Il potere dei paradossi per cambiare atteggiamento

Il potere dei paradossi per cambiare atteggiamento

Ultimo aggiornamento: 01 aprile, 2017

Un paradosso è un’idea strana contraria a quanto si considera generalmente vero. Si tratta di figure di pensiero che consistono nell’utilizzo di espressioni o frasi che implicano una contraddizione. Ci sono diversi tipi di paradossi che riguardano la logica, l’infinito, la probabilità, la fisica o la geometria.

Molti di questi paradossi si presentano nella nostra vita quotidiana anche se non ne siamo sempre consapevoli; tra questi vi è il dilemma di Monty Hall. Lo conoscete?

Il dilemma di Monty Hall

Il dilemma di Monty Hall è un problema matematico di probabilità basato su un quiz televisivo americano. Nel quiz il concorrente deve scegliere una porta in un ventaglio di tre, tutte chiuse. Dietro una delle porte, c’è un premio, una macchina; dietro alle altre, ci sono solo due capre.

Quando il concorrente sceglie la porta, il presentatore, che sa cosa si nasconde dietro ad ognuna, fa aprire una delle porte non scelte dal giocatore e appare una capra. Dopodiché, dà al concorrente la possibilità di cambiare la scelta sulla porta designata all’inizio.

In questa situazione, l’ospite ha due opzioni: cambiare la porta o mantenere la sua prima scelta. Dovrebbe essere convinto della sua decisione originaria o scegliere l’altra porta? C’è qualche differenza?

Sì, c’è differenza: modificare la scelta iniziale sarebbe l’opzione migliore, almeno in termini di probabilità. Una volta che si è aperta la porta dietro cui stava la capra, quel passaggio va definitivamente scartato, pertanto la sua probabilità è pari a 0.

Le probabilità che il concorrente scelga al primo colpo la porta che cela l’auto sono 1 su 3, mentre le probabilità che la macchina si trovi dietro le porte da lui non selezionate sono 2 su 3. Quando il presentatore apre la porta con la capra, tale porta cessa di essere un’opzione valida.

A questo punto, le 2 probabilità su 3 vengono trasmesse alla porta ancora chiusa non scelta all’inizio. Un errore comune sarebbe quello di pensare che adesso le due porte hanno la stessa probabilità, ovvero che ci sia il 50% di probabilità di trovare la macchina. La scelta commessa dal giocatore all’inizio ha un peso sulla porta aperta successivamente dal presentatore, non è un fatto aleatorio.

Se il concorrente sceglie al primo colpo la porta dietro cui sta la macchina, allora il presentatore può aprire una qualsiasi delle altre porte e, se il concorrente modifica la sua decisione, perde l’auto. Se, invece, il giocatore sceglie una porta che cela una capra, il presentatore può aprire solo una delle porte, ovvero l’altra che nasconde la capra. In questo caso, la porta rimanente è quella che corrisponde alla macchina e, in tal caso, il giocatore vince.

Per riassumere, se il concorrente mantiene la sua decisione iniziale, vince se ha scelto da subito la porta con la macchina (1 probabilità su 3), mentre se cambia, vince se all’inizio aveva scelto una porta con la capra (2 probabilità su 3). Pertanto, il concorrente deve cambiare la sua scelta se vuole massimizzare le probabilità di vincere l’automobile.

Il pensiero paradossale

Il pensiero paradossale consiste nello spiegare l’assurdità di certe cose che sembrano evidenti. Tale pensiero può aiutare a cambiare gli atteggiamenti delle persone. Se i paradossi ridicolizzano le nostre credenze, mostrandole irrazionali ed insensate, potremmo iniziare a metterle in discussione fino ad arrivare a cambiarle. Vediamo assieme un esempio.

Un gruppo di ricercatori israeliani ha realizzato un esperimento in una piccola città, famosa per la sua alta percentuale di voti a favore dell’estrema destra politica. Gli studiosi hanno portato avanti una campagna di pensiero paradossale con cui speravano di moderare le opinioni dei più radicali.

Per sei settimane, hanno sottoposto gli abitanti della città a questa campagna, che consisteva in concreto in cartelli in giro per le strade, oggetti pubblicitari come palloncini, spille e magliette, e video ed annunci su internet. I messaggi dei cartelli e delle spille giocavano con idee e frasi del tipo “Senza di lui, non saremmo mai uniti… Per avere giustizia, è necessario il conflitto”, “Secondo gli eroi, probabilmente abbiamo bisogno del conflitto”. I video proponevano messaggi simili con immagini associate.

Dopodiché, sono state effettuate delle inchieste per conoscere l’opinione della gente sul conflitto tra Palestina e Israele. Sono stati confrontati i risultati delle interviste alle persone che vivevano in una località in cui si era svolta la campagna con quelli delle inchieste fatte ad individui residenti in altre zone da essa non toccate.

Le persone che hanno partecipato a questo sondaggio non sono mai state messe al corrente del fatto che si trattasse di un esperimento psicologico. I risultati hanno mostrato che la percezione del conflitto era simile in tutti i gruppi tranne uno: dopo un po’ di tempo, gli individui che sostenevano l’estrema destra e che avevano assistito alla campagna hanno rivelato una mitigazione del loro atteggiamento di sostegno al conflitto.

L’utilizzo del pensiero paradossale ha avuto un effetto sulle convinzioni e sugli atteggiamenti dei sostenitori della destra, i quali hanno espresso un appoggio più ridotto alle politiche aggressive ed una maggiore propensione alle politiche di conciliazione. Rendendo assurde le idee della gente, le volontà bellicose si moderano.

Immagine principale per gentile concessione di WikiHow


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