Persone autorealizzate secondo Abraham Maslow
Le persone autorealizzate sono quelle che hanno trovato il perfetto equilibrio tra “io ideale” e “io reale”. Sono individui poco convenzionali, liberi, soddisfatti, grati e sensibili a loro volta ai problemi del mondo. All’interno della gerarchia delle necessità umane enunciate da Maslow, bisogna dire che sono pochi quelli che riescono a raggiungere la vetta.
Questa famosa gerarchia, schematizzata nella classica piramide ascendente, fu enunciata da Abraham Maslow nel 1943. È passato sicuramente monto tempo, tuttavia, rimane del tutto valida e rappresenta uno dei pilastri fondamentali della psicologia umanistica e della psicologia positiva.
“Un musicista deve fare musica, un artista deve dipingere, un poeta deve scrivere. Ciò che un uomo può essere, deve esserlo.”
-Abraham Maslow-
Non solo, potremmo dire che sono pochi gli approcci che ispirano a tal punto, essendo al contempo così preziosi per quelle radici che nutrono la “crescita personale”. Al giorno d’oggi la maggior parte di noi passa molto tempo a scalare i primi scalini di questa piramide dei bisogni, in un viaggio continuo di avanti e indietro, senza che ci avanzino risorse da utilizzare per soddisfare le “esigenze superiori”.
Ad esempio, tutti noi sappiamo che non è sempre garantito lo scalino della sicurezza, con il lavoro stabile che richiedono le necessità basilari. A volte, anche le relazioni di coppia vanno e vengono. Pertanto, dobbiamo ammettere che non è sempre facile scalare la vetta della “piramide”, raggiungere quell’apice in cui si ottiene la tanto attesa autorealizzazione.
Dobbiamo pensare a questo obiettivo come a un viaggio in cui investire piccoli sforzi quotidiani, investimenti coraggiosi e azioni determinate. È importante considerare un altro aspetto interessante. Questo viaggio non è sempre felice o facile. In realtà, gli psicologi umanistici ci ricordano che figure come Nelson Mandela, Gandhi o Viktor Frankl sono chiari esempi di persone autorealizzate.
Vediamo quali sono le caratteristiche che le definiscono.
Caratteristiche della persone autorealizzate
1. Sono motivate dall’ignoto e dall’ambiguo
Accettare l’incertezza, vedere le opportunità di fronte all’ignoto e provare interesse per queste ambiguità che a volte presenta la vita, sono aspetti che caratterizzano questa mente aperta e flessibile in grado di adattarsi alle situazioni più complesse.
È ciò che Abraham Maslow, a suo tempo, aveva definito come necessità di aggiornamento. Niente è così importante per continuare a crescere e investire nel nostro potenziale quanto essere sensibili alle nuove informazioni, ricettivi a questi approcci diversi e aperti a ciò che il nostro ambiente può offrire.
2. Valutazione obiettiva della realtà
Questa dimensione che definisce perfettamente le persone autorealizzate non è molto utilizzata, non si vede molro nei nostri contesti quotidiani e in chi ci circonda. Inoltre, nemmeno noi potremmo essere obiettivi quando si tratta di osservare tutto ciò che ci circonda. La maggior parte di noi è soggetta a giudizi, stereotipi, pregiudizi e alla chiara difficoltà di essere un po’ più equi, più umili e ricettivi a ciò che ci circonda.
Se fossimo un po’ più obiettivi e ci liberassimo di tutti questi giudizi di valore, vedremmo la realtà in un altro modo.
3. Poco convenzionali e umili
Le persone autorealizzate hanno un proprio segno distintivo. Un proprio marchio, un carisma e una luce capace di ispirare gli altri. Si sono fatte da sole, e lo hanno fatto attraverso un processo in cui hanno imparato ad accettarsi, con i loro pregi e difetti, avendo ben chiare le priorità e il modo per conquistare i loro obiettivi vitali.
Sanno quello che vogliono e godono del loro essere autentiche, comportandosi in ogni momento con la perfetta arte in cui non si ha paura di mostrarsi al mondo così come si è, ma sapendo allo stesso tempo rispettare gli altri e tirare fuori il meglio da loro.
“Una persona non può scegliere con saggezza nella vita a meno che non osi ascoltare se stesso, il suo io, in ogni momento della sua vita.”
