Padre Anthony de Mello, caposaldo della psicologia spirituale
Padre Anthony de Mello fu un sacerdote gesuita indiano, guida spirituale e psicoterapeuta che ottenne una notevole fama attraverso i suoi libri, le sue conferenze e la sua personalità unica. Fu una figura scomoda per molti e stimolante per altri. Si avvicinò a tutte le religioni esaltandone la bellezza e la profondità, donandoci inoltre preziosi consigli per la crescita personale.
Il suo approccio fu essenziale, unico ed efficace. In libri come Riprenditi la vita, nonché la sua ultima opera, afferma che tutti noi veniamo al mondo felici e che lentamente ci rinchiudiamo nelle nostre prigioni personali di sofferenza, in cui smettiamo di essere consapevoli del nostro potenziale. I nostri pensieri, sottolinea, sono sempre i nostri peggiori nemici.
Ciò su cui Padre de Mello insisteva era la necessità di accettare la propria natura spirituale. Egli accettava completamente ogni credenza religiosa, considerando ognuna come casa propria. Il suo approccio, spesso panteistico, non piaceva troppo alla Chiesa cattolica e i suoi insegnamenti furono vietati durante il papato di J. Ratzinger. Tuttavia, questo divieto venne in seguito revocato.
Padre Anthony de Mello è senza dubbio uno degli scrittori più prolifici in quanto a libri di spiritualità. I suoi testi e messaggi sono un invito all’evoluzione personale, ma anche un esercizio rivoluzionario di grande ispirazione. In parole come “afferra una frase che lui dice, scuotila finché tutte le parole cadono. Ciò che rimarrà infiammerà il tuo cuore” ci mostra l’essenza del suo carattere.
Le sue principali influenze furono il maestro buddista Theravada Chah Subhato e il filosofo J. Krishnamurti. Nonostante siano passati più di trent’anni dalla sua morte, i suoi libri continuano a vendere e ispirare le nuove generazioni. Poche figure ci hanno insegnato in modo così emblematico a risolvere i conflitti, e a lavorare sulla nostra libertà e felicità.
“L’amore perfetto esclude la paura. Dove c’è amore non ci sono pretese, aspettative, dipendenza. Io non esigo che voi mi facciate felice; la mia felicità non alberga in voi. Se mi doveste lasciare, non mi sentirei dispiaciuto per me stesso; godo immensamente della vostra compagnia, ma non mio abbarbico a voi.”
-Anthony de Mello-
Biografia di Padre Anthony de Mello
Anthony de Mello nacque il 4 settembre del 1931 a Bombay, in India. La sue era una famiglia cattolica della classe media. Suo padre Frank e sua madre Louisa, entrambi originari di un territorio portoghese chiamato Goa, speravano per il figlio maggiore una prospera carriera nel settore ferroviario o, meglio ancora, che studiasse all’università.
Ebbene, Anthony de Mello manifestò precocemente una chiara vocazione: voleva diventare un sacerdote gesuita. Fu nel luglio del 1947 che decise di unirsi alla Compagnia di Gesù nel seminario di Vinalaya, alla periferia di Bombay. Più tardi, a partire dal 1952, iniziò la sua formazione accademica. Trascorse tre anni a Barcellona, in Spagna, dove si dedicò allo studio della filosofia.
In seguito si iscrisse alla Loyola University di Chicago per formarsi come psicologo. Qui subì l’influenza e l’ispirazione di Carl Rogers, famoso psicologo americano padre, insieme ad Abraham Maslow, dell’approccio umanistico in psicologia. Così, durante gli anni della formazione, De Mello ebbe l’occasione di apprendere dalle diverse culture e di studiare lingue quali spagnolo, francese, portoghese e marathi.
Padre Antony de Mello e la ricerca della spiritualità in tutte le religioni
Fu durante gli anni ’70 che Anthony de Mello aprì la sua mente e il suo cuore alla pratica della meditazione vipassana. In quel periodo, inizia a mostrare una certa vicinanza alla spiritualità buddista, trovando in essa quei benefici in grado di arricchire ulteriormente gli insegnamenti dei gesuiti.
A suo parere, tutte le religioni sono i grado di offrire prospettive di guarigione per l’essere umano. Per questo motivo, le accettò tutte e da tutte fu ispirato. Perché, a suo avviso, la risposta spirituale di Gesù Cristo era valida quanto quella di Confucio, Lao Tzu o Buddha. Così, in libri come Il canto dell’usignolo. Così lo ricordano gli amici, pubblicato nel 1982, Anthony de Mello definisce la spiritualità come segue:
La spiritualità è ciò che porta una persona alla trasformazione interiore. Pertanto, ognuno deve trovare la propria strada. Alcuni lo faranno in modo tradizionale. Altri lo faranno seguendo prospettive diverse. Dopo tutto, non c’è spiritualità se non funziona per te. Una coperta smette di essere tale se non ti tiene al caldo.
Un altro aspetto ben noto di questo sacerdote gesuita e psicoterapeuta indiano era la sua grande capacità di condurre ritiri spirituali in cui guidare e ispirare gli altri. Possedeva grande carisma e una personalità che in molti definivano travolgente. Tuttavia, per alcuni era poco più che un eretico.
Osò formulare idee e difendere posizioni che i cattolici più tradizionali non potevano comprendere. Fu un insegnante interreligioso che apprezzava e difendeva allo stesso modo l’induismo, l’ebraismo, il buddismo e il cattolicesimo, perché tutte le formule religiose erano per lui valide e di grande ispirazione. Il suo carisma lo rese sempre convincente arrivando a radunare intorno a sé migliaia di seguaci.
Un maestro spirituale negli Stati Uniti
Negli anni ’70 fondò lo Sadhana Pastoral Counseling in India. In seguito, dedicherà tutta la sua vita a diffondere la spiritualità orientale negli Stati Uniti attraverso racconti ed esercizi. Fu un guaritore spirituale e psicologo che viaggiava da est a ovest, insegnando alla gente un tipo di preghiera basata sulla meditazione vipassana.
Le sue lezioni furono sempre un successo, così come i discorsi con i quali aiutava le persone a concentrarsi sul presente e a essere più consapevoli delle proprie emozioni, pensieri e bisogni. L’Università di St. Louis, ad esempio, ospitava ogni estate i suoi corsi, nonché le presentazione dei suoi libri. Ne scrisse 18 in totale, un successo di vendita assoluto in grado di ispirare milioni di persone in tutto il mondo.
Purtroppo, Anthony de Mello morì improvvisamente nel 1987, a 55 anni, a causa di un attacco di cuore mentre si trovava a New York. Dopo il triste evento, il suo retaggio spirituale e teorico si è ulteriormente esteso, adempiendo in questo senso a molti dei suoi scopi.
Ci ha insegnato a essere più consapevoli del nostro valore, invitandoci, soprattutto, a “svegliarci” per contattare noi stessi e ciò che ci circonda. Solo così saremo in grado di scoprire maggiori opportunità di essere felici.
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- De Mello, Anthony (2008) Redescubrir la vida. Lumen