Mutismo selettivo: sintomi e trattamento

Il mutismo selettivo è un disturbo d'ansia infantile molto complesso, caratterizzato dall'incapacità del bambino di parlare e comunicare in modo efficace in determinati contesti sociali come la scuola.
Mutismo selettivo: sintomi e trattamento
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Scritto Sonia Budner

Ultimo aggiornamento: 03 gennaio, 2023

Oggi vi parleremo del mutismo selettivo, un disturbo infantile piuttosto complesso e caratterizzato dall’incapacità dei bambini di parlare e comunicare in modo efficace in determinati contesti sociali. Questi bambini sono capaci di parlare in contesti in cui si sentono a loro agio, ma hanno delle grandi difficoltà ad iniziare un qualsiasi tipo di comunicazione verbale o non verbale in altri contesti.

Si tratta di un disturbo d’ansia infantile – alla cui base c’è l’ansia – in cui il contesto sociale gioca un ruolo importante. Per il bambino, interagire in un contesto in cui non si sente sicuro (come a scuola) può essere opprimente. Pertanto, molti bambini, a seconda del contesto in cui si trovano, finiscono per adottare un mutismo selettivo che può essere totale o parziale.

A differenza del mutismo traumatico, in cui il bambino perde completamente la parola dopo aver vissuto un evento traumatico, i bambini con mutismo selettivo non perdono completamente la parola. Riescono a parlare e socializzare in alcuni ambienti e con alcune persone. Il loro silenzio è un mezzo per evitare l’ansia sociale.

Bambino con mutismo selettivo.

Come si sviluppa?

Un’alta percentuale di bambini con mutismo selettivo sembra avere una predisposizione genetica all’ansia. Sono bambini che mostrano segni di forte ansia ed estrema timidezza sin dalla tenera età.

Le statistiche mostrano anche che un gran numero di bambini ha un temperamento che favorisce questa posizione conservatrice e in molti casi invalidante. Alcune situazioni suggeriscono che i bambini altamente inibiti sembrano avere una bassa soglia di eccitabilità dell’amigdala.

Ciò indurrebbe il bambino a interpretare determinati eventi e circostanze come segnali di potenziale pericolo quando, in realtà, non lo sono.

Solo il 20-30% di loro presentano delle leggere anomalie del linguaggio o nell’apprendimento. In questi casi, lo stress aggiuntivo fa sentire il bambino molto più ansioso quando si trova in circostanze in cui deve comunicare.

Una piccola percentuale di bambini con mutismo selettivo proviene da famiglie bilingue o che hanno trascorso un periodo di tempo in un paese straniero e, di conseguenza, si sono trovati ad ascoltare un’altra lingua durante il loro sviluppo linguistico (tra i due ed i quattro anni).

Il comportamento di un bambino con mutismo selettivo

È importante sapere che un bambino con mutismo selettivo ha un normale atteggiamento comunicativo in ambienti in cui si sente a suo agio. I genitori descrivono i loro figli come loquaci, divertenti, curiosi e persino testardi a casa.

Sintomi del mutismo selettivo

Quasi tutti i sintomi di un bambino con mutismo selettivo possono essere attribuiti all’ansia. Alcuni di questi sintomi sono:

  • Inibizione del temperamento. Il bambino è timido ed estremamente cauto in situazioni nuove al di fuori dell’ambito familiare. Spesso a casa adotta comportamenti inflessibili, lunatici e prepotenti. Questi bambini devono avere tutto sotto controllo.
  • Ansia sociale. Oltre il 90% dei bambini con mutismo selettivo presenta alti livelli di ansia sociale, nonostante godano di abilità sociali adeguate per la loro età (che però non mettono in pratica).
  • Sintomi fisici. Oltre al mutismo, questi bambini hanno ricorrenti mal di stomaco, nausea, vomito, mal di testa, dolori articolari, mancanza di respiro, diarrea e nervosismo.
  • In situazioni sociali in cui si sentono sopraffatti, è molto comune che mostrino un’espressione facciale neutra e non sorridano. Anche il loro linguaggio non verbale diventa rigido. Inoltre, evitano il contatto visivo e sembrano più interessati a giocare da soli. Alcuni possono mostrare questi sintomi in presenza di un gruppo di bambini o dell’insegnante. Tuttavia, possono interagire normalmente con alcuni compagni di classe.

Altri possibili sintomi

  • Disturbi intestinali, alla vescica o alimentari e mostrare un’elevata sensibilità alle luci molto intense o a suoni molto forti.
  • Alterazioni del tatto. Per esempio, quando la pelle tocca le etichette dei vestiti o quando qualcuno li tocca o pettina loro i capelli. Sono bambini con i sensi molto acuti, molto percettivi ed estremamente sensibili.
  • In classe tendono a isolarsi. Inoltre, hanno difficoltà a seguire una serie di istruzioni e si distraggono facilmente. Nonostante ciò, molti bambini con mutismo selettivo sono molto intelligenti e si concentrano sugli studi per sfuggire all’interazione sociale.
  • Possono avere diversi tipi di ansia: ansia da separazione, disturbo ossessivo compulsivo, tricotillomania, fobie specifiche e disturbi di panico.
Bambino abbracciato alla madre.

Come si tratta il mutismo selettivo?

Le terapie di intervento nei bambini che soffrono di mutismo selettivo si concentrano sul passaggio dalla comunicazione non verbale a quella verbale.

Gli obiettivi principali sono ridurre l’ansia, aumentare l’autostima e sviluppare le capacità comunicative e sociali. Esistono diversi approcci a partire dai quali si può programmare un intervento terapeutico:

  • Comportamentale. Si cerca, utilizzando il rinforzo positivo, di sostituire l’ansia con sentimenti o aspettative positive per bloccare indirettamente la risposta di evitamento (il silenzio).
  • Del gioco. Psicoterapia ed altri approcci psicologici che aiutano ad alleviare la pressione del processo di verbalizzazione e permettono ai bambini di rilassarsi.
  • Cognitivo comportamentale. Interviene sui pensieri che producono ansia. Riducendo i livelli di ansia, il bambino tenderà a essere più comunicativo.

In ogni caso, indipendentemente dal tipo di intervento, la soluzione non è mai costringere il bambino a parlare. Piuttosto, bisogna trasmettergli quel senso di sicurezza che gli permetterà di ridurre l’ansia anche nei contesti che non conosce e sui quali non ha controllo.


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