Plasticità neuronale e lettura: quale legame?

Quando impariamo a leggere, scolpiamo il cervello. Questo meccanismo ci permette di acquisire abilità complesse - non condizionate dalla trasmissione genetica - come l'interpretazione dei simboli.
Plasticità neuronale e lettura: quale legame?
María Alejandra Castro Arbeláez

Scritto e verificato la psicologa María Alejandra Castro Arbeláez.

Ultimo aggiornamento: 05 gennaio, 2023

La maggior parte delle situazioni che la vita ci mette davanti richiede un adattamento da parte nostra. È inoltre possibile che il cervello debba soffrire o partecipare attivamente a tale adattamento. Ed è proprio in tal senso che si esprime il legame tra plasticità neuronale e lettura.

In questo articolo descriviamo la plasticità cerebrale e diamo uno sguardo approfondito al sistema nervoso, da una prospettiva biologica e ambientale. Se volete conoscere il legame tra plasticità neuronale e lettura, continuate a leggere!

“Ogni individuo, se lo vuole, può diventare scultore del proprio cervello.”

-Santiago Ramón y Cajal-

Connessioni neurali.

Plasticità neurale e lettura: cosa sono rispettivamente?

La plasticità neuronale è un affascinante fenomeno che coinvolge il sistema nervoso. È un meccanismo grazie al quale alcuni neuroni si formano, altri che cambiano il loro schema di ramificazione attraverso i loro rami (dendriti) e altri ancora muoiono.

Parliamo di un fenomeno che rende possibile l’oblio, ma anche l’apprendimento. A mano a mano che acquisiamo nuove conoscenze, grazie a detta plasticità, il cervello si trasforma. È ciò si verifica lungo tutto il corso della vita.

D’altro canto, la lettura, secondo la Treccani, è “l’azione di decifrare un testo scritto”. Un’esperienza associata all’apprendimento e che richiede di essere praticata.

Relazione tra plasticità neuronale e lettura

La plasticità neuronale e la lettura sono strettamente legate. Entrambe coinvolgono il sistema nervoso. Quando impariamo a leggere, si verificano diversi meccanismi cognitivi, tra cui l’attivazione della corteccia occipitale. Allo stesso modo, avviene una riorganizzazione dei circuiti neurali.

L’aspetto interessante è che si tratta di un meccanismo di attivazione ambientale, giacché fino a oggi non è stata individuata alcuna componente genetica specificamente legata all’interpretazione dei simboli. Si tratterebbe, pertanto, di un processo con un importante indirizzamento o condizionamento culturale.

Durante la lettura, di fatto, si attivano le aree dedite alla traduzione di simboli o lettere in linguaggio e il sistema visivo: le informazioni vengono trasformate affinché possano esser comprese. Allo stesso modo, si attiva l’area di riconoscimento di volti e oggetti complessi e si creano nuove connessioni.

Quando impariamo a leggere, avvengono importanti cambiamenti a livello cognitivo. In sintesi, aumenta l’attività cerebrale della corteccia. Ed è per questo si parla di riorganizzazione corticale.

La ricerca scientifica in merito alla relazione tra plasticità neuronale e lettura

Cosa dice la scienza al riguardo? La ricerca neuroscientifica ci ha fornito molte risposte. Attraverso studi di neuroimaging, si è potuta studiare l’attivazione del cervello per aree.

Nello studio condotto da Skeide e colleghi (2017), sono state ottenute immagini del cervello di persone che non avevano ancora imparato a leggere e scrivere. Nel corso della ricerca, sono stati osservati cambiamenti significativi nella fase di apprendimento della lettura e della scrittura.

Nello specifico, si tratta di uno studio longitudinale che ha fatto uso della risonanza magnetica funzionale nei momenti in cui soggetti erano a riposo. Si è dimostrato che dopo 6 mesi di alfabetizzazione si possono già notare diversi cambiamenti nella fisiologia del cervello.

Uno studio più recente ha ottenuto risultati che vanno nella stessa direzione. Boltzmann e colleghi (2019) hanno condotto delle ricerche nell’ambito dell’acquisizione della lettura in età adulta.

Hanno infine pubblicato un articolo sullo Zeitschrift für Neuropsychologie nel quale si legge che la maggior parte degli studi condotti associa l’apprendimento della lettura in età adulta a cambiamenti strutturali e funzionali del cervello.

Donna che legge.

Quali aree cerebrali si attivano?

Quando si impara a leggere in età adulta, si attivano altre aree cerebrali oltre la corteccia occipitale: le aree sottocorticali, il mesencefalo e il talamo. I ricercatori hanno scoperto che si attivano anche le connessioni tra il lobo occipitale e il collicolo superiore e i nuclei pulvinari.

Tuttavia, bisogna considerare che durante la lettura facciamo anche uso dell’attenzione, strettamente associata al movimento oculare. Allo stesso modo, possono attivarsi meccanismi di autoregolazione per lo svolgimento di un compito, come il controllo motorio ed emotivo, legato alle funzioni esecutive.

Queste ricerche hanno individuato nuove aree di attivazione in relazione alla lettura, mentre la riorganizzazione corticale era già ben nota. Tali risultati si sommano all’ipotesi che la base neurale della lettura sia molto più ampia di quanto si pensasse.

In sintesi, la plasticità neuronale e la lettura sono legate alla riorganizzazione corticale e all’attivazione di diverse aree cerebrali che generano cambiamenti strutturali e funzionali. La lettura, pertanto, arricchisce le connessioni del nostro cervello; mentre apprendiamo, diventiamo scultori.


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  • Boltzmann, M., Münte, T., Mohammadi, B., & Rüsseler, J. (2019). Functional and structural neural plasticity effects of literacy acqusition in adulthood. RevistaZeitschrift für Neuropsychologie, 30, 97-107. https://doi.org/10.1024/1016-264X/a000254.

  • Skeide, M.A., Kumar, U. Mishra, R.K., Tripathi, V. N., Guleria, A., Singh, J.P., Eisner, F., & Huettig, F.(2017) Learning to read alters cotico-subcortical cross-talk in the visual system of illiterates. Science asvances, 3(5), e1602612. DOI: 10.1126/sciadv.1602612


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