Origini della psicologia: storia, autori e modelli
La psicologia viene considerata oggi una scienza a consolidata, seppur in continua evoluzione e che attinge da svariate discipline. Grazie a essa diventa possibile comprendere molti concetti, aiutare gli altri, approfondire le nostre conoscenze… Ma quali sono le origini della psicologia?
E quali sono le origini della psicoterapia? Da dove ha avuto inizio “tutto”? Come stiamo per vedere, questi concetti sono strettamente correlati.
Nelle righe che seguono ripercorreremo le principali tappe storiche della psicologia, utili a comprendere le origini, gli sviluppi e lo stato attuale di questa disciplina. Siete curiosi? Non perdetevi questo articolo!
Le origini della psicologia
La storia delle origini della psicologia è molto lunga, ricca di contributi, autori e fatti interessanti. Dunque, in questo spazio ci siamo concentrati sulle tappe salienti, sui pilastri che hanno promosso la nascita di questa disciplina e della psicoterapia in generale.
Origini della moderna psicoterapia
Per poter parlare delle origini della psicologia dobbiamo tornare indietro nel tempo, a prima della nascita della psicoterapia.
Tra il V e il IV secolo a.C. fecero la loro comparsa le prime comunità tribali in Grecia e nel mondo antico. Quell’epoca era dominata da metafore sul soprannaturale e da spiegazioni magiche di tutto ciò che riguardava la psiche umana.
La malattia veniva percepita come possesso dell’anima e per “guarire” chi ne soffriva, in molti casi si faceva ricorso all’esorcismo (quando parliamo di malattia, facciamo riferimento anche alla malattia mentale).
Sebbene l’approccio non fosse dei migliori, queste sono le origini della moderna psicoterapia; qui si può già intravedere una preoccupazione per i comportamenti e i pensieri “fuori dalle righe”. Di quest’epoca fanno parte anche i primi filosofi: Pitagora, Platone, Aristotele, etc.
Ippocrate e Galeno: le origini della psicologia
Nel IV secolo a.C., fece la sua comparsa la figura di Ippocrate e, nel II secolo d.C., anche quella di Galeno. Da un parte, Ippocrate ipotizzò che le malattie fossero il prodotto di stati interiori dell’organismo. Propose, dunque, la sua teoria dei 4 umori ed elaborò la seguente correlazione con i temperamenti:
- Sangue: temperamento sanguigno
- Flemma: temperamento flemmatico.
- Bile gialla: temperamento collerico.
- Bile nera: temperamento malinconico.
Secondo Ippocrate la salute sarebbe un equilibrio dei 4 umori (crasi), mentre la malattia, uno squilibrio degli stessi (discrasia).
Dal canto suo, Galeno fece una sintesi della medicina antica, distinguendo le cose naturali (umori), dalle cose preternaturali (malattie) e dalle cose non naturali (ambiente). La guarigione consisterebbe nell’alterare le cose naturali mediante le cose non naturali.
Medioevo, Rinascimento ed età moderna
Nel Medioevo il potente pensiero religioso occidentale difendeva l’idea secondo la quale “la malattia mentale altro non è se non il frutto dell’azione del diavolo”.
Sant’Agostino propose, dunque, alcuni esercizi spirituali affinché avesse luogo il cambiamento personale “attraverso la confessione”.
In un secondo momento, nel Rinascimento la malattia mentale iniziò ad allontanarsi dal concetto di “possesso”, anche se le persone con disturbi mentali (ormai riconosciuto da decenni) erano ancora oggetto di maltrattamenti e persecuzioni.
Nell’Età Moderna fece la sua comparsa Gassner, che distingue tra le malattie preternaturali (delle quali si occupa il sacerdote) e quelle naturali (a cura del medico).
Nascita della psicoterapia
Arriviamo quindi alle origini della psicologia, che ovviamente vanno a braccetto con le origini della psicoterapia. Tra il XIX e il XX secolo fa la sua comparsa la corrente del magnetismo animale e, successivamente, l’ipnosi. Nello specifico è F. Cobbe che, nell’ultimo quarto del XIX secolo, utilizza il termine “psicoterapia” nei suoi articoli.
