Paura del cambiamento: come assumersi il rischio?
Se avete paura del cambiamento e questo vi ha ostacolato tutta la vostra vita, non pensiate di essere i soli. È un atteggiamento molto comune e lo è per un motivo preciso. La paura di cambiare può essere utile in alcune circostanze, ma in altre è paralizzante. Approfondiamo insieme.
La paura del cambiamento è un sentimento utile quando si tratta di adattarci a una situazione, ma può diventare un serio ostacolo. È qualcosa che abbiamo appreso nel corso della vita, ereditato dai nostri genitori, maestri, amici o perfino dalla cultura di appartenenza.
La saggezza popolare spesso ci consiglia di essere cauti nel prendere una decisione che conduce a un cambiamento. Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa ne è un chiaro esempio, i protagonisti incarnano il vecchio detto “è meglio un male già noto che un bene non sperimentato”. Il buon senso popolare ci avverte dei possibili rischi connessi al cambiamento. Tuttavia, se preso alla lettera, questo consiglio diventa un limite che ci impedisce di cambiare quando è vitale.
Preferiamo evitare il rischio e tenerci il “male”, scomodo, ma familiare, piuttosto che affrontare l’ignoto. Detto in altre parole, scegliamo di restare nella nostra zona di comfort.
La zona di comfort
La zona di comfort è quel luogo o stato mentale in cui ci sentiamo, apparentemente, comodi e sicuri. Questa sensazione è dovuta al fatto che sostiamo in una dimensione che conosciamo e da cui sappiamo cosa attenderci. La zona di comfort può essere anche un luogo fisico, ma sempre legato a quel senso di sicurezza e agio mentale che non necessariamente è sinonimo di benessere.
Non è negativa di per sé, ma lo diventa quando ci adagiamo pur sapendo che non è sano, che frena la nostra crescita personale e la felicità. Quando diventa un ceppo che ci blocca, dobbiamo iniziare a porci qualche domanda.
Ma come fare? In primo luogo, riflettendo sui motivi del nostro comportamento e, soprattutto, capendo cosa vogliamo ottenere. Sostiamo lì per abitudine o per necessità? Questa sensazione di sicurezza nasce dalla paura o piuttosto dalla comodità?
Se non cambiamo niente, avvertiremo senz’altro che i rischi sono minori. Ma è sempre così? In realtà, restare dove siamo comporta un rischio enorme, quello di non essere mai felici. Fare un passo fa paura, terrorizza a volte, ma è solo paura dell’ignoto.
La paura del cambiamento
Perché il cambiamento fa tanta paura? Quante proposte abbiamo rifiutato per evitare un rischio? Forse tante e in tutti gli ambiti della nostra vita.
A volte decidiamo di accettare una situazione sgradevole. Preferiamo sopportare pur di non affrontare le possibili conseguenze negative del cambiamento, dimenticando le possibili conseguenze positive. E la nostra felicità?
Essere prudenti è un atteggiamento positivo e vantaggioso, ci protegge in molte situazioni. Chi non rischia, tuttavia, né vince né perde. In altre parole, restiamo in quello stato di normalità che abbiamo creato. Tuttavia, la vita è continuo cambiamento e, a volte, dobbiamo assumerci un rischio per crescere come esseri umani, come coppia, come professionisti, economicamente.
Il cambiamento ci spaventa, perché è carico di incertezza, dell’impossibilità di prevedere risultati e conseguenze. Potrebbe portare a un miglioramento o forse no. La questione è che ci sono momenti in cui rischiare è essenziale e non sempre le cose vanno poi male.
Come affrontare la paura del cambiamento?
È una domanda difficile. Non esiste una formula segreta. Tutti i cambiamenti sono soggetti a più di una variabile, alcune delle quali non dipendono da noi. Questo è un aspetto che non dobbiamo dimenticare, ma che non deve scoraggiarci.
Quando decidiamo di operare un cambiamento nella nostra vita, è molto importante chiarire la motivazione che ci spinge a farlo. Se abbiamo già capito il perché della nostra decisione, siamo a metà strada.
Il cambiamento può spaventare, è una reazione normale. La paura è un’emozione che ci mette in guardia di fronte ai pericoli; dobbiamo ascoltarla e capire cosa ci sta dicendo; e dobbiamo ascoltare noi stessi.
Un buon esercizio è quello di dare un nome alla paura, darle un volto: così sarà più facile capire su quale terreno ci stiamo avventurando. Questo, insieme alle risposte circa le nostre motivazioni, ci darà la forza necessaria per affrontare il cambiamento.
Rischiare per crescere
Questo non significa che dobbiamo vivere rischiando continuamente, ma quando sentiamo che un aspetto della nostra vita non va per il verso giusto, è necessario affrontare il rischio e cambiare.
Essere prudenti nel prendere una decisione importante è un atteggiamento sempre valido, ma non dobbiamo restare bloccati in una situazione che percepiamo come stretta o che preclude la nostra crescita.
A volte non è necessario fare un cambiamento grande, bensì modificare piccoli dettagli che fanno la differenza. L’importante è esserne coscienti, coltivare la forza necessaria per andare avanti e cominciare a essere coraggiosi. Siamo i soli responsabili della nostra felicità, spetta a noi la decisione di percorrere una strada o un’altra.