Paura dei piccioni o ornitofobia

La paura dei piccioni è una fobia piuttosto comune. Provoca rifiuto sproporzionato, paura e disgusto nei confronti di questi animali. Cos'altro sappiamo al riguardo e come viene trattata in psicoterapia?
Paura dei piccioni o ornitofobia

Ultimo aggiornamento: 09 agosto, 2021

Le fobie specifiche sono disturbi d’ansia che, secondo uno studio di ESEMeD-Spagna (2006), hanno una prevalenza annua del 3,6% (contro il 4,52% della prevalenza nel corso della vita). Si tratta dei disturbi d’ansia più diffusi tra la popolazione. Tra queste troviamo l’ornitofobia, la paura degli uccelli, nello specifico la paura dei piccioni.

Le fobie specifiche, e più per l’esattezza quelle verso gli animali, di solito compaiono durante l’infanzia e se non vengono trattate difficilmente scompaiono in maniera spontanea. Quali sintomi presenta questo disturbo e come può essere affrontato in terapia? Scopriamolo in questo articolo.

Cos’è l’ornitofobia?

L’ornitofobia è una fobia specifica di tipo animale. Le fobie specifiche sono disturbi d’ansia caratterizzati da una paura irrazionale, intensa e sproporzionata nei riguardi di un determinato stimolo o situazione, in questo caso i volatili. La fobia dei piccioni è un tipo di ornitofobia molto diffuso.

Quando si pensa allo stimolo fobico o quando lo si ha davanti, le reazioni più comuni sono l’evitamento (sintomo comportamentale), psicologiche (disagio alla sola idea di un piccione) e fisiologiche come tachicardia, sudorazione o pressione al petto.

Più grave è la fobia, maggiori e più intensi saranno i sintomi. Per esempio, sentirsi male solo all’idea del contatto con i piccioni.

Piccioni in gruppo.


Paura sproporzionata dei piccioni ed evitamento

Le fobie specifiche vanno oltre la paura, poiché più che paura si tratta di panico o ansia eccessiva tenendo conto dell’oggetto che produce queste reazioni. In generale, le fobie si verificano di fronte a oggetti o situazioni che non sono pericolose; in caso contrario, i sintomi della fobia sono comunque sproporzionati rispetto al pericolo.

D’altra parte, nelle fobie specifiche come l’ornitofobia appare l’evitamento dello stimolo fobico (o una “resistenza” a esso con elevato disagio). La persona che soffre di ornitofobia, pertanto, eviterà a tutti i costi di stare vicino ai piccioni.

Cause dell’ornitofobia

Le fobie specifiche compaiono per molteplici cause, ma la più frequente è una pregressa esperienza traumatica con lo stimolo fobico. In questo caso, la causa più probabile è una brutta esperienza con i piccioni.

Questo volatile, in una certa misura, produce disgusto, che aumenta l’attivazione emotiva associata alla fobia. Altre cause frequenti dell’ornitofobia sono ricevere, vedere o sentire ripetutamente di persone “attaccate” dai piccioni, ad esempio, familiari o amici.

D’altra parte, alla base dell’ornitofobia potrebbe esserci anche una certa predisposizione personale (biologica) ai disturbi d’ansia.

Trattamento per la paura dei piccioni

Secondo la Guida ai trattamenti psicologici efficaci di Marino Pérez (2010), esistono due trattamenti efficaci per le fobie specifiche: la terapia dell’esposizione e la terapia cognitiva.

Terapia dell’esposizione

Durante la terapia dell’esposizione il soggetto verrà incoraggiato ad avvicinarsi progressivamente ai piccioni. Prima attraverso l’immaginazione, poi attraverso la realtà, avvicinandosi a poco a poco, poi sempre un po’ di più, e via dicendo.

Di solito viene elaborata una gerarchia di elementi che vanno dal meno al più ansioso, e gli elementi vengono “superati” a poco a poco.

Lo scopo della terapia dell’esposizione è far sì che la persona sia in grado di far fronte allo stimolo fobico senza che si manifestino tutte quelle reazioni fisiologiche tipiche delle fobie specifiche (sudorazione, pressione sul petto, nausea, vertigini, ecc.).

La terapia cognitiva per trattare la paura dei piccioni

La terapia cognitiva funziona principalmente attraverso la ristrutturazione cognitiva. Il suo obiettivo è modificare i pensieri disfunzionali che la persona ha in relazione ai piccioni e di cambiarli per altri più realistici e adattivi.

Tra i pensieri che possiamo trovare in chi soffre di ornitofobia, ci sono: “i piccioni sono pericolosi”, “i piccioni mi faranno del male”, “mi spaventeranno”, “perderò il controllo quando si avvicineranno a me”, eccetera.

Uomo in terapia.


Altri approcci: la terapia breve strategica

I due trattamenti citati in precedenza sono quelli maggiormente riconosciuti dalla terapia cognitivo comportamentale, ma ci sono anche altri orientamenti che si sono dimostrati efficaci. Ad esempio, la terapia breve strategica, che fa leva sulla curiosità.

Questo approccio incoraggia il paziente a sviluppare la curiosità, e non tanto la paura, nei confronti dell’oggetto temuto. Si tratta di una soluzione pratica e creativa che valorizza le strategie già utilizzate dal paziente.

Il ruolo del disgusto nelle fobie

E voi, avete paura dei piccioni? Avete mai provato a combattere questa paura? È importante differenziare il panico autentico nei confronti di questo animale dal semplice disgusto nei suoi confronti, poiché nel secondo caso non stiamo parlando di una fobia (se la paura o il terrore non compaiono).

Tuttavia, ciò non significa che le fobie verso gli animali (come gli scarafaggi) siano associate a un certo disgusto per lo stimolo temuto. Alla base di molte fobie c’è il disgusto, sensazione fisica di dispiacere prodotta da certi stimoli come l’odore o la vista di qualcosa che non ci piace per niente.

Non temere né la prigione né la povertà né la morte. Ma temi la paura.”

-Giacomo Leopardi-


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