Van Helmont fonda il cosiddetto magnetismo animale o mesmerismo e Mesmer, il magnetismo. Queste dottrine sono un connubio di elettricità, magnetismo e astronomia, loro pilastri.
In particolare, con queste discipline ha inizio una ricerca dell’equilibrio nella persona mediante il ripristino dell’equilibrio dei fluidi, alterati da alcune malattie (tra le quali quelle mentali). Tutto ciò è possibile mediante strumenti come i magneti inizialmente, e con il fluido corporeo della persona, poi.
Impara tutte le teorie, padroneggia tutte le tecniche, ma quando devi toccare un’anima umana sii un’anima umana.
-Carl G. Jung-
Scuole di ipnosi
Successivamente arriva l’ipnosi, che emerge come il filo conduttore tra la guarigione prepsicologica e la psicanalisi. Nascono due scuole: la Scuola di Nancy (con figure come Lièbault e Bernheim) e la Scuola di Salpetriere (con Charcot e Janet).
Il metodo psicoterapeutico più spesso utilizzato nel XIX secolo diventa l’ipnosi (e, in particolare, la suggestione ipnotica).
A questo punto arrivano Binet (1889), con i suoi studi sull’ipnosi e sull’isteria, W. James (1890), che stabilisce i principi della psicologia, e J. Benedikt (1892), che tratta già i pazienti in stato di veglia.
Origini della psicologia: dal metodo catartico alla psicanalisi
Tra i metodi utilizzati all’epoca, tra quelli che ci aiutano a comprendere le origini della psicologia, troviamo il metodo catartico e la psicoanalisi (tutt’ora attuale).
Fu Breuer a ideare il metodo catartico. Lo scopo era quello di aiutare a rivivere e a lasciare andare le emozioni patogene associate a eventi traumatici, attraverso l’ipnosi. Si tratta del punto di partenza per Freud.
Con il padre della psicoterapia compaiono concetti come il transfert, la resistenza, il meccanismo delle ingiunzioni, di difesa, etc.
Sviluppi della psicoterapia e attualità
Arriviamo dunque allo sviluppo della psicoterapia propriamente detta, con Wundt e i suoi inizi, che delineano il confine tra la psicologia scientifica e la psicologia applicata.
Le tecniche di psicoanalisi e di proiezione acquisiscono forza con l’arrivo della I Guerra Mondiale, prima del dissenso degli approcci psicometrici. Arrivano il XX e il XXI secolo, e con essi:
- Anni ’30: le prime opere sulla personalità, dalla mano di Allen, Allport, Murray e Rogers, ad esempio.
- Anni ’40: c’è un avvicinamento tra la psicologia scientifica e la psicoanalisi. Fa la sua comparsa il comportamentismo, con le sue “soluzioni pratiche e rapide ai problemi” (Skinner e Wolpe).
- Anni ’50: la psicologia umanista, in quanto movimento filosofico e sociale. Inoltre, fa la sua comparsa la “Terza Forza”, con autori come Maslow.
- Anni ’60: compaiono i modelli cognitivi, come Ellis, Beck e Mahoney.
La psicologia oggi
Nel nostro viaggio alla scoperta delle origini della psicologia abbiamo incontrato diversi autori, tecniche e procedimenti psicoterapici che hanno segnato lo sviluppo di questa disciplina scientifica.
Attualmente esistono tra i 250 e i 300 modelli psicoterapici, anche se la tendenza è una spinta verso l’ecletticismo, un approccio che mescola contributi di diverse correnti teoriche, nel tentativo di elaborare un quadro comune di riferimento.
Così, la varietà di orientamenti è il tallone di Achille e al contempo il punto forte della psicologia. Inoltre, riesce a rispondere alle esigenze di un’ampia gamma di persone, ma al tempo stesso produce continui punti di confusione che non rendono facile addentrarsi in essa.
Un fatto curioso è che negli ultimi anni si è osservato un aumento del numero di modelli cognitivi, persiste il comportamentismo e si è visto un consolidamento dell’umanismo e del modello sistemico, che è in piena evoluzione (come molti altri).
La psicologia non può dire alle persone come vivere la propria vita, ma può offrire loro gli strumenti per mettere in atto il cambiamento personale e sociale.
-Albert Bandura-
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