-Abraham Maslow-
4. Sono motivate per la crescita, non per soddisfare le loro esigenze
L’abbiamo detto all’inizio: molti di noi affrontano nella vita di tutti i giorni le necessità che occupano i gradini più bassi della piramide di Maslow, vale a dire l’occupazione, la casa, un buon partner, amicizie solide… Tuttavia, c’è una cosa su cui dovremmo riflettere.
Il nostro stile di vita e la nostra società generano inerzia: tutte queste dimensioni oscillano, cambino, si trasformino… Poche cose sono sicure, il lavoro va e viene, ci sono amici che ci lasciamo alle spalle e persone favolose che abbiamo appena incontrato e ci collegano con brio alla vita…
Non è necessario avere “assicurati” i gradini più bassi della piramide per salire fino alla cima, l’ideale è raggiungere una buona autorealizzazione affinché sia possibile trovare in modo più maturo e inclusivo tutti questi processi di base di appartenenza e sicurezza. Le persone autorelizzate, quindi, si concentrano soprattutto sulla propria crescita personale, sul capire che a volte ci sono momenti difficili, ma che con opportune strategie psicologiche tutte le avversità possono essere superate.
5. Hanno un proposito
A tutti noi piace condividere sui social network frasi suggestive e motivazionali. Una delle più note è quella che ci ricorda che “non dobbiamo addormentarci senza un sogno né svegliarci senza un proposito”. Tuttavia, spesso andiamo a letto preoccupati e ci svegliamo con più paure che obiettivi.
Proviamo a rigirare il “chip”, smettiamo di vedere l’orizzonte pieno di ostacoli e recinzioni e visualizziamo un proposito reale. Un obiettivo vitale, che a sua volta possa essere suddiviso in piccoli obiettivi che ci rafforzano quando li raggiungiamo. Se investiamo forze, motivazione ed energia su un obiettivo solido, cambieranno molte cose.
6. Si sentono grate
Le persone autorealizzate hanno la straordinaria capacità di vedere e apprezzare ciò che le circonda con l’innocenza e la magia tipiche di un bambino. Ogni cosa ha le sue sfumature e quella luce in grado di ispirare, di invitare a essere un po’ meglio ogni giorno.
Perché la vita davanti ai loro occhi, non può essere più bella e quindi sono grati per tutto quello che c’è intorno a loro. Ogni persona conosciuta, ogni esperienza passata o evento presente… Perché tutto, ma proprio tutto, le ha aiutate a imparare e crescere.
7. Costruiscono relazioni profonde con pochi, ma provano affetto per tutta l’umanità
Le persone autorealizzate sono molto selettive nel creare legami; cercano prima la qualità che la quantità. Quando lo fanno, quando costruiscono una relazione di coppia o un’amicizia, investono attenzione, cura, grande affetto, molta umiltà e creatività per dare forma a un legame solido e appagante per tutte le parti.
Anche se il loro circolo più intimo di solito è ristretto e ridotto, provano un affetto e un interesse attivo per l’umanità. Sono persone solidali e si preoccupano di questioni universali, come la discriminazione, la fame e le disuguaglianze sociali. I loro principi etici sono molto forti e non esitano a essere attivi nella difesa dei diritti altrui.
In conclusione, è possibile che molti di noi si vedano identificati in più di una delle dimensioni qui esposte. Tuttavia, ricordiamo che non è sufficiente sentirsi definiti, non basta “essere”, bisogna “mettere in pratica” l’autorealizzazione ed essere agenti proattivi non solo nella nostra crescita personale, ma anche nel benessere altrui. Perché questo è l’obiettivo finale della piramide di Abraham Maslow, essere in grado di trasformare il mondo per portarlo a un altro livello di benessere, di convivenza e di armonia…
“Le persone autorealizzate hanno un profondo sentimento di identificazione, di simpatia e di affetto per gli esseri umani in generale. Sentono una parentela e una connessione, come se tutti fossero membri della loro famiglia…”
-Abraham Maslow-
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- Ellis, A. (2004). Conseguir la autorrealización. RET: revista de toxicomanías, 38, 32.
- Maslow, A. H. (1991). Motivación y personalidad. Ediciones Díaz de Santos.
- Soriano, M. M. (2001). La motivación, pilar básico de todo tipo de esfuerzo. Proyecto social: Revista de relaciones laborales, (9), 163-184.