Ray Charles, biografia di un uomo controverso

Ray Charles è stato uno straordinario interprete musicale. In veste di cantante, pianista e sassofonista, ha rappresentato uno stile unico che lo ha reso uno degli uomini di maggior successo di tutti i tempi. C'è chi definisce la sua musica un "balsamo" per le emozioni.
Ray Charles, biografia di un uomo controverso
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 12 marzo, 2023

Ray Charles è stato uno dei più grandi geni della musica, di quelli che nascono una volta ogni 100 anni. In molte occasioni è stato definito “il padre del Soul”. Eppure, la sua proposta musicale andava ben oltre.

Frank Sinatra lo ha descritto come “l’unico vero genio dell’industria musicale”. E Billy Joel ha detto di lui che “Può suonare come un sacrilegio, ma penso che Ray Charles abbia avuto più importanza di Elvis Presley.”

Questo straordinario cantante, pianista e sassofonista occupa la posizione numero 10 tra i 100 migliori cantanti di tutti i tempi secondo la famosa rivista Rolling Stone. La sua ascesa ebbe inizio quando iniziò a usare la musica religiosa -genericamente chiamata “gospel”- dandole un tocco personale, che colpì la sensibilità di molte persone.

In alcuni momenti mi sono sentito davvero male. Quando salgo sul palco e la banda inizia a suonare, non so perché ma è come quando ti fa male qualcosa, prendi un’aspirina e non senti più nulla.

-Ray Charles-

Ray Charles è stato anche un uomo tumultuoso e pieno di contraddizioni. Almeno in tre occasioni si ritrovò coinvolto in scandali associati alla droga ed ebbe una vita amorosa e sessuale piuttosto tumultuosa. Inoltre, in un mix di gioco e poesia, definiva se stesso un irrimediabile “voyeur”.

Ray Charles in bianco e nero.

La difficile infanzia di Ray Charles

I primi anni di vita di Ray Charles furono davvero drammatici. Nato il 23 settembre del 1930 ad Albany, in Georgia (USA). Era un uomo nero in una terra fortemente razzista, ed era un povero tra i poveri. In diverse occasioni, parlando della povertà della sua famiglia, disse:Sotto di noi c’era solo la terra, la terra rossa della Georgia”.

La madre si chiamava Aretha Robinson ed era rimasta orfana da giovanissima; a 16 anni rimase incinta del padre adottivo che appresa la notizia della gravidanza, fuggì. La madre di Roy ebbe un altro figlio, George, frutto di una nuova relazione anch’essa finita con l’abbandono.

In cerca di condizioni di vita migliori, Aretha si trasferì a Greenville, in Florida (USA). Lì lavorò come lavandaia per sopravvivere con i suoi due figli.

Durante i primi anni dela sua vita, a Ray Charles successe un qualcosa che avrebbe segnato per sempre la sua vita. Suo fratello George affogò davanti ai suoi occhi, in una tinozza. Ray era presente e non fece nulla: rimase completamente paralizzato dalla paura.

Un nuovo modo di vedere le cose

L’autobiografia di Ray Charles riporta che a distanza di circa nove mesi dall’incidente mortale di suo fratello, lui iniziò a manifestare problemi di vita. Intorno ai 7/10 anni iniziò a perdere la vista, fino a rimanere completamente cieco. I medici dell’epoca attribuirono la causa a un glaucoma.

La madre, allora, lo portò in un istituto per ciechi e sordi, il St. Agustine. Lì lo accettarono perché commossi dalla povertà e dalla disabilità del ragazzo. In genere non accettavano persone di colore, ma per Ray Charles fecero un’eccezione.

Proprio lì studiò musica, tra il 1932 e il 1945. Nella sua testa l’influenza della musica della chiesa che frequentava era già presente. E con l’accesso alle note di Chopin e dei primi contatti con il jazz, ecco che iniziò a dare forma al proprio stile.

Sua madre morì quando lui aveva 15 anni. Lei, che gli aveva insegnato a non chiedere mai la carità. Proprio per questo rifiutò di imparare a suonare la chitarra, visto che era uno strumento tipico dei musicisti che mendicavano.

Ormai orfano, pativa la fame e di viveva nella miseria, ma ebbe l’idea brillante di recarsi a Seattle, dove conobbe Quincy Jones. Da lì, ebbe inizio la sua carriera musicale.

Fotogramma di un concerto.

La gloria e il dolore

Poco a poco, Ray Charles si fece strada nel mondo della musica, ottenendo sempre maggior successo. Quando morì aveva praticamente guadagnato tutto ciò che poteva guadagnare. La sua musica, un mix di blues, gospel e jazz, era ormai conosciuta in tutto il mondo.

Nei suoi 73 anni di vita pubblicò 104 dischi, 51 album e 11 film. Vinse 17 premi e ottenne una stella nel Walk of Fame di Hollywood.

Aveva iniziato a fare uso di droga a 15 anni, una volta rimasto orfano. Non abbandonò mai la marijuana, ma riuscì a disintossicarsi dalla pericolosa eroina grazie a un trattamento riabilitativo cui si sottopose a San Francisco.

Ufficialmente si sposò due volte ed ebbe 12 figli, la maggior parte dei quali da rapporti extra-coniugali. Si considerava un genio della seduzione.

In molti definiscono la musica di Ray Charles un balsamo per le emozioni. Con i suoi temi, sussurra, ride, grida, improvvisa, parla, geme e, soprattutto, riflette, trasmette.

Imparò a orientarsi così abilmente che qualcuno dubitava persino che fosse effettivamente cieco. La sua canzone Georgia on my mind è l’inno ufficiale del suo Stato natio. Infine, morì di cancro, il 10 giugno 2004.


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  • Iturbe, B. (2008). Estilo musical: soul. Padres y Maestros/Journal of Parents and Teachers, (320).

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