Odofobia: la paura di viaggiare
Inquietudine quando ci si deve allontanare da casa, dalla propria città e da tutto quello che si conosce e si ritiene sicuro. Angoscia alla sola idea che possa accadere qualcosa mentre siamo fuori casa. Vertigini, sudorazione e tachicardia quando si sale su un treno o su un aereo… Per quanto possa sembrare sconcertante, l’odofobia, ovvero la paura di viaggiare, è un disturbo in grado di minare la qualità della vita del soggetto che ne soffre.
La maggior parte di noi associa il viaggio a un’esperienza arricchente e non vede l’ora di intraprenderne uno. Allontanarsi dalla routine quotidiana e scoprire luoghi nuovi è per molti un potente stimolo. Eppure, non è così per tutti. C’è anche chi prova un vero e proprio panico nell’abbandonare le proprie sicurezze, è il caso di chi soffre di odofobia. E in alcuni casi il viaggio è un evento obbligato, che sia per motivi di lavoro o familiari.
L’ansia provata in queste situazioni è estremamente invalidante e persino limitante. Le fobie, per quanto possano apparire bizzarre e strane a chi non ne soffre (o non le comprende), possono essere devastanti per la persona che le vive sulla propria pelle.
Odofobia, la paura di viaggiare: sintomi, cause e strategie terapeutiche
L’odofobia accompagna l’essere umano sin dalla notte dei tempi. Non tutti sono contenti di abbandonare la propria zona di comfort. Prendere determinati mezzi di trasporto e raggiungere luoghi sconosciuti e fuori dal proprio controllo suscita agitazione, preoccupazione e paura.
In questo caso ci troviamo di fronte a un particolare tipo di fobia, classificata nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5). Una paura irrazionale e paralizzante, capace di limitare diversi aspetti sociali, personali e lavorativi dell’individuo.
Ciò nonostante, l’odofobia è vissuta in modo diverso a seconda dell’individuo. C’è chi ha paura dei mezzi di trasporto, chi dell’idea di stare lontano da casa oppure di confrontarsi con un ambiente sconosciuto. Ovviamente, sono in tanti a sperimentare insieme tutte e tre le dimensioni.
Può sembrare strano che una persona non ami viaggiare, eppure potrebbe soffrire di odofibia ed è un aspetto da tenere in considerazione. Le fobie colpiscono 1 essere umano su 23. Rappresentano, di fatto, il disturbo psichiatrico più comune e, chi più chi meno, soffre di una sorta di ansia limitante.
Quali sono i sintomi?
Come tutte le fobie, anche l’odofobia si manifesta con sintomi emotivi, cognitivi e fisici piuttosto eterogenei. Vediamo i più comuni.
Manifestazioni emotive
- Paura di salire su un qualsiasi mezzo di trasporto che ci possa portare lontano da casa.
- Avere la sensazione che possa accadere qualcosa di brutto durante il viaggio.
- Provare angoscia all’idea di abbandonare le proprie sicurezze.
- Provare vergogna nel condividere il problema con gli altri.
Sintomi cognitivi
- Impossibilità di farsi carico degli aspetti che riguardano il viaggio, i pensieri si accumulano e si rimane paralizzati una volta giunti in aeroporto o alla stazione.
- Immaginare le situazioni più avverse: incidenti, perdersi una volta giunti a destinazione, essere derubati, non trovare l’albergo, etc.
- Essere ossessionati dall’idea di dover viaggiare.
- Stato confusionale e blocco mentale.
Sintomi fisici
- Vertigini.
- Mal di stomaco e disturbi intestinali.
- Vomito.
- Tachicardia.
- Sudorazione.
- Eventuali attacchi di panico.
Quali sono le cause dell’odofobia?
Conoscere la causa che si cela dietro una fobia è alquanto difficile. Studi come quelli effettuati presso l’Istituto di Neuroscienze di La Timone (Francia) indicano che, in generale, questi disturbi tendono a manifestarsi in due modi:
- Fobie di origine traumatica. Nel caso dell’odofobia, potrebbe essere il risultato di una brutta esperienza, come essere stati vittime o testimoni di un attentato terroristico in un precedente viaggio.
- Senza uno specifico evento scatenante (fobie non specifiche). Nella maggior parte dei casi, tuttavia, entrano in gioco fattori genetici, familiari, ambientali o dello sviluppo.
Qual è il trattamento per la odofobia?
L’odofobia è spesso associata ad altre fobie, come la paura di volare. Nei casi più estremi può anche coesistere con l’agorafobia. Generalmente, però, è legata al disturbo d’ansia generalizzata (GAD).
È dunque facile imbattersi in situazioni complesse ed estremamente particolari, motivo per cui è fondamentale un’accurata diagnosi. Per quanto riguarda l’approccio terapeutico, è consigliabile adottare un approccio multidimensionale.
Da un lato, può rivelarsi utile la somministrazione di alcuni farmaci psicotropi come gli ansiolitici. Dall’altro, la psicoterapia si rivela utile in tutti casi e in particolare attraverso le seguenti strategie:
- Esposizione progressiva a stimoli fobici. La terapia dell’esposizione consiste nell’introdurre il soggetto agli stimoli che gli provocano ansia affinché impari a gestire le proprie emozioni e i pensieri. Tale tecnica risulta maggiormente efficace se abbinata alla terapia cognitivo-comportamentale.
- Ristrutturazione cognitiva, orientata a contrastare le idee catastrofiche tipiche dei soggetti affetti da odofobia.
- Tecniche di rilassamento e di respirazione.
È importante non sottovalutare mai le proprie paure, soprattutto quando iniziano a limitare diversi aspetti della propria vita. Le fobie sono il risultato di un disturbo d’ansia che richiede un intervento terapeutico.
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- Singh, Hemendra & Awayz, Hannah & Murali, Thyloth. (2017). An Unusual Case of Phobia: Hodophobia. The International Journal of Indian Psychology.