Psicologi: persone che aiutano a tradurre pensieri ed emozioni

Uno dei compiti degli psicologi è quello di districare i pensieri e le emozioni in modo da renderli più chiari e poter così gestire correttamente tutto ciò che viviamo.
Psicologi: persone che aiutano a tradurre pensieri ed emozioni
María Alejandra Castro Arbeláez

Scritto e verificato la psicologa María Alejandra Castro Arbeláez.

Ultimo aggiornamento: 09 agosto, 2024

Gli psicologi si fanno carico di studiare il comportamento delle persone. Contribuiscono a tradurre pensieri ed emozioni, aiutando gli altri a comprendere i problemi. Capiscono il significato di quello che sta trasmettendo loro il paziente.

Jacques Lacan, psicoanalista francese, affermava che l’inconscio è strutturato come un linguaggio. L’inconscio sarebbe quel luogo dove viene immagazzinata una buona parte dei nostri desideri, delle nostre paure ed emozioni. Quindi, secondo determinate correnti, gli psicologi sarebbero gli incaricati di offrire alle persone che richiedono una consulenza le risorse necessarie per poter rendere consci questi aspetti inconsci . Vi spieghiamo in cosa consiste.

“Alla resa dei conti il fattore decisivo è sempre la coscienza, che è capace di intendere le manifestazioni dell’inconscio e di prendere posizione di fronte a esse.”

-Carl Jung-

Qualità per aiutare a tradurre pensieri ed emozioni

Gli psicologi contano su diverse qualità che permettono loro di tradurre i pensieri e le emozioni dei loro pazienti in un linguaggio che per loro sia di facile comprensione. A seguire vi spieghiamo alcune di queste facoltà:

  • Empatia. È la capacità di metterci nei panni dell’altro. È più semplice per gli psicologi comprendere perché e come i problemi condizionano il paziente se si mettono nella sua situazione.
  • Comunicazione. Paul Watzlawick, psicologo austriaco, affermava che la comunicazione è alla base della relazione che instauriamo con gli altri. Lo psicologo, grazie a essa, sarà capace di tradurre ciò che il paziente pensa e prova.
  • Saper ascoltare. Gli psicologi devono stare attenti a quello che i pazienti dicono per non perdere informazioni importanti.
  • Conoscersi. Separare i problemi dei pazienti dai propri, per ridurre al minimo la contaminazione che si verifica durante la comunicazione.
Mano psicologo sulla mano della paziente

Il linguaggio non verbale

Anche i gesti, le espressioni, la voce e la postura ci fanno un resoconto di quello che ci accade. Possono rivelarci, dunque, informazioni molto importanti delle quali non siamo consapevoli e che, pertanto, non introduciamo nel nostro discorso.

I pensieri e le emozioni sono soggetti alle limitazioni proprie del linguaggio. Per decifrarli, gli psicologi osservano i propri pazienti. Per esempio, l’espressione che assumono quando si sta parlando di un problema, il modo in cui si siedono o eventuali cambiamenti nello sguardo.

Il tono di voce è un altro fattore rivelatore. Per esempio, cambia la tonalità di voce quando parla di determinati argomenti? Fa delle pause? Resta in silenzio? Gli manca il respiro? Aumenta o diminuisce la velocità in cui parla? Con che volume parla? Tutti gli aspetti che abbiamo menzionato sono importanti, perché aiutano lo psicologo a tradurre le idee, le rappresentazioni della realtà e i sentimenti dei suoi pazienti.

Quali sono le tecniche più usate dagli psicologi?

A seguire presentiamo una lista delle tecniche più frequenti usate dagli psicologi durante la consulenza:

  • Tecniche cognitive. Aaron Beck, uno psichiatra statunitense, ha affermato che vi è una relazione fra i pensieri e i sentimenti di una persona, e che questi possono essere rielaborati. Lo psicologo li individua e aiuta il paziente a rielaborarli, per tradurli in un linguaggio pertinente per lui.
  • Il disegno o la pittura. Rendono conscio ciò che è inconscio. Lo psicoterapeuta, dunque, aiuta a plasmare le idee e le emozioni del paziente quando sono difficili da esprimere a parole e poi le interpreta.
  • La parola. Il terapeuta riconosce i pensieri e le emozioni del paziente mentre parla con lui.
Psicologo con paziente depresso
  • Il comportamento. Il terapeuta tiene conto del comportamento del paziente durante la terapia e come descrive il suo comportamento al di fuori di essa. Per esempio, si mostra aggressivo, disinteressato, gioioso, molto emozionato?
  • Il linguaggio non verbale. Gli psicologi in molti casi aiutano a tradurre pensieri ed emozioni perché fanno molta attenzione a come ci esprimiamo da un punto di vista non verbale. Guardano il contenuto, ma non si distraggono dal fondo, dalla struttura. In altre parole, tengono conto dei gesti, dell’espressione facciale e della postura corporea.
  • Portando alla luce ciò che è inconscio. La maggior parte degli psicologi che ne difendono l’esistenza, pensano che l’inconscio si manifesti in modi diversi, sotto forma di sogni, di arte, di errori quando si parla e di dimenticanze. Lo psicologo sta attento a questi elementi e li segnala al paziente/cliente. È lui, in ultima istanza, a dare essi significato, se lo hanno.
  • Psicodramma. Si tratta di una tecnica creata da Jacob Levy Moreno in cui i pazienti rappresentano/rielaborano ciò che accade loro. Lo psicologo in un secondo momento aiuta il paziente a interpretare le rappresentazioni, comprendendo che in esse si è potuto manifestare qualche contenuto del suo inconscio.

Gli psicologi in molti casi agiscono come una specie di specchio, segnalando le espressioni che hanno colto nel paziente/cliente affinché questi le interpreti. D’altra parte, possono aiutarlo a organizzare il discorso, lasciando che prenda l’iniziativa in qualsiasi momento e agendo come una specie di bastone o sostegno, in modo che il processo non perda continuità. È così che gli psicologi aiutano a tradurre i nostri pensieri e le nostre emozioni, in modo che ci sia possibile intervenire consciamente su essi.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.