’adolescente
La fase III ha inizio quando l’adolescente è in grado di mantenere il peso al di sopra del 95% del peso ideale. Il trattamento si sposta adesso sull’analisi dell’impatto che l’anoressia nervosa ha avuto sull’individuo. Si cerca di creare un’identità sana per l’adolescente, affrontando tutti i problemi centrali dell’adolescenza e favorendo lo sviluppo di una maggiore autonomia.
Si lavora sullo sviluppo di limiti parentali appropriati, così come sul modo in cui i genitori riorganizzeranno insieme la loro vita dopo l’eventuale allontanamento del figlio.
La promessa del modello Maudsley
Per riassumere, il modello Maudsley è un approccio promettente per la maggior parte degli adolescenti che soffrono di anoressia da un periodo inferiore ai 3 anni.
Il trattamento si sviluppa attorno al ruolo della famiglia e serve a prevenire il ricovero in ospedale accompagnando l’adolescente verso il recupero della sua salute. Ruolo importante è giocato dai genitori, che diventano risorsa fondamentale e hanno un ruolo attivo nel trattamento.