Relazioni parasociali, cosa sono?

Cosa sono le relazioni parasociali? Come avvengono e quali effetti hanno su di noi? Scopritelo in questo articolo!
Relazioni parasociali, cosa sono?

Ultimo aggiornamento: 28 settembre, 2020

Vi siete mai chiesti che effetto hanno i social network sul nostro comportamento? Ebbene, questa influenza ha a che fare con le relazioni parasociali, ovvero i rapporti che instauriamo con le persone che “conosciamo” su internet.

I social network influenzano i nostri comportamenti, i nostri pensieri e le nostre azioni. Questa influenza dipende da diversi fattori.

In molti casi, il modo in cui i media si rivolgono a noi ci induce a pensare che siano personalizzati, in realtà per loro non siamo altro che una massa omogenea di persone. Quante email di spam di gruppo includono il nostro nome?

In questo articolo vedremo cosa sono le relazioni parasociali, perché si verificano, quali sentimenti sono associati a esse e come influenzano il nostro comportamento.

Uomo con cellulare e portatile

Cosa sono le relazioni parasociali?

Stabiliamo relazioni parasociali con le celebrità che osserviamo sui social media. In realtà, riguardano qualsiasi personaggio pubblico, sia esso reale o immaginario (compresi i personaggi dei cartoni animati).

Immaginiamo di incontrare una persona famosa al supermercato, qualcuno per cui proviamo simpatia. Probabilmente cercheremo un contatto, chiederemo un autografo, proveremo a stabilire una conversazione… come se ci fidassimo davvero di quella persona, ma in realtà non è così.

Se ci pensate bene, le relazioni parasociali sono false relazioni sociali, poiché nascono dal desiderio di incontrare quella persona “nella vita reale” o dall’ammirazione nei suoi confronti. Quindi la mente ci inganna!

Percepiamo un rapporto come stretto e intimo, ma non conosciamo davvero quella persona, poiché di lei vediamo solo quello che pubblica sui social. Secondo gli esperti, inoltre, si tratta di una relazione unilaterale, ovvero di uno pseudo-collegamento.

Origine del termine

I primi a parlare di relazioni parasociali sono stati gli studiosi Horton Donald e Richard Wohl che, nel 1956, definirono tale concetto come “la creazione inconscia di uno stretto rapporto con un personaggio pubblico, vissuta intensamente”.

Donald e Wohl specificano che questo rapporto è unilaterale e che si tratta della “illusione di una reciproca interazione vissuta dal pubblico nei confronti delle figure dello spettacolo”.

Sentimenti associati

Le relazioni parasociali ci inducono a identificarci nella persona ammirata, il che ci fa percepire la relazione come reale. In questo senso, sviluppiamo una forte empatia nei suoi confronti. Può anche accadere il contrario, ovvero provare rifiuto o antipatia.

Pensiamo di conoscere davvero qualcuno solo perché lo abbiamo visto o seguito sui social. È un legame molto particolare, perché proviene solo da noi (per questo si parla di pseudo-legame).

D’altra parte, secondo la studiosa Ileana Caschi, le relazioni parasociali sono un fenomeno comunicativo che ci rende consapevoli di certi contenuti mediatici. Ci convinciamo di essere molto più che “uno del pubblico”.

Con chi si instaurano?

Come abbiamo visto, queste relazioni vengono instaurate con qualsiasi personaggio famoso, anche di fantasia. Di solito, quindi, con persone che appaiono in televisione, alla radio, sui social network e persino sul giornale.

La loro professione non ha molta importanza, ma in genere si tratta di artisti, atleti, presentatori, politici, cantanti … Questo include personaggi di fantasia, come i protagonisti dei cartoni animati, soprattutto nel caso dei bambini.

Quanto durano le relazioni parasociali?

Non c’è una risposta esatta a questa domanda, poiché le relazioni parasociali sono indefinite; la loro durata dipende da quanto la persona è importante per noi e da quanto è popolare.

Perché instauriamo questo tipo di relazioni?

In un certo senso, si tratta del risultato della nostra parte subconscia (o inconscia). Lo illustreremo con un semplice esempio: quando vediamo dei personaggi famosi in televisione (o sui social, in un video YouTube, etc), inconsciamente, la nostra mente “si convince” che quel contenuto sia stato creato appositamente per noi.

Anche se sappiamo di essere solo un granello di sabbia tra tutti i telespettatori di quel programma, la mente ci inganna e ci fa credere che questo contenuto sia, in un certo modo, personalizzato. Questo spiegherebbe perché ci sentiamo così vicini o così coinvolti.

Donna davanti a una fotocamera.


Le strategie dei media alla base delle relazioni parasociali

Le celebrità sono ben consapevoli dei meccanismi che alimentano questi sentimenti. Ne è dimostrazione il fatto che guardano la telecamera e si rivolgono soprattutto al loro pubblico (cioè “noi”), in particolar modo su YouTube e in televisione.

Le neuroscienze ci insegnano che il cervello è programmato per interpretare uno sguardo diretto negli occhi come un segnale di attenzione. In altre parole, percepire che la persona ci sta guardando negli occhi ci fa sentire che sta parlando direttamente a noi. Di conseguenza, pensiamo che ci conosca.

Tutto ciò, sommato ai sentimenti di empatia e attenzione che queste persone risvegliano attraverso il loro linguaggio verbale e non verbale, facilita le relazioni parasociali. Per non parlare del suo grado di credibilità o della sua attrattiva fisica e intellettuale.

“I media sociali e digitali non sostituiscono quelli tradizionali; coesistono”.

-Octavio Regalado-


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